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Come tenere a bada l'acido scatenato

Reflusso e bruciore di petto, sono i sintomi più comuni del rigurgito acido dall’esofago allo stomaco. Quali sono le indicazioni davvero utili per contrastare il reflusso gastro-esofageo e ridurre l’assunzione di farmaci?

Come tenere a bada l'acido scatenato

La malattia da reflusso è davvero importante anche dal punto di vista epidemiologico. Sono 6 milioni gli italiani che soffrono di una complicanza del reflusso denominata “esofago di Barrett”.

Circa un quarto della popolazione italiana* manifesta i sintomi della malattia da reflusso gastroesofageo, conosciuta anche con l’acronimo GERD, dall’inglese Gastroesophageal Reflux Disease. Mentre sono 6 milioni gli italiani che soffrono di una complicanza del reflusso denominata “esofago di Barrett”**. [1]  Sette milioni di euro all’anno sono i costi diretti sostenuti dal nostro Servizio Sanitario Nazionale per i pazienti con reflusso  e 1 milione di euro all’anno sono i costi indiretti per assenze dal lavoro. [2] Sebbene i medici raccomandino comunemente modifiche della dieta e dello stile di vita per prevenire i sintomi del reflusso, sono davvero pochi i dati a supporto di tali raccomandazioni. 

Per chiarire se il modificare lo stile di vita sia in grado di ridurre o alleviare i sintomi del reflusso gastroesofageo è stato condotto uno studio i cui risultati sono stati da poco pubblicati sulla rivista scientifica JAMA Internal Medicine. [3] Gli Autori di questo lavoro hanno utilizzato i dati del ”Nurses' Health Study” per determinare l’associazione tra lo stile di vita e il rischio di sviluppare sintomi da reflusso gastroesofageo in una coorte di 43.000 donne (età media all'ingresso nello studio di 52 anni) senza reflusso al basale. Durante i 10 anni di follow-up, 9.300 donne hanno riportato nuovi sintomi dovuti al reflusso almeno una volta alla settimana. Dopo l’aggiustamento di più variabili, cinque sono le indicazioni per combattere efficacemente il reflusso gastroesofageo: 1 . non fumare; 2 . bere meno di 2 tazze di caffè o di tè al giorno ed evitare le bevande gassate ; 3 . seguire una dieta “prudente” (cioè avere un’alimentazione con elevato apporto di frutta, verdura, legumi e cereali integrali);4 .  fare almeno 30 minuti al giorno di attività fisica, da moderata a intensa; 5 . essere in normopeso, con un indice di massa corporea inferiore a 25 kg/m2. 

L'aderenza a queste raccomandazioni è associata una elevata riduzione  del reflusso gasstroesofageo. Le donne che aderivano a tutti e cinque le indicazioni avevano solo la metà del rischio di reflusso rispetto a coloro che non aderivano a nessuna delle misure elencate. Questi risultati sono uguali a quelli che si hanno nei pazienti che regolarmente assumono farmaci antagonisti dei recettori istaminici-H2 o farmaci inibitori della pompa protonica (PPI). Infine, l'aderenza a tali raccomandazioni sullo stile di vita antireflusso è stata associata a un minor rischio di sintomi anche tra coloro che assumono i farmaci antagonisti dei recettori istaminici-H2 o quelli inibitori della pompa protonica (PPI). 

Alla luce dei risultati del lavoro pubblicato su JAMA Internal Medicine,  ai pazienti con sintomi di reflusso gastroesofageo, i medici dovrebbero raccomandare: di smettere di fumare; ridurre o evitare di assumere caffè, tè e bevande gassate; adottare una dieta prudente; fare esercizio fisico regolarmente e, infine  dimagrire per raggiungere il normopeso. Tutto ciò, indipendentemente dal fatto che vengano o meno prescritti farmaci contro il reflusso. Come al solito: “prevenire è meglio che curare” e costa molto, ma molto meno. Per tutti.


Note

* Insalute.it . Reflusso gastroesofageo, ne soffrono 15 milioni di italiani. Convegno internazionale al Policlinico San Donato. 30 novembre 2017. (Disponibile all’indirizzo: www.insalutenews.it/)

** Roberto Penagini. Magazine Fondazione Umberto Veronesi. (Disponibile all’indirizzo: https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/lesperto-risponde/come-si-cura-lesofago-di-barrett)

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F. Michele Panunzio

F. Michele Panunzio

La prevenzione nutrizionale è la più potente medicina, ma non ama la solitudine. Ancelle le sono tutte le altre discipline mediche. Si accontenta di stare in disparte, ma in cuor suo sa di essere la padrona di casa per accogliere tutti. Non è esclusiva, né ha la puzza sotto il naso. Amo la prevenzione nutrizionale, fu amore a prima vista. Scelsi di fare il medico-igienista, ma anche di laurearmi in nutrizione umana, connubio perfetto per la mia professione. La collettività e l’individuo, il gruppo ed il singolo, i sani ed i malati, la prevenzione nutrizionale è per tutti ed è per sempre. Rispondo alle vostre domande, inviatele a: redazione@ilmattinodifoggia.it

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