IL MATTINO
Forever
03.12.2017 - 10:37
L’ultimo censimento sul cancro in Italia, curato da AIOM-AIRTUM*, riporta che negli uomini, escludendo i tumori della cute (non melanomi), prevale quello della prostata. Questa neoplasia rappresenta il 18% di tutti i tumori diagnosticati nei maschi ed è la più frequente nella classe 50-69 anni e negli ultrasettantenni. Purtroppo, ad oggi solo alcuni studi hanno indagato sul rapporto tra i modelli dietetici ed il cancro della prostata. Questi variavano notevolmente nella progettazione e nei metodi utilizzati per valutare la dieta e per accertare la diagnosi del tumore alla prostata [1-4]. Anche se la maggior parte degli studi [2,5-6] non hanno segnalato associazioni chiare o coerenti tra i modelli alimentari e il rischio di cancro alla prostata, i pazienti con carcinoma della prostata i quali consumano elevate quantità di verdura, frutta, pesce e cereali integrali hanno una migliore sopravvivenza rispetto agli uomini che seguono una tipica alimentazione occidentale [7]. La maggiore aderenza alla dieta mediterranea è associata ad una minore mortalità da cancro alla prostata, specialmente negli uomini che hanno dosato il PSA negli ultimi 3 anni [3].
Studi preliminari suggeriscono che i pazienti con carcinoma della prostata, i quali aumentano il consumo di grassi vegetali e diminuiscono quello dei grassi animali hanno un ridotto rischio di cancro della prostata [8]. Il Men’s Eating and Living Study è il primo ed unico RCT che ha indagato sull'efficacia di un intervento dietetico (maggiore assunzione di verdura) nella prevenzione della progressione clinica del cancro alla prostata in stadio precoce nei pazienti sottoposti ad una sorveglianza attiva [9]. L'outcome primario è la progressione clinica, definita dalla misurazione del PSA e dalla biopsia della prostata. Sono stati arruolati e randomizzati 478 pazienti (103%), su un target di 464, in 91 centri di ricerca in tutti gli Stati Uniti. Ridurre il numero di pazienti sottoposti a sorveglianza attiva che vengono successivamente trattati con interventi chirurgici o radioterapici diminuirebbe la morbilità associata al trattamento, i costi dell’assistenza sanitaria e migliorerebbe la qualità della vita del paziente. Tuttavia, gli interventi per prevenire la progressione, come ad esempio quelli che hanno utilizzato la dutasteride***, rimangono sottoutilizzati e poco studiati. Di conseguenza, anche se la prevalenza dei pazienti in sorveglianza attiva aumenta, l'incidenza della progressione durante la vigilanza attiva non è cambiata notevolmente nell'ultimo decennio [10].
Note
* Il Volume “I numeri del cancro in Italia 2017”, è un censimento ufficiale, giunto alla settima edizione, che fotografa l’universo cancro in tempo reale grazie al lavoro dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM) e della Fondazione AIOM. (il download è disponibile all’indirizzo http://www.aiom.it/)
** Il dosaggio del PSA, cioè dell'antigene prostatico specifico, è un esame di laboratorio eseguito su un normale prelievo di sangue (Da: AIRC-Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, disponibile all’indirizo http://www.airc.it/esami-medici/psa.asp).
***dutasteride = farmaco contro l'iperplasia prostatica benigna
Bibliografia
1 . Key TJ, Appleby PN, Spencer EA, Travis RC, Roddam AW, Allen NE. Cancer incidence in vegetarians: results from the European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC-Oxford). Am J Clin Nutr 2009; 89: 1620S-1626S.
2 . Bosire C, Stampfer MJ, Subar AF, et al. Index-based dietary patterns and the risk of prostate cancer in the NIH-AARP diet and health study. Am J Epidemiol 2013; 177: 504–13.
3 . Kenfield SA, DuPre N, Richman EL, Stampfer MJ, Chan JM, Giovannucci EL. Mediterranean diet and prostate cancer risk and mortality in the Health Professionals Follow-up Study. Eur Urol 2014; 65: 887–94.
4 . Muller DC, Severi G, Baglietto L, et al. Dietary patterns and prostate cancer risk. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2009; 18: 3126–29.
5 . World Cancer Research Fund International, American Institute for Cancer Research. Continuous Update Project Report. Diet, nutrition, physical activity, and prostate cancer 2014. http://www.wcrf.org/sites/default/files/Prostate-Cancer-2014-Report.pdf
6 . Key TJ, Appleby PN, Travis RC, et al. Carotenoids, retinol, tocopherols, and prostate cancer risk: pooled analysis of 15 studies. Am J Clin Nutr 2015; 102: 1142–57
7 . Yang M, Kenfield SA, Van Blarigan EL, et al. Dietary patterns after prostate cancer diagnosis in relation to disease-specific and total mortality. Cancer Prev Res 2015; 8: 545–51.
8 . Richman EL, Kenfield SA, Chavarro JE, et al. Fat intake after diagnosis and risk of lethal prostate cancer and all-cause mortality. JAMA Intern Med 2013; 173: 1318–26.
9 . Parsons JK, Pierce JP, Mohler J, et al. The Men’s Eating and Living (MEAL) Study (CALGB 70807 [Alliance]): recruitment feasibility and baseline demographics of a randomized trial of diet in men on active surveillance for prostate cancer. BJU Int 2017; published online April 24. DOI:10.1111/bju.13890.
10 . Fleshner NE, Lucia MS, Egerdie B, et al. Dutasteride in localised prostate cancer management: the REDEEM randomised, double-blind, placebo-controlled trial. Lancet 2012; 379: 1103–11.
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