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La legge instabile per il Sud di Matteo Renzi

Che c'è di buono? Nulla. Stanziamenti minori, cominciamo da qui, (siamo piagnoni, no?) e nessun intervento mirato allo sviluppo del Mezzogiorno.

La legge instabile per il Sud di Matteo Renzi

Matteo Renzi

Il lancio del masterplan, o meglio delle sue linee guida, da parte del Governo ci aveva trovato speranzosi. I dati pubblicati dallo Svimez avevano "costretto" il premier ad occuparsi di questo sud piagnone. Sudaticci e affaticati, tutti in riunione il 7 agosto, ma forse sotto l'ombrellone qualche idea in più - allucinati dalle temperature - l'avrebbero trovata.  Invece? Dieci paginette, si paginette, interlinea doppia - giusto per allungare il brodo - e poi? Mi verrebbe da dire subito "il nulla"! 

Tino Oldani, su Italia Oggi, che come me si è precipitato a leggere queste benedette linee guida, cosa ha trovato? Un elenco dei fondi europei a disposizione e poi questi "patti". Pagine bianche, non un contenuto, nulla di nulla. 15 patti in tutto, 8 per le regioni del Sud, 7 per le città metropolitane del Mezzogiorno. C'è anche una sorta di avvertenza: i patti devono essere sottoscritti entro il 31 dicembre con un Masterplan che sarà operativo dal primo gennaio 2016. E tutti gli anni che abbiamo speso a pensare cosa fare, cosa immaginare, quale strategia attivare? Boh? inadatti come siamo a disegnare strategie di sviluppo, abbiamo solo perso tempo, i tanti convegni, gli interventi dei più pregiati economisti, aria fritta, ecc.ecc. Ora è tutto veloce, agile, smart,  direbbe qualcuno. Quindi, fatte le linee guida, bisogna fare i patti ed il Sud ripartirà. Vabbe'!!! - intercalare dialettale ma efficace -.

Ma prima dei patti, premesso che si riesca ad articolare un qualche contenuto valido, che c'è? La benedetta legge di stabilità che, per il Sud, bisognerebbe definire di "instabilità". Che c'è di buono?  Anche qui, nulla. Stanziamenti minori, cominciamo da qui, (siamo piagnoni, no?) e nessun intervento mirato allo sviluppo del Mezzogiorno. Giancarlo Viesti non la manda a dire. Su la voce.info (chissà se il Presidente del Consiglio ha tempo per leggere qualche contributo interessante su cui riflettere) scrive di "sorpresa e preoccupazione" e ribadisce che quel tanto atteso masterplan e' un po' il riepilogo di quanto previsto dalla programmazione dei Fondi strutturali e del Fondo di sviluppo e coesione 2014-2020. Qualcosa di già visto e che dovrebbe essere già in fase di attuazione, anche se il fondo sviluppo e coesione e' programmato solo in minima parte. Ma Viesti punta anche il dito sulla instabile Legge di Stabilità, ricordando che negli anni della crisi (saranno poi davvero passati?) il Pil del sud e' caduto di 13 punti, con uno scarto incredibile nei confronti del nord. Le dinamiche che hanno determinato il distacco non è detto (anzi pare proprio di no) che possano essere immediatamente modificate. 

E quindi? Come si fa a far riprendere vigore all'economia meridionale? Con un elenco di emendamenti che qualche volenteroso parlamentare del sud proporrà? No, proprio no. I nostri parlamentari dovrebbero chiedere un vero e proprio cambio di passo, invece che inneggiare alle linee guida del masterplan. Cosa, ad esempio? Degli interventi dal forte impatto. Qualche misura che non suoni come "elemosina" ma come intervento strutturale, si per il sud solo per il sud. E Renzi dovrebbe saperne qualcosa. Un esempio: se quei benedetti € 80 sono strutturali -  di cui non sono stata una fan perché potevano seguire regole diverse e sicuramente efficaci - non si potrebbe pensare ad una decontribuzione, come quella del 2015, solo per il Sud, come sostiene Viesti?  Non lo so. I nostri parlamentari, al di là dello "sto con" o "contro" Renzi, dovrebbero inventarsi qualcosa e non lasciare questa legge instabile. 

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Daniela Eronia

Daniela Eronia

Di me hanno detto che sono stata una giornalista molto scomoda, poi un'imprenditrice troppo intraprendente. È così: quando una donna si dedica con passione alla città che ama, per renderla migliore, finisce con il creare inquietudini. Per aggiungerne qualcuna in più, torno a scrivere, nel solito mondo. A volte sarà irriverente, altre dissacrante. Sicuramente "controverso". Comunque, se vi fa piacere deciderete voi.

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