IL MATTINO
Forever
16.08.2020 - 09:16
Che cosa suggeriscono i lavori pubblicati in letteratura scientifica circa il loro utilizzo negli anziani ricoverati nelle residenze sanitarie?
I probiotici sono ampiamente impiegati per una serie di presunti benefici, inclusa la riduzione dell'uso di antibiotici mediante vari meccanismi proposti. Dal punto di vista economico, le vendite globali di probiotici sono stimate in oltre 40 miliardi di dollari e si prevede che queste raggiungeranno oltre i 64 miliardi di dollari entro il 2023. [1] In Italia, il mercato dei probiotici è di 500 milioni di euro, oltre la metà di quello complessivo europeo.* I probiotici sono spesso promossi per indicazioni sanitarie [2] e possono essere un prodotto poco costoso e di sicuro intervento per ridurre l'uso e la resistenza agli antibiotici attraverso la prevenzione delle infezioni. [3,4] Una revisione sistematica dei probiotici per ridurre l'uso di antibiotici per infezioni comuni nei neonati e nei bambini ha incluso 17 RCT che hanno valutato 13 formulazioni probiotiche di ceppi di Lactobacillus e Bifidobacterium, singolarmente o combinati, e ha scoperto che l'uso di probiotici era associato a un rischio ridotto di prescrizione di antibiotici rispetto al placebo. [5] Un'ulteriore revisione sistematica di 20 RCT in bambini e adulti altrimenti sani ha rilevato che l'uso di ceppi probiotici di Lactobacillus e Bifidobacterium era associato a una ridotta durata della malattia respiratoria nei bambini. [6] Tuttavia, la qualità di questa evidenza a supporto era variabile e gli autori di entrambi i lavori hanno ravvisato la necessità di ulteriori studi ben progettati per convalidare i risultati ed esplorare gli effetti in altri gruppi di popolazione. [5,6]
Con l'invecchiamento della popolazione, le case di cura sono un settore assistenziale sempre più importante. Gli anziani residenti in case di cura sono più suscettibili a contrarre le infezioni e consumano più antibiotici rispetto alla popolazione generale [7], aumentando così il rischio di resistenza agli antimicrobici e con una conseguente minore efficacia di tali farmaci. [8] Nello studio randomizzato “PRINCESS” (“Probiotics to reduce infections in care home residents”), pubblicato recentemente su JAMA, i ricercatori hanno testato l’ipotesi se i probiotici fossero in grado di ridurre la somministrazione di antibiotici in 310 pazienti ricoverati in case di cura (età media = 85) nel Regno Unito. [9] Ogni paziente reclutato nello studio ha ricevuto una capsula giornaliera di probiotico contenente Lactobacillus rhamnosus GG e Bifidobacterium animalis lactis BB-12 (≈10 miliardi di cellule in ciascuna capsula) oppure una capsula di placebo. Sono stati esclusi dallo studio gli anziani che stavano già assumendo probiotici o che erano immunocompromessi. Durante il follow-up medio dello studio, di circa 8 mesi, durante il quale circa un quinto dei pazienti è deceduto, i ricercatori non hanno riscontrato differenze significative tra i due gruppi nel numero di giorni di trattamento con antibiotici per tutte le cause di malattia (media = 12,9 giorni per i pazienti sottoposti a intervento con probiotici contro i 12,0 giorni per quelli con placebo).
Addirittura, il placebo aveva un effetto migliore del probiotico nel ridurre il ricorso agli antibiotici. Infatti, l'uso di antibiotici per le infezioni delle vie respiratorie inferiori era significativamente più breve nei pazienti che assumevano il placebo rispetto ai pazienti che prendevano il probiotico (rispettivamente 4,0 giorni del gruppo placebo vs i 6,2 giorni di quello con probiotici). Tuttavia, tale differenza non è stata trovata per altre condizioni cliniche. Eventi avversi, ricoveri, qualità della vita, diarrea associata agli antibiotici e altre condizioni secondarie non erano significativamente differenti tra i due gruppi. I risultati di questo lavoro, che non mostrano alcuna riduzione dell'uso di antibiotici e nessun altro beneficio, non supportano quindi la pratica dell'uso di probiotici negli anziani residenti nelle case di cura.
Note
* MICROBIOMA.IT Il mercato dei probiotici in Italia: come affrontare la sfida dei prossimi anni. (Disponibile al sito: https://microbioma.it/)
Bibliografia
1 . Global Market Insights Inc. Probiotics Market Size to Exceed USD 64 Billion by 2023. https: //www.prnewswire.com/news-releases/probiotics-market-size-to-exceedusd-64-billion-by-2023-global-market-insights-inc-578769201.html.
2 . Suez J, Zmora N, Segal E, Elinav E. The pros, cons, and many unknowns of probiotics. Nat Med. 2019;25(5):716-729.
3 . Ouwehand AC, Forssten S, Hibberd AA, Lyra A, Stahl B. Probiotic approach to prevent antibiotic resistance. Ann Med. 2016;48(4):246-255.
4 . Wang B, Hylwka T, Smieja M, Surrette M, Bowdish DME, Loeb M. Probiotics to Prevent Respiratory Infections in Nursing Homes: A Pilot Randomized Controlled Trial. J Am Geriatr Soc. 2018;66(7):1346-1352.
5 . King S, Tancredi D, Lenoir-Wijnkoop I, et al. Does probiotic consumption reduce antibiotic utilization for common acute infections? A systematic review and meta-analysis. Eur J Public Health. 2019;29(3):494-499.
6 . King S, Glanville J, Sanders ME, Fitzgerald A, Varley D. Effectiveness of probiotics on the duration of illness in healthy children and adults who develop common acute respiratory infectious conditions: a systematic review and meta-analysis. The British journal of nutrition. 2014;112(1):41-54.
7 . Gillespie D, Hood K, Bayer A, et al. Antibiotic prescribing and associated diarrhoea: a prospective cohort study of care home residents. Age and Ageing. 2015;44(5):853-605.
8 . Vihta KD, Stoesser N, Llewelyn MJ, et al. Trends over time in Escherichia coli bloodstream infections, urinary tract infections, and antibiotic susceptibilities in Oxfordshire, UK, 1998-2016: a study of electronic health records. Lancet Infect Dis. 2018;18(10):1138-1149.
9 . Butler CC, Lau M, Gillespie D, et al. Effect of Probiotic Use on Antibiotic Administration Among Care Home Residents: A Randomized Clinical Trial. JAMA. 2020;324(1):47–56. doi:10.1001/jama.2020.8556
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