IL MATTINO
Forever
15.01.2023 - 10:03
L’attuale biodiversità di frutta e verdura continua, purtroppo, a diminuire nei campi degli agricoltori, a livello di paesaggio e negli ecosistemi più in generale, parallelamente al rapido declino della biodiversità complessiva in tutto il mondo.
Tutti sappiamo che variare l’alimentazione garantisce una migliore adeguatezza nell’apporto di nutrienti e che le evidenze scientifiche concordano nel sostenere il consumo giornaliero di almeno 5 porzioni di frutta e verdura quale misura essenziale per la nostra salute. [1] Tuttavia, il consumo di frutta e verdura continua ad essere basso e ciò è un danno non solo per la salute, ma anche per l’agrobiodiversità e il clima. [2] A livello globale, l’insufficiente consumo di frutta e verdura è dovuto principalmente alla scarsa disponibilità, accessibilità e convenienza di vegetali in alcuni Paesi o regioni del nostro pianeta. Tuttavia, anche quando gli alimenti vegetali sono disponibili, accessibili e convenienti, la maggior parte delle persone testardamente continua a non consumare quantità sufficienti di frutta e verdura. [3] In particolare, la frutta e la verdura vengono snobbate perchè non sono considerate una scelta alimentare accettabile o desiderabile, ad esempio a causa di problemi di sicurezza alimentare - ed è un falso la presenza di troppi residui di fitosanitari nei vegetali, come abbiamo avuto già modo di illustrare nell’articolo su “Il Mattino di Foggia del 19 giugno 2022)* - di convenienza o di adeguatezza culturale, o a causa di una scarsa conoscenza o consapevolezza dei benefici per la propria salute che possono derivare dal consumo di questi alimenti [4]
Così l’attuale biodiversità di frutta e verdura continua, purtroppo, a diminuire nei campi degli agricoltori, a livello di paesaggio e negli ecosistemi più in generale, parallelamente al rapido declino della biodiversità complessiva in tutto il mondo. [5] Ad esempio, oltre l'85% delle ecoregioni del nostro pianeta ha ecosistemi scarsamente conservati, degradati o che stanno scomparendo a causa delle azioni umane. [6] Diminuisce la ricchezza e l'abbondanza di specie selvatiche di frutta e verdura a causa del degrado e della perdita di ecosistemi determinati dal cambiamento dell'uso del suolo, dalla crisi climatica globale e da altre minacce, come la riduzione significativa degli impollinatori e dei dispersori di semi. [7]. Di conseguenza, è probabile che le varietà genetiche di frutta e verdura scompariranno con i cambiamenti dell'uso del suolo, del clima e delle pratiche agricole se non ci saranno migliori opzioni di conservazione a livello di azienda agricola, di paesaggio e di area protetta e senza il sostegno delle banche genetiche. Anche se la biodiversità di frutta e verdura non è ottimale in tutto il mondo, diverse importanti tendenze ne stanno aumentando la conservazione e l'utilizzo nei sistemi alimentari a livello globale e locale, oltre al fatto che la percentuale di frutta e verdura nella produzione alimentare è in aumento [8]. Queste sono alcune delle tendenze che potrebbero piegare la curva del declino della biodiversità di frutta e verdura.
Purtroppo, dobbiamo essere realisti e comprendere che da sole le misure in atto non sono in grado di fermare completamente, figuriamoci di invertire, la perdita della biodiversità. Tuttavia, specie e varietà di frutta e verdura locali sono ancora mantenute e condivise da agricoltori e da comunità locali in diversi sistemi di produzione. Queste specie e varietà garantiscono la sicurezza nutrizionale e alimentare, l’opportunità di reddito, mentre i servizi ecosistemici, contribuiscono all'identità culturale e rappresentano anche una preziosa conservazione della biodiversità per il cibo. I governi, le organizzazioni economiche locali e nazionali possono sostenere questi agricoltori e incentivare le comunità agricole a mantenere reti di sementi e, inoltre, incoraggiare la creazione di legami commerciali equi con i mercati più resilienti, basati sul mantenimento della biodiversità, attraverso gli incentivi e la regolamentazione. [9] Infatti, il rapporto tra agrobiodiversità e diversità alimentare presenta alcune sinergie, tra le quali la principale è la promozione di un consumo alimentare diversificato così da incoraggiare la conservazione dell'agrobiodiversità.Allo stesso tempo, non dimentichiamo che promuovere l'agrobiodiversità è un approccio pratico per sostenere la diversità alimentare, la sicurezza alimentare e lo sviluppo rurale [10] Questo approccio alla biodiversità e al consumo di frutta e verdura fa bene alla nostra salute, a quella dei nostri figli e delle generazioni future.
