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L'indagine

Foggia, quanto si gioca?

Con “appena” 410 euro pro capite spesi in un anno in slot machine, i foggiani si possono vantare di vivere nel comune capoluogo più virtuoso della regione Puglia.

Foggia, quanto si gioca?

Se Foggia è la città capoluogo in cui si spende di meno in slot, la più spendacciona è Lecce, dove si sperperano 1.337 euro ogni anno per abitante. Come se ciascun cittadino avesse bruciato il 6% del proprio reddito annuale nei 700 apparecchi distribuiti in città, 7 per ogni mille abitanti.

Con “appena” 410 euro pro capite spesi in un anno in slot machine, i foggiani si possono vantare di vivere nel comune capoluogo più virtuoso della regione Puglia. E’ quanto si evince consultando il database interattivo realizzato dal gruppo Gedi (ex Espresso) che, elaborando i dati ufficiali forniti dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, permette di sapere quanto si spende nelle macchinette mangiasoldi in ogni comune d’Italia.

In Italia il gioco d’azzardo è ormai un affare miliardario. 96 miliardi di euro spesi in slot machine, gratta e vinci, lotto e scommesse sportive. Quasi il 5% del Prodotto Interno Lordo e 150mila persone occupate nel settore. Secondo le proiezioni sui dati del 2017, che non hanno ancora ufficialità, continuiamo a essere un popolo che non riesce a fare a meno di affidarsi alla fortuna.

Accanto al gioco fisico, anche il settore dell’online continua ad attrarre i giocatori italiani. Secondo una ricerca dell’Osservatorio Gioco Online del Politecnico di Milano, il 2016 è stato l’anno dell’esplosione del gioco su internet. Quasi 2 milioni di italiani hanno giocato almeno una volta online nel corso dell’anno facendo raggiungere la raccolta a più di un miliardo di euro con una crescita rispetto all’anno precedente del 25%. E l’anno appena passato dovrebbe confermare la tendenza. Il contrasto alle piattaforme non in regola con la normativa italiana e il diffondersi del gioco in mobilità, ma anche la possibilità di usufruire di bonus sportpesa per aprire nuovi conti particolarmente vantaggiosi, sembrano essere i motivi per cui tanti italiani si rivolgono al gioco online.

Nella nostra regione, la spesa complessiva in gioco d’azzardo è stata di 4,3 miliardi di euro. Di questi circa 2,4 miliardi sono stati assorbiti dalle slot machine. Ce ne sono in funzione più di 25 mila in Puglia tra quelle tradizionali, che si trovano nei bar e nelle tabaccherie, e le più moderne Vlt rintracciabili solo nelle sale giochi. Queste ultime, sebbene meno numerose, raggiungono una raccolta maggiore perché danno la possibilità di giocare cifre più alte (fino a 10 euro a puntata) e permettono di giocare, oltre che con le monete, anche con banconote e carte prepagate.

Se Foggia è la città capoluogo in cui si spende di meno in slot, la più spendacciona è Lecce, dove si sperperano 1.337 euro ogni anno per abitante. Come se ciascun cittadino avesse bruciato il 6% del proprio reddito annuale nei 700 apparecchi distribuiti in città, 7 per ogni mille abitanti.

Per mettere un freno a questo fenomeno, che non smette di causare disagi e allarme sociale vista la crescita delle persone che si rivolgono ai centri specializzati nella lotta contro il gioco d’azzardo patologico, Stato, regioni ed enti locali hanno firmato lo scorso anno un accordo che prevede la dismissione di un terzo delle slot machine presenti in Italia e il dimezzamento delle sale giochi (dalle attuali 100mila a 45mila.) Le 400mila slot oggi in funzione dovranno diventare 265mila nel prossimo triennio. Nell’accordo, la regione Puglia, entro il mese di marzo del 2018, dovrebbe rottamare qualcosa come 9 mila slot machine delle 25 mila in funzione oggi. Un risultato che dovrà essere verificato nei prossimi mesi. 

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