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Il labirinto della Psiche

Ortoressia nervosa, quando il cibo diventa un'ossessione

Ortoressia nervosa, quando il cibo diventa un'ossessione

Ogni giorno, la televisione, i giornali, la radio e il web ci bombardano di informazioni riguardanti gli alimenti sani e nocivi, ciò che è giusto comperare e ciò che è opportuno evitare, e notizie relative ai rischi provocati da alcuni alimenti. Spesso, sulla base di queste informazioni, oppure basandosi su informazioni fallaci ricevute da amici e conoscenti, o semplicemente per “sentito dire”, adottiamo degli stili alimentari sbagliati che condizionano pian piano la nostra qualità di vita. E così si è diffusa gradualmente una nuova patologia, l’ortoressia nervosa (ON), ovvero l’ossessione patologica per i cibi puri, sani e naturali, le cui caratteristiche principali sono: ruminazione ossessiva sul cibo; comportamenti ossessivi riguardanti la selezione, la ricerca, la preparazione ed il consumo degli alimenti; insoddisfazione affettiva e isolamento sociale dovuti alla persistente preoccupazione riguardo al mantenere le regole alimentari autoimposte. 

I soggetti ortoressici presentano tratti di elevato perfezionismo, bisogno di controllo, rigidità, meccanismi fobici e ipocondriaci. Tali individui sono continuamente preoccupati al pensiero di cosa mangiare, pianificano i pasti con diversi giorni di anticipo per evitare i cibi ritenuti dannosi (es. cibi contenenti pesticidi, ingredienti geneticamente modificati, oppure ricchi di componenti ritenuti insani come lo zucchero o il sale), impiegano grande quantità di tempo nella ricerca degli alimenti a scapito di altre attività, preparano il cibo secondo procedure particolari, provano sentimenti di soddisfazione o di colpa a seconda dell’avere o meno rispettato le regole auto-imposte. Diventa per loro impossibile andare al ristorante o accettare un invito a cena da amici. Con il passare del tempo la gamma alimentare diviene sempre più ristretta e la qualità del cibo arriva ad essere più importante dei valori morali, delle relazioni sociali, dell’attività lavorativa e della vita affettiva; riducendo il funzionamento globale ed il benessere dell’individuo.

Curare l’ortoressia nervosa è possibile! In generale, il trattamento dell’ortoressia dovrebbe avvalersi di un’equipe multidisciplinare composta da psicoterapeuti, medici e dietisti e dovrebbe porsi come obiettivo quello di insegnare alla persona a mangiare bene senza che questo costituisca un’ossessione; lavorando non solo con il soggetto, ma anche con l’ambiente che lo circonda (es. con i familiari). Fortunatamente, sembra che i soggetti ortoressici rispondano bene alle cure rispetto a soggetti con altri disturbi del comportamento alimentare. Infatti ci sono evidenze di buoni risultati per trattamenti che associano la psicoterapia cognitivo-comportamentale con farmaci inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina.

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Tiziana Manlio

Tiziana Manlio

Sono una Psicologa specializzanda in psicoterapia cognitivo-comportamentale ad indirizzo neuropsicologico, mi occupo di prevenzione e diagnosi del disagio psichico svolgendo colloqui di sostegno per coppie e singole persone, dall'infanzia all'età adulta.

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