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Sfiducia a Bardi, Pnrr e 'diritto a restare' in Basilicata: il punto con il numero uno dei Dem lucani La Regina

Il segretario regionale del Pd, Raffaele La Regina non ha dubbi: «Un governo che non ha un’anima e non fonda le proprie radici sulla politica ma sul potere a tutti i costi». Un commento sul Pnrr e sui prossimi obiettivi del Partito Democratico

Sfiducia a Bardi, Pnrr e 'diritto a restare' in Basilicata: il punto con il numero uno dei Dem lucani La Regina

Raffaele La Regina. segretario regionale del Pd

Sono stati giorni turbolenti per il governo regionale che ha tenuto lo scorso 15 marzo un Consiglio che ha visto gli animi scaldarsi: protagonisti il presidente Bardi e l’ex assessore alla Salute della Regione Basilicata, Rocco Leone - escluso dalla Giunta e passato da Forza Italia al partito della Meloni. Un singolo evento che, però, si aggiunge ad un quadro a dir poco complesso in cui gli equilibri vacillano palesemente e le risposte attese tardano ad arrivare; il Consiglio si è chiuso con l’uscita di scena del presidente Vito Bardi. In un periodo storico in cui l’attenzione e le preoccupazioni di varia natura dovrebbero essere affrontate in un clima disteso. La Regione fa i conti con gap interni difficili da colmare in tempi brevi. Motivo per il quale il Pd lucano, con il sostegno degli altri partiti che hanno sostenuto la candidatura di Trerotola, ha firmato e depositato una mozione di sfiducia nei confronti del presidente Bardi. Il Mattino ha incontrato il segretario regionale del Pd Raffaele La Regina per approfondire le ragioni dei Dem e valutare alcune questioni d’attualità.

Come anticipato nei giorni scorsi il Pd ha firmato e depositato la mozione di sfiducia nei confronti del presidente Bardi. Cosa si aspetta succederà? Ritiene ci siano le condizioni per un ritorno alle urne? Secondo il Partito i cittadini lucani recepirebbero positivamente la notizia di un ritorno al voto?

«Quello che i cittadini non recepiscono affatto è l’esistenza di un governo regionale e questo genera una totale disaffezione verso la politica. Penso anche agli amministratori lasciati totalmente soli. Ieri sulla stampa locale ho letto i malumori di elettori e dirigenti del centrodestra totalmente delusi da questa esperienza politica e questo è molto indicativo. Una mozione di sfiducia che nasce da una scelta condivisa con gli altri partiti che hanno sostenuto la candidatura di Carlo Trerotola e con il M5S. Qualcosa sta già succedendo: è in corso in queste ore una fitta rete di interlocuzioni fra il presidente Bardi e i consiglieri di Fratelli d’Italia per ricomporre un quadro totalmente frammentato. Un presidente con le spalle al muro per l’ennesima volta che, per vivacchiare ancora un po’, dovrà tornare sui suoi passi e smentire sé stesso per l’ennesima volta e non si capisce bene per fare cosa o con quale forza. Un governo che non ha un’anima e non fonda le proprie radici sulla politica ma sul potere a tutti i costi».

Cosa, secondo lei, è emerso di significativo dall’acceso confronto Bardi-Leone?

«È emersa la totale inadeguatezza di un gruppo dirigente avvitatosi al potere. Ci si aspettava una relazione molto diversa del Presidente Bardi ed un confronto politico. Abbiamo assistito ad una resa dei conti dai contorni molto enigmatici e con accuse per niente leggere di cabotaggio ed autarchia tese unicamente a nomine ed organigrammi. E poi la pasta al forno, i pupi, le offese personali, le fughe. La Basilicata ha assistito alla mortificazione della politica e delle istituzioni».

Un commento sul Pnrr. Quali sono secondo lei gli interventi di cui il territorio regionale necessità con maggiore urgenza? Le amministrazioni sono pronte a sostenere la sfida e sapranno orientarsi verso cambiamento e innovazione?

