IL MATTINO
Controverso
24.05.2015 - 19:14
Quanti sono i volti della criminalità? Tanti, troppi e, purtroppo, nelle classifiche nazionali la provincia di Foggia c'è sempre. La criminalità ambientale, monitorata da Legambiente con il supporto di tutte le forze dell'ordine, ci vede nelle prime dieci province in Italia. Ben 795 reati registrati, figurarsi quanti sono quelli sfuggiti. Seguono Trapani, Palermo, Cosenza e Genova. Prima di Foggia, al primo posto, Napoli seguita poi da Roma, Salerno, Reggio Calabria e Bari. Insomma, ci piazziamo proprio bene.
Analizzando nel dettaglio i numeri complessivi dell’illegalità ambientale accertata nel 2013 il segno più lo hanno registrato sia il settore agroalimentare, che ha visto un’impennata dei reati accertati, più del doppio rispetto all’anno prima, che il ciclo dei rifiuti +14,3% rispetto al 201e dell’illegalità commessa ai danni della fauna + 6,6%.
Nelle quattro regioni a tradizionale insediamento mafioso (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia), scrive Legambiente, sono stati commessi quasi il 47% degli ecocrimini, ancora in crescita rispetto al 2012. Questo sottolinea il ruolo tutt’altro che marginale delle famiglie mafiose nel controllo del territorio. La Campania si conferma la regina assoluta della classifica raggiungendo da sola più del 16% di quanto accertato in tutto il paese, ma la Puglia di reati accertati ne fa contare ben 2.931.
Ancora sulla Puglia, per specifiche di reato. 469 nel ciclo dei rifiuti; nel ciclo del cemento ben 603 reati con il primato negli arresti, 14. Su questo una riflessione più profonda.
Le costruzioni abusive funzionano come detonatori di tragedie annunciate. Finiti di contare vittime e danni di una frana o di un'alluvione, sul banco degli imputati sale subito l’abusivismo edilizio. Per poi scomparire immediatamente, però. Dice qualcosa quel che è accaduto lo scorso settembre sul Gargano? Eppure mattone selvaggio va alla grande. Solo lo scorso anno, in Italia, le costruzioni abusive sono state 26.000. Chi controlla, allora, o no c'è o è connivente, oppure continua a servire per coltivare consenso, anche elettorale. E c'è una convenienza economica: una casa abusiva, in media costa 66.000, quasi due volte e mezzo in meno di una a regola d'arte. Ed il dato più triste e' che si deturpano soprattutto le aree di maggior pregio ambientale, come le coste o le aree protette. Dice qualcosa, ancora, il Gargano? Intanto le betoniere girano alla grande, mentre le ruspe stentano e si fanno vive sempre dopo una strage. Ed il testo unico sull'edilizia? Sembra sconosciuto ai più, soprattutto ai Comuni.
E l'agroalimentare? Beh, se il settore movimenta 245miliardi di euro all'anno, il boccone e' pronto per le mafie. Da un lato le mafie che controllano le campagne, dall'altro le holding della contraffazione. In Italia vale 4 miliardi, nel resto del mondo 50 miliardi. Terzo posto per la Puglia, nella classifica nazionale, per il racket degli animali. 953 i reati accertati. Crudeltà e efferatezza sulla pelle di quelli che definiamo "i nostri amici". E i tesori culturali? Beh, al sud si registra solo il 28% dei furti accertati in tutto il bel Paese.
Quadro alquanto desolante. E mentre il testo approvato il 19 maggio sui reati di inquinamento lo si definisce già come un condono ai grandi inquinatori attuali e potenziali, a causa dell'avverbio "abusivamente" quando si sancisce che un disastro ambientale e' tale solo se "cagionato abusivamente", compromettendo a quanto sembra il processo Ilva, noi siamo qui a contare reati. Smetteremo mai? Credo proprio di no. Come dire, non ci facciamo mancare niente, nemmeno gli airgun, le esplosioni per le ispezioni petrolifere in mare.
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