IL MATTINO
I pensieri dell'Altrove
18.01.2015 - 11:32
Non so più così bene cosa sia la libertà. Non so se il praticarla, distrattamente ci dia il diritto di dimenticarla, di sminuirla, o di mistificarla. Non so più cosa sia l'idea di libertà, il tempo della libertà, i suoi confini e le sue ampiezze. Ho dovuto rivedere il vocabolario, ma lì il prospetto è rigoroso e concettuale. Parla di scelte, di autonomie, di situazione non legata a stati di detenzione… Avevo l'idea forte che fosse un principio assoluto, era solo un'idea. In realtà la libertà nella sua concretezza viene esposta ad un elevato livello di pericolose relatività, si può manipolare in forme molteplici e ambigue. La libertà rende la vita difficile a chi ha valori diversi dalla cultura civile, dal manifesto della democrazia, ma a pensarci anche solo superficialmente mi viene da dire che può essere possibile che accada facilmente anche il contrario, e cioè chi ha per valore assoluto, per esempio, la religione, può sentire come un affronto irreversibile la messa in discussione della propria identità culturale. Quindi la libertà può essere lesiva, offensiva, può arrecare danno o discriminazione? In teoria no, non dovrebbe avere effetti collaterali, dovrebbe essere protezione, non insulti, dovrebbe essere garanzia e non arma, dovrebbe dare sicurezza e orgoglio, non destabilizzazioni di poteri, catastrofi ideologiche, stragi. La libertà è difficile da spiegare, una società evoluta la esercita, ma la domanda è: possono contemplarsi delle regole che la contengano per evitare un esercizio che spezzi degli equilibri fragili o in questo modo imponiamo alla democrazia una sorta di dimissioni? È fastidioso pensare ad una riduzione di un diritto, è penoso che la storia racconti orrori per un diritto confuso e preso in prestito come folle pretesto, è angosciante pensare che ci sono opzioni reattive che conoscono solo sangue, terrore, violenza e ancora sangue. Diciamo di essere uomini liberi. Ma se si ha paura non si è liberi. Quando siamo prigionieri di un dolore, quando siamo attorcigliati dall'odio, quando ci sentiamo morire per perdite inconsolabili, quando siamo sopraffatti dalle dipendenze, noi non siamo poi così liberi. Quindi cos'è davvero la libertà? Non lo so bene, e seppure io mi sentissi fondamentalmente e profondamente libera saprei oggettivamente di non esserlo mai completamente. Invece, lo sa e lo è il cielo, la libertà la frequentano le increspature del mare, sono sue amanti infedeli le nuvole. La conosce intimamente il vento. La respira il tempo. Noi, noi ancora la stiamo discutendo.
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