IL MATTINO
AntichiRitorni
20.06.2015 - 23:44
Affresco dalla Casa degli epigrammi, Pompei
Orbene, stando a Ovidio i luoghi dove si svolgono pubbliche manifestazioni sono i migliori per scegliere la ‘preda’, dopodiché comincia la prima fase della conquista
Circa 2500 anni fa, il poeta latino Ovidio, ‘esperto’ di quella letteratura che ‘canta’ l’amore, ma anche di seduzione, decise di mettere per iscritto, sotto forma di trattato in versi, alcuni “praecepta amoris”, utili all’arte della ‘conquista’; il trattato in questione era l’“Ars amatoria” (del resto, come avrebbe potuto chiamarsi?). In quest’opera il poeta spiega come procurarsi un’amante: dalla ‘caccia’ alla persuasione, agli ‘strumenti’ di seduzione per vincere qualunque ritrosia. Innanzitutto, un amante è un vero e proprio soldato che va in guerra, la città è il suo campo di battaglia, le parole sono le sue armi, ma per vincere bisogna adottare un’abile strategia. Un esempio di ciò sono gli ‘appostamenti’: «i teatri siano riservati alle tue cacce; ce n’è da soddisfare ogni capriccio: quella che ti godrai solo una volta, quella che val la pena mantenere. Qui ogni donna viene per essere veduta». Orbene, stando a Ovidio i luoghi dove si svolgono pubbliche manifestazioni sono i migliori per scegliere la ‘preda’, dopodiché comincia la prima fase della conquista: entrare nelle simpatie della giovane: «se lei applaude, applaudi forte anche tu. Se la sua veste striscia in terra, chinati premuroso a sollevarla. Mostrale sempre quanto sei gentile», e continua affermando di cercare di compiacere la donna, ‘fingendo’ di essere sempre d’accordo con lei, di avere i suoi stessi gusti. Seconda fase: il corteggiamento. In questo stadio bisogna mandare lettere ‘smielate’ alla fanciulla, farsi trovare nei luoghi che lei frequenta, sussurrarle all’orecchio dolci frasi, cercare di sfiorarla tra la folla; indispensabile potrebbe essere corrompere la sua ancella/amica per farsi indicare i suoi spostamenti. In questa fase – spiega Ovidio – bisogna essere ‘furtivi’, perché il ‘segreto’ aumenta la passione nelle donne. Certamente molte potrebbero essere restie e rimandare indietro le lettere o apparire sfuggenti alle lusinghe; niente paura, bisogna insistere: «Spesso anche una lettera può suscitare sdegno. Sian le tue parole le più semplici possibili e credibili, sì che sembri che tu parli». Le lusinghe sono arma potentissima in amore: «conquista il suo cuore astutamente; anche la donna casta sente diletto ad esser detta ‘bella’. Prometti molto, le promesse attraggono a sé le donne». Giovano poi le lacrime: «fa’ che ti veda madide la guance, e se ti manca il pianto, toccati gli occhi con mano bagnata». Tuttavia, spiega l’autore latino, attenzione a moderare l’assalto per non darle noia; altre volte può essere utile diventare prima suo amico, poiché spesso dall’amicizia nasce l’amore. Veniamo infine alla conquista, in cui funzione primaria ed essenziale hanno i baci; è qui che l’uomo deve ‘saper fare la sua parte’, ossia dimostrarsi forte ma non oppressore. Bisogna dunque saper mescolare i baci alle parole: «Può darsi che si rifiuti, allora i baci prendili a forza. Credi, non vuol altro che, resistendo, essere vinta». Inutile dire che l’Ars amatoria fu bandita dall’imperatore Augusto. Voi, cosa ne pensate?
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