IL MATTINO
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25.07.2021 - 11:54
La Prevenzione è una delle 6 “P” menzionate dal Prof. Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, nella Lectio Magistralis al 53° Congresso della Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva.* Il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità riferendosi al ruolo delle politiche di salute pubblica ha detto: “Promozione, prevenzione e protezione rimangono attuali, ma oggi ci sono anche la predizione, la personalizzazione e la partecipazione”.* La Prevenzione, uno dei 6 capisaldi delle politiche di salute pubblica, ha nel Piano Nazionale della Prevenzione lo strumento legislativo per la sua attuazione, omogenea e improntata all’equità, su tutto il territorio nazionale.
A settembre dello scorso anno è stato pubblicato il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2020-25 [Disponibile all’indirizzo: http://www.salute.gov.it/] ed è la prima volta che compare l’espressione “prevenzione nutrizionale”. Ma, ti starai chiedendo mio caro lettore, che cos’è la Prevenzione Nutrizionale ed in particolar modo quali sono lo scopo e l’ambito di interesse. Ebbene, chiariamo subito che lo scopo della prevenzione nutrizionale è in continua evoluzione. Infatti, questa branca cruciale della scienza della nutrizione, non si concentra solo sugli aspetti nutrizionali di per sé, ma prende in considerazione anche la presenza qualitativa e quantitativa dei nutrienti e i loro potenziali effetti benefici sulla salute come parte di una corretta alimentazione. E i modelli nutrizionali, come sai, non sono cristallizzati una volta per tutte, ma sono in continuo cambiamento determinato dal mix di culture alimentari anche per effetto dell’elevata mobilità sociale su scala globale.
Per questo motivo, la combinazione di un'attività fisica regolare e un’alimentazione equilibrata dal punto di vista nutrizionale ha un ruolo preventivo centrale nel ridurre l'incidenza delle malattie croniche non trasmissibili a qualsiasi latitudine. Le evidenze scientifiche indicano, ad esempio, che la corretta alimentazione insieme all'attività motoria è in grado di modificare i fattori predisponenti di tali patologie, come l'infiammazione cronica di basso grado, i meccanismi epigenetici e trascrizionali e le alterazioni dei ritmi circadiani [1]. Diviene chiaro, quindi, che quella Nutrizionale, come parte integrante della “Prevenzione” (propriamente intesa), ha un ruolo importante anche nel rapporto con le altre 5 “P” (Promozione, Protezione, Predizione, Personalizzazione e Partecipazione) nell’inveramento delle politiche di salute pubblica. La Prevenzione Nutrizionale, infatti, se viene condotta sulla base delle prove di efficacia, è uno strumento fondamentale di salute pubblica, in grado di contribuire ad una riduzione significativa dell’incidenza e della mortalità delle malattie, in particolare per quelle croniche non trasmissibili, e ha un impatto positivo sulla riduzione della spesa sanitaria pubblica. [2-4].
Note
* Dottnet. “Brusaferro: nei prossimi sei mesi andremo verso l'endemia.” [Disponibile all’indirizzo: https://www.dottnet.it/; visualizzato il 20/07/2021]
Bibliografia
1 . Kerr, J.; Anderson, C.; Lippman, S.M. Physical activity, sedentary behaviour, diet, and cancer: An update and emerging new evidence. Lancet Oncol. 2017, 18, e457–e471.
2 . Birnbaum, H.G.; Mattson, M.E.; Kashima, S.; Williamson, T.E. Prevalence rates and costs of metabolic syndrome and associated risk factors using employees’ integrated laboratory data and health care claims. J. Occup. Environ. Med. 2011, 53, 27–33.
3 . Scholze, J.; Alegria, E.; Ferri, C.; Langham, S.; Stevens, W.; Jeffries, D.; Uhl-Hochgraeber, K. Epidemiological and economic burden of metabolic syndrome and its consequences in patients with hypertension in Germany, Spain and Italy; a prevalence-based model. BMC Public Health 2010, 10, 529.
4 . World Economic Forum. The Global Economic Burden of Non-Communicable Diseases; World Economic Forum: Geneva, Switzerland, 2011.
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