Note
* Michele F. Panunzio. È solo colpa delle calorie se sempre più persone ingrassano? “Volendo riassumere, i benefici di questa scelta sono dovuti al consumo diretto di cereali, legumi, frutta e verdura, senza il loro ulteriore passaggio nella catena alimentare: direttamente dal campo al piatto. Per meglio precisare questo concetto, che poi è alla base del dilemma dell’onnivoro, ci viene in aiuto la “catena alimentare” semplificata di Miller.
Per illustrare questa catena (uomo ⇨ trote ⇨ rane ⇨ cavallette ⇨ erba) il chimico inglese G. Tyler Miller così si esprimeva "per nutrire un uomo per un anno ci vogliono 300 trote. A loro volta, le trote consumano 90.000 rane, che devono mangiare 27 milioni di cavallette, che divorano 100 tonnellate di erba".
Questo è lo schema di un anno:
1 uomo
300 trote
90.000 rane
27.000.000 cavallette
100.000.000 grammi di erba
L’energia e la materia, compresi i contaminanti chimici, si concentrano nel passaggio tra un anello e l’altro della catena: dall’erba alle cavallette, alle rane, alle trote per finire all’uomo. Semplificando, in un anno 1 uomo con alimentazione onnivora è come se avesse mangiato 100 tonnellate (cioè 100.000 chilogrammi) di erba. Desiderando sciogliere il dilemma alimentare, e seguendo una dieta a base vegetale (ponendo il consumo di circa 1 Kg al giorno di cibo) al massimo si consumano 400-600 chilogrammi di vegetali in 1 anno. Se dividete 100.000 per 400-600 avrete il fattore di concentrazione di energia e materia. Questo surplus di energia e materia difficilmente può essere smaltito senza conseguenze per la nostra salute. Un onnivoro, rispetto a chi ha fatto la scelta a base vegetale, mangia molte più calorie, ingurgita più contaminanti ed è in preda al dilemma della scelta del cibo.
da: Il Mattino di Foggia. 19 giugno 2022. Disponibile qui
Bibliografia
1 . FAO. The State of Food Security and Nutrition in the World, Transforming Food Systems for Affordable Healthy Diets Food and Agriculture Organisation, Rome. 2020
2 . A. Afshin, P.J. Sur, K.A. Fay, et al. Health effects of dietary risks in 195 countries, 1990-2017: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2017 Lancet, 393 (10184) (2019), pp. 1958-1972
3 . J.N. Hall, S. Moore, S.B. Harper, J.W. Lynch Global variability in fruit and vegetable consumption Am. J. Prev. Med., 36 (5) (2009), pp. 402-409 e405
4 . A. Aggarwal, C.D. Rehm, P. Monsivais, A. Drewnowski. Importance of taste, nutrition, cost and convenience in relation to diet quality: evidence of nutrition resilience among US adults using National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) 2007–2010. Prev. Med., 90 (2016), pp. 184-192
5 . S. Díaz, J. Settele, E.S. Brondízio, H.T. Ngo, et al. Pervasive human-driven decline of life on Earth points to the need for transformative change. Science, 366, 6471, 2019.
6 . E. Dinerstein, D. Olson, A. Joshi, et a. An ecoregion-based approach to protecting half the terrestrial realm. Bioscience, 67 (6), 2017), pp. 534-545.
7 . D. Pilling, J. Bélanger, I. Hoffmann. Declining biodiversity for food and agriculture needs urgent global action. Nat.Food, 1 (3) (2020), pp. 144-147
8 . A.R. Martin, M.W. Cadotte, M.E. Isaac, R. Milla, D. Vile, C. Violle. Regional and global shifts in crop diversity through the Anthropocene. PLoS One, 14 (2) (2019) e0209788-e0209788
9 . M.E. Dulloo, J. Rege, M. Ramirez, et al. Conserving Agricultural Biodiversity for Use in Sustainable Food Systems. Mainstreaming Agrobiodiversity in Sustainable Food Systems, Bioversity International, Rome, 2017.
10 . Á. Toledo, B. Burlingame. Biodiversity and nutrition: a common path toward global food security and sustainable development J. Food Compos. Anal., 19 (6–7) (2006), pp. 477-483.
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