IL MATTINO
Forever
01.04.2018 - 09:24
La fibrillazione atriale, nell'anziano, è il fattore di rischio più importante di ictus cerebrovascolare. Quest’ultimo è la prima causa di disabilità ed è la seconda causa di morte e di demenza. Tuttavia, per contrastare la fibrillazione atriale, qual è la percentuale di cacao amaro raccomandata di cioccolato? E quanto cioccolato fondente è necessario consumare per la salute cardiovascolare?
Un recente studio di coorte danese rileva che una moderata assunzione di cioccolato fondente riduce i rischi di fibrillazione atriale. La fibrillazione atriale colpisce soprattutto i giovani-anziani ed è l’aritmia più frequente*. Questa fibrillazione è tra i fattori di rischio più importanti per l’ictus cerebrale, il quale è ≪la prima causa di disabilità nel soggetto anziano, la seconda causa di morte e di demenza nei paesi occidentali. Ogni anno nel nostro Paese l’ictus colpisce 200.000 persone e i costi diretti annui attribuiti sono stimati in 3,7 miliardi euro. Oltre un quarto di questi costi sono dovuti al “peso” determinato dall’ictus cardioembolico da fibrillazione atriale≫**. Gli editorialisti di “Heart” - la rivista scientifica sulla quale è stato pubblicato lo studio - nel commentare la ricerca, sottolineano che i risultati sono davvero importanti e stimolano altre ipotesi per futuri lavori sui benefici cerebro-vascolari del cioccolato [1]. Per lo studio pubblicato su Heart, sono stati utilizzati i dati relativi alle frequenze alimentari di 55.000 anziani, che hanno partecipato allo studio danese su dieta, cancro e salute. Se confrontato con l'assunzione di cioccolato inferiore ad una porzione di circa 30 grammi al mese, un consumo più elevato è stato associato ad una riduzione del rischio di fibrillazione atriale clinicamente evidente durante il periodo di follow-up durato 14 anni. Da precedenti lavori era emerso che il consumo moderato di cacao era in grado di migliorare la salute cardiovascolare a causa dell’elevato contenuto di flavanoli, un sottogruppo di polifenoli, i quali hanno effetti vasodilatatori, antiossidanti e antinfiammatori [2-3].
Numerose altre ricerche, inoltre, hanno mostrato che un’assunzione modesta di cioccolato, in particolare di quello fondente, migliora i marker della salute cardiovascolar e ed è associata ad una minore incidenza di infarto miocardico, insufficienza cardiaca e mortalità cardiovascolare [4-8].Tuttavia, prima dello studio pubblicato su Heart vi erano poche evidenze circa la riduzione degli episodi di fibrillazione atriale associati all'assunzione di cioccolato.La fisiopatologia della fibrillazione atriale coinvolge la cascata infiammatoria (con conseguente rilascio di citochine e di radicali liberi) e la stimolazione della proliferazione, differenziazione e attivazione dei fibroblasti [9]. Per chi soffre di fibrillazione atriale, l’ablazione è il metodo di cura più efficace (con minore tasso di mortalità cardiovascolare) rispetto ai farmaci. L’ablazione consiste ≪nell’inserimento per via venosa (in genere attraverso la vena femorale o la giugulare interna) di alcuni sondini, chiamati elettrocateteri, che vengono spinti fino all’interno del cuore: una volta posizionati sulle cellule anomale che causano l’aritmia, somministrano una stimolazione elettrica a radiofrequenza che distrugge il tessuto malato responsabile dell’innesco o del mantenimento dell’aritmia.≫***
Ebbene, il consumo di cioccolato fondente è più efficace dell’ablazione, tanto che gli editori di Heart, a commento dello studio, ipotizzano quanto possa essere emozionante consigliare al grande pubblico: "Una tavoletta di cioccolato al giorno toglie l'ablazionista di torno!". Gli stessi editori, però, indicano anche alcuni dei limiti della ricerca pubblicata, come ad esempio: chi consumava molto cioccolato era generalmente in buona salute e più istruito rispetto a chi ne consumava minori quantità; inoltre, l'aggiustamento statistico per i fattori associati alla fibrillazione atriale (come l'insufficienza renale e l'apnea notturna) era limitato ed, infine, era stata misurata solo la fibrillazione atriale clinicamente evidente. Anche con queste limitazioni, il consumo di cioccolato fondente resta la migliore opzione per contrastare la fibrillazione atriale, prevenire l'ictus cerebrovascolare e la demenza. Inoltre, il cioccolato fondente è ricco di polifenoli, compresi i flavonoidi, i quali hanno effetti cardiovascolari (CV) e metabolici salutari. Infatti, il consumo di cioccolato fondente abbassa la pressione sanguigna ed i livelli di colesterolemia e, quindi, può essere un'opzione conveniente e appetibile per ridurre il rischio cardiovascolare nei pazienti ad alto rischio, secondo un altro importante lavoro pubblicato sul British Medical Journal [10]. La popolazione considerata nello studio era di 2.000 persone (di età media di 54 anni) con sindrome metabolica e ipertensione non trattata, ma senza diabete o malattia cardiovascolare. I rischi per malattia cardiovascolare e mortalità sono stati calcolati utilizzando algoritmi e registri di popolazione. Gli effetti del consumo di cioccolato fondente (contenuto di polifenoli equivalente a 100 g di cioccolato fondente al giorno) erano basati su precedenti meta-analisi; l'effetto sistolico della riduzione della p ressione sanguigna è stato pari a -5,0 mmHg e l'effetto di riduzione del colesterolo LDL è stato pari a -8,1 mg/dL. Alla luce di questi risultati, il 100% di aderenza al consumo quotidiano di cioccolato fondente impedirebbe 70 eventi cardiovascolari non fatali e 15 fatali ogni 10.000 persone durante 10 anni di follow-up.
