IL MATTINO
Forever
05.12.2021 - 08:41
E a lungo termine, l’allattamento al seno è associato a prestazioni cognitive superiori, oltre che per il bambino, anche per la madre?
Una “scarsa attenzione all’importanza della nutrizione nel corso dei primi mesi di vita e la percentuale di neonati allattati esclusivamente al seno è lontana da una situazione ottimale. Sono necessari interventi a supporto dell’allattamento, in particolare per le mamme più vulnerabili, e interventi organizzativi nell’ambito del percorso nascita (riducendo, per esempio, il ricorso non appropriato al parto cesareo), fattore che riduce la propensione all’allattamento”. [1] Inoltre, l’allattamento “esclusivo al seno almeno fino al sesto mese prevale nelle regioni del Centro (34,4%), del Nord (31,3%) e scende notevolmente al Sud (23,9%). Prevale nelle occupate (32,9%) rispetto alle mamme casalinghe o disoccupate (21,6%), e con un’istruzione universitaria (31,9%) piuttosto che elementare (17,1%). È più probabile se il parto è stato spontaneo (31,8%) e meno probabile in caso di cesareo (24,2%). L’allattamento prolungato al seno è inoltre più diffuso tra chi ha già avuto figli (32.2%) rispetto alle primipara (27,2%). L’età della mamma al parto e la nazionalità hanno, invece, un’influenza trascurabile sulla prevalenza di allattamento esclusivo al seno.”* Eppure, l’allattamento al seno, oltre ai benefici per il neonato, protegge anche la salute mentale della mamma.
Questo è quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori della “University of California, Los Angeles (UCLA)”, il quale ha trovato che le donne di età superiore ai 50 anni, le quali hanno allattato al seno i propri bambini, hanno ottenuto risultati migliori nei test cognitivi rispetto alle donne che non hanno mai allattato al seno. I risultati, pubblicati su “Evolution, Medicine and Public Health”, suggeriscono che l'allattamento può avere un impatto positivo sulle prestazioni cognitive delle donne in postmenopausa e potrebbe avere benefici a lungo termine per il cervello della madre. [2] L'allattamento al seno mostra indubbi benefici neurocognitivi nel breve periodo, quali l’aiutare a regolare lo stress, il promuovere il legame con il bimbo e il ridurre il rischio di depressione post-partum.
Tuttavia, che l’allattamento potesse essere associato anche a prestazioni cognitive superiori a lungo termine anche per la madre, prima dello studio pubblicato su “Evolution, Medicine, and Public Health”, era solo un’ipotesi. È interessante notare, infatti, che i risultati dello studio mostrano un’associazione direttamente proporzionale tra il periodo di allattamento al seno e migliori prestazioni cognitive della mamma a lungo termine. Sappiamo che la salute cognitiva è fondamentale per il benessere degli adulti che invecchiano. Tuttavia, quando la cognizione viene compromessa dopo i 50 anni, può essere il segno predittore del morbo di Alzheimer (AD), la principale forma di demenza e causa di disabilità tra gli anziani - con le donne che rappresentano quasi i due terzi dei pazienti che convivono con la malattia. L’allattamento al seno, unitamente ad un corretto stile di vita, rappresenta, quindi, una forma di prevenzione per la salute cognitiva a lungo termine per le mamme.
Note
Quotidiano sanità. Non cresce la percentuale di mamme italiane che allattano al seno: fino al 6° mese sono solo il 30% e il Sud è fermo al 23,9%. (Disponibile all’indirizzo: http://www.quotidianosanita.it/)
Bibliografia
Fox M, Siddarth P, Oughli HA, et al. Women who breastfeed exhibit cognitive benefits after age 50. Evolution, Medicine, and Public Health. 2021;(eoab027). doi:10.1093/emph/eoab027
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