«La priorità è intervenire immediatamente sul settore sanitario, vera vittima delle diatribe di palazzo. Oggi in Basilicata non esiste una sanità di prossimità, non è garantito il diritto universale alla cura per i cittadini delle aree interne, non esiste assistenza domiciliare assicurata ed anche il settore privato non è messo nelle condizioni di esercitare il proprio ruolo. Penso alle gravi difficoltà dei nosocomi lucani. Un esempio per tutti è l’Ospedale di Policoro dove i servizi essenziali non sono garantiti. Sarebbe opportuno comprendere quali criteri si stanno utilizzando e quali interlocuzioni per le case e gli ospedali di comunità, ad esempio, ma non esiste nessun tipo di confronto in Regione. Decisive le sfide legate alla scuola, alla transizione, alla mobilità sostenibile. Lo sforzo dei sindaci e delle sindache è senza precedenti. In alcuni comuni sono loro ad individuare i bandi, a scrivere i progetti, a dimenarsi nelle schede tutte diverse fra loro. Raccolgo il grido del presidente Anci di Basilicata, Andrea Bernardo: le amministrazioni vanno rafforzate con un ingresso di nuove professionalità nella Pa, con una semplificazione ed unificando le procedure».

È recente la notizia della scelta di stanziare 20 milioni di euro, finanziati con il Pnrr, a Rionero in Vulture, nel dettaglio alla zona dei laghi di Monticchio. Quali benefici crede che tale progetto possa apportare al Vulture e, più in generale, alla Regione Basilicata? Molte aspettative, in passato, erano state riposte anche sul Parco del Vulture.

«Un progetto che punta a rilanciare aree demograficamente depresse, dove è più che mai necessario immaginare un nuovo modello di sviluppo provando a fare leva sull’ambiente e sul turismo, lavorando per aree vaste. Il Vulture è una zona già molto centrale da un punto di vista economico e con questo risultato si rafforzerà ulteriormente facendo leva sulla cultura, sulla sostenibilità e sull’innovazione sociale. Conosco i sacrifici e gli sforzi degli amministratori di quella zona e gioisco con loro. Quando un comune presenta un progetto e lo vince è il successo di tutta la Basilicata, senza campanilismi di maniera. Reputo, però, che un supplemento di riflessione vada portata avanti per i paesi con meno di 5000 abitanti che in Basilicata sono la maggior parte e per le aree periferiche. Sono davvero molto dispiaciuto per il progetto di Aliano “Teatro del tempo” che avrebbe potuto valorizzare una zona troppo spesso marginalizzata. Ma le occasioni sono tali e tante che ci sarà modo di recuperare. Credo che la gestione di una cabina di regia sul Pnrr - ammesso che ne esista una - vada rafforzata con chi ha conoscenza reale del territorio e dei suoi problemi».

A livello nazionale, nonostante i freni posti dalle dinamiche nazionali ed europee a cui è doveroso attribuire priorità, si continuano a sviluppare alcuni dei temi contenuti nell’agenda sociale del Pd: dalla creazione di nuove opportunità per le giovani generazioni, al lavoro, all’eutanasia legale o al ddl Zan. Ritiene che lo sviluppo e l’attenzione per queste tematiche a livello nazionale proceda parallelamente a livello regionale?

«Il Pd di Basilicata, come tutti gli attori del campo largo del centrosinistra, è al lavoro per contribuire allo sviluppo di una agenda sociale che risulta non più rinviabile e nella costruzione di una piattaforma che affronti in maniera concreta le grandi questioni lucane e nazionali. Un percorso di confronto ed ascolto delle parti sociali e delle organizzazioni datoriali, delle associazioni e delle organizzazioni del terzo settore. Ieri siamo stati in piazza con gli agricoltori a Scanzano e ci saremo anche questa mattina a Potenza. Saremo anche in marcia per la legalità con Libera».

Il percorso delle Agorà e dei vademecum voluto dal segretario Letta si concluderà in una conferenza nella quale lei stesso ha affermato, precedentemente, verrà presentato il piano di sviluppo per la Basilicata dal Pd Basilicata. Può anticiparci quali saranno i punti cardine del piano?

«Con le Agorà ed i vademecum stiamo affrontando molte discussioni sui temi più rilevanti legati alla Basilicata ma anche sulla forma partito. In questa settimana i vademecum verranno analizzati ma da un primo confronto vi è la volontà di rafforzare il ruolo del partito e della politica. Il tema del “Diritto a Restare” rappresenterà il pilastro centrale della conferenza programmatica dal quale verranno sviscerate questioni come lavoro e impresa, infrastrutture ed alta velocità, sanità di prossimità, ricerca e sviluppo, cultura e ambiente, agricoltura e transizione. Non possiamo lasciarci travolgere dalla velocità dei grandi avvenimenti globali. Abbiamo il dovere di esprimere un’idea di Basilicata per restituire speranza al nostro territorio».

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