La strategia sarebbe economicamente efficace se venissero investiti 34,10 euro (42 dollari USA) per persona all'anno con programmi di prevenzione basati sul consumo del cioccolato fondente (ad es. pubblicità, campagne educative o sussidi al cioccolato).
Gli autori concludono: "Il cioccolato trae benefici dall'opportunità di un consumo piacevole e, quindi, sostenibile." Mentre, le evidenze indicano che il cioccolato deve essere quello fondente, con almeno il 60-70% di cacao amaro, o arricchito con polifenoli.
Poiché un effetto benefico del cioccolato sugli eventi cardiovascolari e sulla mortalità non sarà mai provato dagli studi clinici randomizzati, occorre trarre conclusioni dai modelli statistici. Questi modelli, qualora siano corretti, suggeriscono che il consumo quotidiano ed a lungo termine di cioccolato fondente potrebbe avere un’elevata efficacia a basso costo e - secondo gli autori - "sarebbe una strategia piacevole e, quindi, sostenibile" per prevenire eventi cardiovascolari avversi in persone con sindrome metabolica.
Nell’augurarti Buona Pasqua, mio caro lettore, desidero proporti la lettura della bella riflessione dell’arcivescovo della Diocesi Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, Monsignor Michele Castoro sulle tradizioni alimentari della Pasqua cristiana.
“La Pasqua cristiana non ha nulla a che fare con la strage di milioni di agnellini – scrive l’arcivescovo Castoro – in quanto Cristo, vero agnello pasquale, ha immolato se stesso per riscattarci dalla malvagità, dalla ingiustizia e da tanti altri mali che affliggono l’uomo e il creato Noi come Chiesa inoltre crediamo che l’uomo non sia il padrone del creato ma solo il custode, il quale è chiamato ad amare, a prendersi cura e a promuovere la bellezza e la vita del creato nelle sue diverse forme. Infatti, anche se l’uomo ha ricevuto da Dio il permesso di servirsi di esse, non per questo deve spadroneggiare, mai dimenticando che la terra appartiene a Dio”.“Posso garantire – conclude nella sua lettera l’Arcivescovo – che quando si presenta l’occasione noi sacerdoti, ed io vescovo con loro, lo facciamo – sempre in dialogo con quanti hanno a cuore il bene del Creato – attraverso i nostri canali di formazione, perché questa mattanza abbia fine, non avendo nulla a che fare con la celebrazione della nostra Pasqua cristiana” ***.
Note
* Cuore e fibrillazione atriale: quali le cause? (www.ok-salute.it/)
** Centro Nazionale per La Prevenzione ed il Controllo delle Malattie. Progetto FAI: la fibrillazione atriale in Italia. (www.ccm-network.it/)
*** Fibrillazione atriale: l’ablazione è più efficace dei farmaci. www.ok-salute.it/
*** La lettera è disponibile all’indirizzo www.ilrestodelgargano.it
Bibliografia
1 . Mostofsky E, Berg Johansen M, Tjønneland A, Chahal HS, Mittleman MA, Overvad K. Chocolate intake and risk of clinically apparent atrial fibrillation: the Danish Diet, Cancer, and Health Study. Heart. 2017 Aug;103(15):1163-1167.
2 . Gu Y, Lambert JD. Modulation of metabolic syndrome-related inflammation by cocoa. Mol Nutr Food Res 2013;57:948–61.
3 . Goya L, Martín MÁ, Sarriá B, et al. Effect of cocoa and its flavonoids on biomarkers of inflammation: studies of cell culture, animals and humans. Nutrients 2016;8:212.
4 . Higginbotham E, Taub PR. Cardiovascular benefits of dark chocolate? Curr Treat Options Cardiovasc Med 2015;17:54.
5 . Larsson SC, Åkesson A, Gigante B, et al. Chocolate consumption and risk of myocardial infarction: a prospective study and meta-analysis. Heart 2016;102:1017–22.
6 . Mostofsky E, Rice MS, Levitan EB, et al. Habitual coffee consumption and risk of heart failure: a dose-response meta-analysis. Circ Heart Fail 2012;5:401–5.
7 . Petrone AB, Gaziano JM, Djoussé L. Chocolate consumption and risk of heart failure in the Physicians’ Health Study. Eur J Heart Fail 2014;16:1372–6.
8 . Kwok CS, Boekholdt SM, Lentjes MA, et al. Habitual chocolate consumption and risk of cardiovascular disease among healthy men and women. Heart 2015;101:1279–87.
9 . Friedrichs K, Klinke A, Baldus S. Inflammatory pathways underlying atrial fibrillation. Trends Mol Med 2011;17:556–63.
10 . Zomer E, Owen A, Magliano DJ, Liew D, Reid CM. The effectiveness and cost effectiveness of dark chocolate consumption as prevention therapy in people at high risk of cardiovascular disease: best case scenario analysis using a Markov model. BMJ. 2012 May 30;344:e3657.
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