Cerca

Controverso

Ed eccoci all'ennesimo "Avviso pubblico": per Massimo Colia

1.265 gli atti intimidatori consumati tra gennaio 2013 e aprile 2014. La situazione è più pesante al Sud, 163 casi in Puglia, 132 amministratori pubblici uccisi negli ultimi 40 anni, 70 amministratori che si sono dimessi a causa delle pressioni; 341 gli amministratori sotto protezione.

Ed eccoci all'ennesimo "Avviso pubblico": per Massimo Colia

Massimo Colia

Una busta con due proiettili ed una minaccia esplicita. Solidarietà, pensieri di sostegno, indagini che partono e che chissà quando e dove arriveranno. Un sindaco di un piccolo centro della piana del basso Tavoliere, Massimo Colia, che non la manda a dire. Resto, lavoro, vado avanti in nome della legalità, del rispetto delle regole, insomma, quel che dovrebbe essere normale. Ma così non è. 

1.265 gli atti intimidatori consumati tra gennaio 2013 e aprile 2014. La situazione è più pesante al Sud, 163 casi in Puglia, 132 amministratori pubblici uccisi negli ultimi 40 anni, 70 amministratori che si sono dimessi a causa delle pressioni; 341 gli amministratori sotto protezione. Rileggendo la relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul "fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali" da pag. 133 - quella che riguarda la Puglia - si esclude che gli atti di intimidazione contro gli amministratori locali «possano essere collegati a fenomeni di criminalità organizzata... che possa in qualche modo essersi impossessata di una struttura istituzionale elettiva», e che i casi che possono preoccupare sono quelli di "soggetti  più  o meno coinvolti con criminalità organizzata o criminalità di tipo mafioso, che sono molto rari e si possono contare sulle dita di una mano".

Su Foggia, però, si è chiesto di aprire un "focus nazionale". L'allora Prefetto Latella disse "mi ha sempre preoccupato il fatto che le indagini ... non abbiano portato, se non in pochissimi casi, a risultati". In più, si è evidenziato come gli «atti intimidatori mirassero a creare delle interferenze nel settore delle assunzioni da parte degli enti pubblici o nel settore del conferimento di servizi pubblici mediante procedure pubbliche come gli appalti».

Negli ultimi anni non sono stati pochi gli amministratori presi di mira: Cerignola, Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo, Orta Nova, Monte Sant'Angelo (primo centro della provincia ad essere commissariato per mafia), ora Stornarella, senza contare le quotidiane minacce verbali, subdole, diciamo meno eclatanti ma certo efficaci, spesso non riconosciute come tali, sottovalutate.

Intanto, chi minaccia, invia buste con proiettili, vuole annichilire l'autodeterminazione di chi è chiamato ad un ruolo pubblico (caso mai dopo essere sopravvissuto ad una campagna elettorale che diventa punto di snodo di interessi nemmeno tanto sottaciuti, il voto di scambio esiste, no?) ma anche insinuare il tarlo della rassegnazione, dell'impotenza, della sfiducia nella comunità, minare i meccanismi di democrazia a livello locale.

Ed oggi, giustamente, ci preoccupiamo di Massimo Colia, della sua famiglia. Dobbiamo farlo anche domani, domani l'altro. Queste sono storie che finiscono nel dimenticatoio, purtroppo, ma se questo à l'ennesimo segnale, beh non possiamo consentirci di distrarci in fretta. Quel sottobosco criminale che alimenta le pressioni sulla pubblica amministrazione, seppur non sempre collegato alla criminalità organizzata, si nutre proprio dello scarso interesse e di quanti, comunque sia, girano la testa dall'altra parte. Restiamo in attesa che le dichiarazioni rese dal Prefetto Latella vengano presto smentite ma anche che gli amministratori stringano rapporti più consapevoli con l'autorità giudiziaria, che non si voltino anche loro dall'altra parte, in attesa di un nuovo consenso elettorale.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

Daniela Eronia

Daniela Eronia

Di me hanno detto che sono stata una giornalista molto scomoda, poi un'imprenditrice troppo intraprendente. È così: quando una donna si dedica con passione alla città che ama, per renderla migliore, finisce con il creare inquietudini. Per aggiungerne qualcuna in più, torno a scrivere, nel solito mondo. A volte sarà irriverente, altre dissacrante. Sicuramente "controverso". Comunque, se vi fa piacere deciderete voi.

edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione