Cerca

I pensieri dell'Altrove

Quei silenzi che corrono tra un pensiero ed un respiro

Li trovi fra le pagine di un libro, in una fotografia, in una lettera, in uno sguardo, in un pezzo di vita. Incontriamoci, fra un pensiero ed un respiro, una sensazione ed un progetto, una fantasia ed un sentimento.

Quei silenzi che corrono tra un pensiero ed un respiro

Opera di Patrizia Alemanno (Galleria Piziarte.net)

C'è quella vita silenziosa, ci sono quei silenzi che raccontano le cose in modo così reale e potente che sembra ti stiano parlando. Li trovi fra le pagine di un libro, in una fotografia, in una lettera, in uno sguardo, in un pezzo di vita. In ogni libro una storia che proteggi dalla fretta, dalla confusione delle ore, dal computer, e poi diventa un contatto intimo con la tua sensibilità, ti sottrae da un imbuto di quotidiane consuetudini e ti regala la connessione libera con la tua fantasia e le tue percezioni. In una fotografia, raccogli in un attimo quell'attimo che è già il passato, che non ti appartiene più, nei luoghi o negli odori, ma ti rimanda tutto intero il peso dell'emozione, del ricordo, e ristabilisci una sorta di personalissima comunicazione con un campanile, con una spiaggia, con una nuvola, con un paio di occhi. Gli occhi. Mi fermo sempre più del dovuto nel fissare gli occhi di chi mi sta di fronte, spesso mi "parlano"in assoluto contrasto con quello che sento dire, spesso si chiudono velocemente per spiegare bugie, stanchezza, imbarazzo. In modo particolare mi incuriosiscono gli occhi nelle fotografie, che sembrano cose comuni, ma non è così. Sono messaggi, sono presagi, sono destini. Sono intercettazioni soggettive che stanno in mezzo, fra l'indifferenza del mondo ed i tuoi pensieri, alla densità delle tue ansie, al cumulo dei tuoi accidenti ed al panorama che ti sta intorno. Gli occhi sono luci spente o brillanti in continue trattative con l'esterno, e sono capaci di non mentire mai. Eppure non parlano. Ma i silenzi e le vite silenziose, quando non diventano voragini di solitudine, sono a volte più intensi di un parlare lacerato, non aggrediscono, non seguono la contabilità delle pause per ascoltare, non sono 'tracciabili' e quindi, finalmente, sono solo nostri, i silenzi sono evasioni perfette e presunzioni assolute di libertà. In fondo, sono anch'essi sostanza intima fatta di parola, ed è proprio bello che qualche volta, noi, si parli solo con noi stessi. Incontriamoci, fra un pensiero ed un respiro, una sensazione ed un progetto, una fantasia ed un sentimento. E rivendichiamo, senza avere paura, la prima relazione sana che dovremmo riuscire a costruire nella vita: quella con la nostra (bella) persona.

 

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

Mariantonietta Ippolito

Mariantonietta Ippolito

Il pensiero è la forma più inviolabile e libera che un individuo possa avere. Il pensiero è espressione di verità, di crudezza, di amore. Quando il pensiero diventa parola il rischio della contaminazione della sua autenticità è alto. La scrittura, invece, lo assottiglia, ma non lo violenta. Io amo la scrittura, quella asciutta, un po’ spigolosa, quella che va per sottrazioni e non per addizioni. Quella che mi rappresenta e mi assomiglia, quella che proverò a proporre qui. Dal mondo di “Kabul” al vasto mondo dei pensieri dell’”altrove”.

edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione