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Controverso

Tra una partita da finale e una giunta Emiliano, la Foggia delle rincorse

È una città, una terra che rincorre.Lo farà la squadra di calcio allo Zaccheria recuperando 2 goal sul Pisa perché siamo e vogliamo essere ottimisti, tenterà di farlo l'intera classe politica lunedì quando si riunirà, proprio a Foggia, la Giunta regionale.

Tra una partita da finale e una giunta Emiliano, la Foggia delle rincorse

De Zerbi , allenatore del Foggia, e il governatore Emiliano

La città che crede di essere la periferia della Regione potrebbe dimostrare di avere la capacità di non esserlo, o si chiede troppo?

È una città, una terra che rincorre.Lo farà la squadra di calcio allo Zaccheria recuperando 2 goal sul Pisa perché siamo e vogliamo essere ottimisti, tenterà di farlo l'intera classe politica lunedì quando si riunirà, proprio a Foggia, la Giunta regionale. Poche parole: ascoltare il territorio, questo l'ordine del giorno. Quel territorio che ora, unito (o almeno così sembra), rivendica, numeri alla mano - e parliamo di centinaia di milioni di euro - maggiore attenzione dal governo regionale sulla questione Patto per il Sud. Quello stesso territorio e quella stessa classe politica o dirigente che era ben informata della necessità di proporre progettualità in vista della firma del Patto (tra l'altro i tempi si sono dilatati). Chi dimentica la calda riunione, proprio per le temperature, del 2 agosto 2015 del PD? Chi dimentica che fu subito ben chiaro che di risorse aggiuntive non ce n'erano e non ce ne sarebbero state, chi dimentica le puntualizzazioni della Puglia su eventuali manomissioni sugli importi complessivi, le seguenti rassicurazioni, etc. Già chi dimentica? Chi dimentica che tranne dichiarazioni spot sul "dobbiamo completare questo o quello", quasi fughe in avanti, nessuno ha deciso di programmare e calendarizzare incontri operativi, tavoli di co-progettazione, insomma nessuno ha presentato la lista della spesa, rivendicando la centralità di un territorio per lo sviluppo dell'intero sistema Puglia?

Ed oggi, proprio l'intero territorio della provincia di Foggia (o almeno così appare) alza la voce e non la manda a dire ad Emiliano. I progetti ci sono, si sostiene. Quali? Risalenti a quando? Studi di fattibilità, preliminari, esecutivi, cantierabili? Forse questo interessa poco ai più, anche se il controllo attento dei cittadini sarebbe davvero auspicabile. Quel che emerge invece, e dispiace dirlo, come al solito, e' l'assenza di una visione complessiva. Abbiamo studiato l'intera programmazione 2014-2020? Sappiamo su cosa puntare per il futuro, senza pretendere di volere tutto, o almeno un po' di tutto, per poi avere niente? O è più comodo, ma solo per questioni di visibilità politica personale, lasciar scorrere il tempo e poi "trattare", limitando al minimo l'impegno di ognuno? Eppure su questo benedetto Patto se n'è scritto, eccome!  Ma tant'è. Qualcuno, un qualche dubbio se lo pone? Chiede, anche a se stesso, ad esempio, se a distanza di anni, forse un decennio, certi progetti sono ancora attuali, utili, oppure sono già superati dalla più recente storia socio-economica? Vedremo cosa accadrà.

Intanto, giusto per non dover immaginare una nuova rincorsa, pensiamo alle aree interne ma anche alle periferie della città capoluogo. A che punto siamo arrivati? Siamo in ritardo sulle aree interne? Ci siamo soffermati abbastanza sulla portata della strategia nazionale e sulle eventuali ricadute della stessa sullo sviluppo dei territori cosiddetti periferici, oppure no? Sulle periferie della città di Foggia, al di là della tentazione di recuperare un qualche progetto stipato chissà dove, non si può immaginare un processo partecipativo dal basso, con tanto di tavoli di co-progettazione, moderati, guidati, che esprimano un pensiero ed una strategia integrata? Siamo in tempo. Abbiamo poco meno di tre mesi, fino al 30 agosto, e massimo 18 milioni di €. La città che crede di essere la periferia della Regione potrebbe dimostrare di avere la capacità di non esserlo, o si chiede troppo?

                                                                     

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Daniela Eronia

Daniela Eronia

Di me hanno detto che sono stata una giornalista molto scomoda, poi un'imprenditrice troppo intraprendente. È così: quando una donna si dedica con passione alla città che ama, per renderla migliore, finisce con il creare inquietudini. Per aggiungerne qualcuna in più, torno a scrivere, nel solito mondo. A volte sarà irriverente, altre dissacrante. Sicuramente "controverso". Comunque, se vi fa piacere deciderete voi.

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