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Ultimo anno dei fondi per i disturbi alimentari. La prof Dalla Ragione al Mattino: «C'è molta preoccupazione»

Giornata nazionale lotta a disturbi alimentari, Blasi (Crpo): «Importante sostegno in Basilicata»

Il Fondo a Contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, erogato per il biennio 2023-2024, scade il 31 ottobre 2024. Nel bilancio annuale del Governo non è stato purtroppo rinnovato. La dottoressa Laura Dalla Ragione, psichiatra-psicoterapeuta, esperta in disturbi del comportamento alimentare, Direttore Rete Dca Usl1 dell’Umbria e docente Campus Biomedico, ci fornisce dati alquanto preoccupanti in merito a tale problematica.
Secondo i dati del Ministero della Salute Survey Nazionale, dal 2019 al 2023 i nuovi casi registrati sono 5.921.620, con un aumento costante di casi tra un anno e l’altro. Anche i dati Rencam regionali (Registro nominativo cause di morte) sono purtroppo molto alti, essi denotano un aumento progressivo dei casi negli anni dal 2019 al 2023, in una variabilità più alta nelle regioni dove sono scarse o addirittura assenti le strutture di cura. L’età media è di 25 anni, quindi l’alta percentuale di questo numero ha un’età inferiore ai 18 anni, questo conferma il fatto che non si muore di Anoressia e Bulimia, ma si muore per non aver potuto accedere alle cure. Secondo i dati Recam, i decessi registrati dal 2019 al 2023 sono stati 14.704. Nel 2023 il trend della domanda di cura è ancora in crescita e sta confermando l’aumento dei casi e l’abbassamento dell’età di esordio. Il carico assistenziale globale dei nuovi casi e i casi in trattamento nel 2023 è stato rilevato nel numero di 3.678.362 pazienti e sono comunque dati sottostimati perché moltissimi pazienti non arrivano alle cure. È stata aggiornata la piattaforma online dei centri dedicati alla cura dei Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione: l'ultimo censimento ha contato, nel 2023, 126 strutture sparse su tutto il territorio nazionale, di cui 112 pubbliche, appartenenti al Servizio sanitario nazionale (Ssn) e 14 appartenenti al settore del privato accreditato.  La piattaforma offre informazioni sui servizi ricchi di dettagli a partire dalla distribuzione geografica: il maggior numero dei centri, 63, si trova nelle regioni del Nord, 20 in Emilia Romagna e 15 in Lombardia, al centro ve ne sono 23, di cui 8 nel Lazio e 6 in Umbria, mentre 40 sono distribuiti tra il Sud e le Isole, 12 in Campania e 7 in Sicilia. Nel 2006 in Basilicata è stato aperto a Chiaromonte (PZ) il Centro Regionale DCA “G. Gioia” per la Cura dei Disturbi dell’Alimentazione e del Peso dell’Azienda Sanitaria di Potenza - Stella Maris Mediterraneo Onlus, quando il dottor Mario Marra era direttore generale dell’Asl di Lagonegro, ed è l’unico centro pubblico residenziale di terapia completa presente nell’Italia Meridionale. Nel campo dei Disturbi dell’Alimentazione, in Italia sono 1491 i professionisti che vi lavorano, nella quasi totalità formati e aggiornati: soprattutto psicologi (25%), psichiatri e neuropsichiatri infantili (18%), infermieri (15%), dietisti e nutrizionisti (12%), educatori professionali (8%), medici specialisti in nutrizione clinica (7%), internisti o pediatri (5%) e altri specialisti, tra tecnici della riabilitazione psichiatrica, assistenti sociali, fisioterapisti e operatori della riabilitazione motoria. I 25 milioni del Fondo sono suddivisi tra tutte le regioni, in base alla popolazione tra i 10-45 anni, fasce più colpite dai Disturbi della Nutrizione e della Alimentazione (DNA).  Lo scopo principale del Fondo è stato quello di rinforzare la rete degli ambulatori multidisciplinari dedicati al trattamento dei DCA, assenti in molte regioni. Attraverso l’utilizzazione del fondo, sono stati assunti 780 professionisti delle diverse discipline nelle varie regioni, che hanno attivato i servizi ex novo dove assenti, e implementato dove già erano esistenti. La domanda di cura si è scontrata inoltre con la difficoltà ad una presa in carico da parte del Ssn, determinata dalla emergenza sanitaria, che come per tutte le altre patologie ha determinato un ritardo nella presa in carico. Molte strutture tra il 2019 e il 2021 sono state chiuse o sottodimensionate. È in corso la revisione dei Livelli Essenziali di Assistenza, ferma al 2017, sono state avanzate proposte dalle società scientifiche e dalle associazioni dei familiari perché siano inseriti finanziamenti vincolati e permanenti per i DNA e per allargare le prestazioni gratuite necessarie al monitoraggio della patologia (ECG, Mineralometria ossea), vista la complessità e anche la durata delle patologie. La Dottoressa Dalla Ragione riepiloga affermando: “C’è molta preoccupazione perché è già difficile affrontare l’emergenza annessa ai disturbi alimentari, in quanto i dati dei casi è sempre più in aumento. Chi arriva alle cure guarisce, quindi diamo un messaggio positivo che siano patologie curabili, ma coloro che ne soffrono non guariscono da sole, se non vengono curate tendono a peggiorare, come tutte le patologie. Non ci stanno fondi europei, questo era un Fondo di 25 milioni che era stato stanziato addirittura dal Governo Draghi, era un fondo che si pensava venisse rinnovato, come per esempio è stato per l’autismo. Il fondo scade il 31 ottobre 2024, doveva essere inserito nella legge di bilancio adesso, ma non è stato rinnovato. Poiché ci sono molti appelli, segnalazioni da parte di tutti, la nostra speranza è che venga fatto un decreto aggiuntivo”.

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