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L'intervista

Luca Mariani a Foggia ricostruisce la "Rete nera" dei terrorismi che si propagano nell'ignoranza

Dietro stragi efferate come quelle di Utøya, Christchurch ed El Paso non ci sono "lupi solitari" come si è ritenuto, ma piuttosto un filo nero che ha insanguinato il pianeta, uccidendo innocenti nel silenzio generale.

Sono queste le tesi sostenute da Luca Mariani, scrittore e giornalista parlamentare dell'AGI, nel saggio "Rete nera", che indaga con rigore e puntualità sul terrorismo suprematista e xenofobo invitando a superare il “doppiopesismo” che caratterizza l’analisi sul terrorismo. Ma è anche dell'ignoranza che bisogna avere paura, perché la propagazione dei crimini commessi avviene anche grazie alla mancata conoscenza o, peggio, alla cattiva informazione della loro natura, come ci ci dice l'Autore in occasione della presentazione del libro avvenuta ieri a Foggia su iniziativa del Circolo Auser di Foggia, Auser Territoriale, Spi Cgil e Cgil Foggia, e del Comitato provinciale dell’Anpi.

«C'è un filo nero che ha insanguinato il pianeta, uccidendo innocenti nel silenzio generale.Una rete che si nutre sul web, odia il diverso, condivide ideologie suprematiste di estrema destra e gode di appoggi insospettabili», afferma l'autore del libro di grande attualità, interessante e coraggioso. A introdurre i lavori e a conversare con l’Autore è stato Angelo Colangione. 

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