IL MATTINO
Controverso
18.10.2015 - 14:34
La partecipazione del Presidente Emiliano all'incontro, svoltosi a Bruxelles, su "la regione Adriatico - Ionica per il lavoro e la crescita" - ha riacceso i riflettori sulla strategia della macro regione, approvata dal Consiglio europeo. I quattro pilastri su cui si fonda sono: crescita blu; reti di trasporto ed energia; qualità ambientale; turismo sostenibile. Due le direttrici trasversali: sviluppo di capacità per un'attuazione efficiente; ricerca e innovazione.
Questa macro regione, quindi, è una realtà anche se, a dire il vero, se ne parla poco, sembra quasi un qualcosa di distante e diverso da noi. Questo "ponte per l'Europa" però conta 13 regioni italiane e coinvolge ben 70 milioni di cittadini, "un'opportunità di sviluppo per un migliore e più efficace utilizzo dei fondi europei nei settori strategici".
E ci sono già delle progettualità comuni, tra cui l'AdriGov, finanziato dall'IPA Adriatic CBC, altri progetti finanziati dall'Enpi, dall'Erasmus, il dinamico Forum delle Camere di Commercio, l'Universita di Teramo che propone il master "diritto e impresa nella macro regione". E ci sono anche le imprenditrici. Domani inizieranno i lavori del IX Congresso internazionale dell'imprenditoria femminile, con una discussione su cluster & networking e, questa e' una buona notizia, le imprenditrici della Puglia offriranno il loro contributo, puntando ad un raccordo su progettualità efficaci non solo con le altre regioni italiane ma soprattutto con gli altri Paesi dell'area.
Insomma, questa macro regione che opera, seppur sottovoce, sta spianando la strada ad una strategia integrata di sviluppo. Tutto si gioca sulla capacità progettuale, su una leadership politica determinante ed appassionata che sappia cogliere ogni opportunità, che acceleri, che non si fermi dinanzi all'ostacolo della burocrazia. Però, poi succede che dando un occhio al portale del Forum delle città della macro regione si scopra che Foggia non c'è, a differenza degli altri capoluoghi Bari e Brindisi. Dimenticanza, sottovalutazione, scarsa propensione al confronto internazionale? Non lo so.
Intanto fra qualche mese nascerà la macro regione alpina e qui la musica già cambia. La politica, il sistema della rappresentanza, a qualunque livello, già e' in fermento. L'approccio, sul come affrontare l'occasione, appare diverso. Nessuno appare distratto, anzi sono tutti concentrati sull'ok definitivo, quello che la Adriatico-Ionica già ha.
Chissà se il Presidente Emiliano riuscirà a far comprendere a tutti l'importanza della macro regione, se tutti i portatori di interesse riusciranno a raccordarsi, uscendo dal ben più comodo orticello. Credo che gestire il processo per la nascita della macro regione non sia stato proprio facile, ma oggi la posta in gioco e' ben più alta.
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