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Operazione della Digos di Foggia

Cellule dei foreign fighters del Isis nel foggiano: espulsi due albanesi

Nelle pagine dei rispettivi profili Facebook - sui quali è stata condotta una approfondita azione di monitoraggio - sono state rinvenute le foto dei soggetti espulsi mentre impugnavano delle armi.

A casa dei giovani, in provincia di Foggia, sono stati sequestrati - a seguito di perquisizione disposta dalla Procura della Repubblica DDA di Bari - alcuni computer e telefoni cellulari, materiale utile a ricostruirne la rete di contatti, anche se non sono emersi ulteriori legami con persone residenti in Puglia.

Due cittadini albanesi residenti nel foggiano sono stati espulsi espulsione del Prefetto di Foggia e provvedimento di accompagnamento coattivo del Questore di Foggia, in quanto pericolosi per la Sicurezza Nazionale. Nella tarda serata i soggetti  sono stati accompagnati in  Albania da personale della Polizia di Stato della Questura di Foggia (Ufficio Immigrazione e Digos), a bordo di una motonave in partenza dal porto di Bari e In quindi  messi a disposizione dell’antiterrorismo albanese. Le investigazioni  delle DIGOS di Foggia e Bari, nell’ambito di una pianificata azione di contrasto e prevenzione del terrorismo internazionale di matrice islamica con particolare riferimento al fenomeno dei foreign fighters dell’ISIS, sono state coordinate dalla Procura della Repubblica DDA di Bari e si sono avvalse del contributo informativo dell’AISI. Le indagini infatti hanno fatto emergere come gli albanesi attraverso il web  fossero in collegamento con foreign fighters del ISIS; inoltre, nei social network avevano pubblicato documenti anti-occidentali ed antisemiti anche in concomitanza con attentati effettuati in Europa rivendicati dal gruppo terroristico in questione.  Nelle pagine dei rispettivi profili Facebook  - sui quali è stata condotta una approfondita azione di monitoraggio -  sono state rinvenute le foto dei soggetti espulsi mentre impugnavano delle armi. A casa dei giovani, in provincia di Foggia, sono stati sequestrati -  a seguito di perquisizione disposta dalla Procura della Repubblica DDA di Bari -  alcuni computer e telefoni cellulari, materiale utile a ricostruirne la rete di contatti, anche se non sono emersi ulteriori legami con persone residenti in Puglia.

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