La Basilicata al capolinea? La relazione del presidente Somma

La relazione di Francesco Somma all’Assemblea di Confindustria Basilicata ha un merito: non si perde in slogan, ma individua delle questioni. Infrastrutture, competenze, filiere, digitalizzazione. Una sorta di roadmap per uscire da un immobilismo che dura da anni. Ma una roadmap, senza “cantieri” veri, resta carta. La diagnosi: declino demografico, isolamento logistico, poca ricerca, industria fragile. Una regione che continua a perdere giovani e imprese è una regione che rischia di spegnersi. Insomma una liquidazione di fatto! E la politica, finora, ha ignorato l’emorragia demografica come se fosse fisiologica. Non lo è. Il nodo centrale resta quello infrastrutturale. Finché la Basilicata non ridurrà il gap, nessuna strategia industriale potrà funzionare. Il tema dell’acqua è altrettanto decisivo: reti colabrodo, dispersioni strutturali, problemi degli invasi non sono questioni stagionali, ma un freno permanente per agricoltura e industria. Somma propone anche un modello industriale selettivo: attrarre imprese che generano filiere, non aziende in cerca di contributi. È un messaggio diretto a un sistema che per troppo tempo ha confuso sviluppo con assistenzialismo. La ZES lucana funziona, ma rischia di deragliare se diventa terreno di contesa politica. Resta irrisolta la posizione delle piccole imprese e dell’agricoltura, che continuano a essere marginali nelle priorità reali pur rappresentando gran parte dell’economia lucana. La Basilicata non ha più tempo! Se le parole resteranno parole, il declino continuerà. Se invece la politica deciderà di ritornare a programmare si potrà costruire davvero un futuro: infrastrutture, reti acqua, competenze, regole certe. Allora sarà possibile vedere impianti produttivi e trattenere chi oggi è costretto a partire. Ora più che mai serve il coraggio della politica.