IL MATTINO
Controverso
01.02.2015 - 11:33
Il Centro Servizi DAT di Foggia
E’ una buona notizia, questo è certo. Il Centro Nazionale delle Ricerche, con un primo team opererà all’interno del Centro Servizi del DAT, il distretto agroalimentare del Tavoliere. Le buone notizie andrebbero prese per quelle che sono, se poi non si vuol essere additati come professionisti della dietrologia. Ma, almeno a mio modo di vedere è importante ricordare alcuni percorsi che hanno fatto la storia dello sviluppo, o del mancato sviluppo, del nostro territorio. Di PIT, programma integrato territoriale, non ne sentivo parlare da anni anche se l’esperienza dei progetti integrati è poi evoluta nel processo di costruzione dell’area vasta, seppur in presenza di una discontinuità strategica, territoriale ed organizzativa. Mi ci sono imbattuta qualche giorno fa. Albo pretorio del Comune, bando “per la definizione di una strategia di promozione ed internazionalizzazione delle progettualità sviluppate, nell’ambito del Centro Servizi DAT, a favore delle aziende agroalimentari, con particolare riferimento alle aziende del “Tavoliere”. L’assistenza tecnica ed operativa è rivolta al Responsabile dell’Ufficio Unico del PIT. Ma c’è ancora l’Ufficio, c’è ancora il Responsabile? Siamo ancora alla definizione di una strategia?
Pochi giorni e giunge anche la notizia della sottoscrizione della convenzione con il CNR di cui si è diffusamente parlato. Ancora domande. La stagione della programmazione e progettazione integrata è datata POR Puglia 2000-2006 (siamo al 2015?) ed il consorzio Metis di Milano, nel 2011 su incarico della Regione Puglia ha anche pubblicato una valutazione ex post sull’esperienza dei PIT. 258 pagine.
Pagina 54. Il DAT è un centro di servizi alle imprese con la realizzazione di infrastrutture fisiche ed immateriali, a Foggia, Cerignola, San Severo. A Foggia, la sede non è ancora disponibile, forse sei mesi di tempo ed altri investimenti ma chissà, a San Severo e Cerignola per evitare che restassero cattedrali nel deserto, sono poi diventate sedi dei Gal. Inoltre, a fine 2010 la gestione del Centro Servizi di Foggia era stata affidata per 5 anni ad un’ATI composta da Impresa Verde – Coldiretti -, Confagricoltura Ricerca e Consulenza, Vitrociset, Laboratorio di Economia dello Sviluppo Locale, INFO s.r.l. A quanto sembra avrebbero rinunciato. Ancora una domanda. Se partecipo ad una gara, accetto l’affidamento, poi rinuncio, non ci sono delle penalità dato che ho certamente arrecato se non un danno, un disguido, un ritardo nell’attuazione del punto di forza di Pit?
Da pagina 77 a pagina 83 del dossier di valutazione ex post si illustra la cronologia dei fatti principali che hanno animato la stagione del Pit 1, partendo dal 2002. Uno schema davvero utile per rinfrescare la memoria che termina a pagina 106, con un importante quadro sinottico.
Tornando indietro e soffermandoci tra pagina 60 e 61 mi imbatto nello stato di funzionamento dei siti e portali. Qui la nota è davvero dolente. Il sito www.pit-tavoliere.it ha un aggiornamento che risale al 2009, anzi ho provato a cercarlo ma non è visibile; il sito www.dat.fg.it , non è più accessibile (il costo, riportato nel dossier è di € 4.270.000). Si sarebbe dovuta realizzare, come riportato nel primo quaderno degli interventi del Pit , la fornitura di beni e servizi per la progettazione e realizzazione del Sistema Informativo del Distretto Agroalimentare del Tavoliere (SIDAT) comprendente una serie di sottosistemi. Nel quaderno si legge “sarà realizzato un portale e diverse piattaforme telematiche in grado di erogare tali servizi, con il supporto di operatori specializzati”. La misura è stata gestita dall’Ufficio Unico.
Il commento lo lasciamo agli autori della valutazione: “assoluta sproporzione tra le risorse impegnate per la realizzazione di portali e siti e la loro efficacia”.
La lettura della valutazione ex post è stata davvero interessante, anche se non ho riportato informazioni, ad esempio, sulle ricadute in termini di occupazione della formazione attivata o, nello specifico sulla valutazione dell’operatività dell’Ufficio Unico o sulle selezioni per assistenza tecnica, rendicontazione e monitoraggio dei progetti attuati. Credo che il documento dovrebbero leggerlo con estrema attenzione tutti gli amministratori per dimostrare di essere amministratori accorti nella gestione di importanti risorse pubbliche, che appartengono a tutti noi. Può essere anche il momento di una riflessione sulla gestione delle strategie, a cominciare dal sistema di governance, da adottare nell’elaborazione ed attuazione di politiche di sviluppo dei territori. Nel frattempo attendiamo di sapere qualcosa sull’ultimo bando di gara per l’assistenza tecnica ed operativa al Responsabile dell’Ufficio Unico anche se, sempre nel dossier di valutazione, a pagina 91 si legge che l’Ufficio Unico è ancora aperto fino al 30 giugno 2011 per le ultime rendicontazione e l’unica persona in carica (ma era il 2011 appunto e mi sarà sfuggito qualcosa, ne sono certa) è il Pit manager. Sarà certamente una buona notizia.
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