IL MATTINO
Fporever
18.11.2018 - 10:37
Sulle emorroidi si è scritto di tutto ed il contrario di tutto. Come, ad esempio, il consiglio di non utilizzare spezie, e giammai il peperoncino, per chi soffre di malattia emorroidaria. La letteratura scientifica, invece, che cosa suggerisce?
La malattia emorroidaria è molto comune nelle società industrializzate, laddove è prevalente la dieta occidentale [1]. Sebbene le stime pubblicate di prevalenza siano varie, rappresenta una delle più comuni patologie per interventi di terapia medica e chirurgica riscontrati in Italia, coinvolgendo circa 3 milioni di italiani.* Un numero elevato di sintomi diversi può essere, correttamente o erroneamente, attribuito alle emorroidi. Di conseguenza, è importante identificare le emorroidi sintomatiche come la fonte alla base del sintomo a livello anale e rettale per avere una chiara comprensione della valutazione e della gestione di questo processo patologico.
In marzo di quest’anno sono state pubblicate le linee guida americane le quali riguardano sia le modalità diagnostiche che terapeutiche nella gestione della malattia emorroidaria. Sulle emorroidi (termine utilizzato diffusamente per indicare la “malattia emorroidaria”) si è scritto di tutto ed il contrario di tutto. Come, ad esempio, il consiglio di non utilizzare spezie, e giammai il peperoncino, per chi soffre di malattia emorroidaria. Ebbene, alcuni ricercatori italiani hanno fatto stimare da 12 cuochi esperti dell'Associazione di insegnanti di cucina italiana la quantità di peperoncino in polvere necessaria per preparare un piatto tipico "speziato". La quantità concordata dai cuochi è stata di circa 9,7 mg (range di 8-12 mg). Cinquanta pazienti con emorroidi sintomatiche di secondo e terzo grado sono stati arruolati in uno studio crossover e sono stati assegnati a caso a prendere capsule singole contenenti 10 mg di polvere di peperoncino rosso piccante o placebo, a pranzo. I sintomi emorroidali (sanguinamento, gonfiore, dolore, prurito e bruciore) sono stati valutati su una scala analogica visiva a 6, 24 e 48 ore dopo l'ingestione della capsula. Una settimana dopo, i soggetti ingerivano la capsula che non avevano ricevuto in precedenza e riportavano di nuovo i sintomi. Non sono state osservate differenze tra placebo e peperoncino in polvere in qualsiasi momento [2].
E gli integratori, possono funzionare? Una meta-analisi ha preso in considerazione 14 RCT confrontando i flavonoidi (diosmina, frazione flavonoide purificata micronizzata e rutosidi) con placebo o senza terapia nei pazienti con emorroidi sintomatiche (1514 pazienti). È stato osservato che i flavonoidi hanno un effetto benefico su sanguinamento, prurito e recidiva (RR = 0,53) [3] Mentre, l'uso frequente dell’applicazione topica di unguenti con anestetici, cortisonici, emollienti e/o antisettici può causare reazioni allergiche o sensibilizzazione e non ci sono prove scientifiche forti riguardo al loro uso a lungo termine [1]. Una revisione Cochrane comprendente 7 studi randomizzati e un totale di 378 partecipanti ha confrontato la fibra alimentare con un controllo non prolasso e ha dimostrato che la fibra ha un effetto benefico nel trattamento delle emorroidi sintomatiche (riduzione del rischio (RR) = 0,47 (IC 95%, 0,32-0,68)). L'effetto sul sanguinamento ha mostrato una differenza significativa a favore della supplementazione della fibra alimentare (RR = 0,50 (IC 95%, da 0,28 a 0,89)), mentre sintomi come prolasso, dolore e prurito hanno mostrato una tendenza verso nessun effetto. [4]
Come sottolinea il lavoro pubblicato sulla rivista scientifica “Minerva Gastrenterologica e Dietologica”: “la causa principale delle emorroidi risiede in tre abitudini errate per la defecazione, vale a dire aumento delle tensioni, prolungato tempo di defecazione e frequenti movimenti intestinali. Questi abitudini errate sono responsabili dello sviluppo di nuove emorroidi, progressione di una esistente e rottura emorroidaria (sanguinamento).” [5] Mentre, le abitudini corrette sono: impiegare solo tre minuti per la defecazione; la frequenza di defecazione deve essere una volta al giorno; nessuna tensione durante i movimenti di passaggio; assumere abbastanza fibra dagli alimenti e, in alcuni casi ove fosse necessario, integrare mediante un supplemento di fibre (5-6 cucchiaini di buccia di psillio con 600 ml di acqua al giorno). Quest’insieme di abitudini corrette previene la progressione delle emorroidi e degli episodi emorragici. [5].
Note
* Emorroidi, ne soffrono tre milioni di italiani: cure e opzioni chirurgiche. Corriere della sera (disponibile all’indirizzo: www.corriere.it/salute/)
Bibliografia
1 . Davis BR, Lee-Kong SA, Migaly J, Feingold DL, Steele SR. The American Society of Colon and Rectal Surgeons Clinical Practice Guidelines for the Management of Hemorrhoids. Dis Colon Rectum. 2018 Mar;61(3):284-292.
2 . Altomare DF, Rinaldi M, La Torre F, Scardigno D, Roveran A, Canuti S, Morea G, Spazzafumo L. Red hot chili pepper and hemorrhoids: the explosion of a myth: results of a prospective, randomized, placebo-controlled, crossover trial. Dis Colon Rectum. 2006 Jul;49(7):1018-23.
3 . Alonso-Coello P, Zhou Q, Martinez-Zapata MJ, et al. Metaanalysis of flavonoids for the treatment of haemorrhoids. Br J Surg. 2006;93:909–920
4 . Alonso-Coello P, Guyatt G, Heels-Ansdell D, et al. Laxatives for the treatment of hemorrhoids. Cochrane Database of Syst Rev. 2005;(4):CD004649.
5 . Garg P, Singh P. Adequate dietary fiber supplement and TONE can help avoid surgery in most patients with advanced hemorrhoids. Minerva Gastroenterol Dietol. 2017 Jun;63(2):92-96.
edizione digitale
Il Mattino di foggia