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Paolo Marcone e il Sindaco Landella

In ricordo di Francesco Marcone, il figlio Paolo: «E' mancata la verità»

Paolo Marcone: «E' mancata la verità. Io, mia sorella, noi amici, ma anche tutti gli amici avvertiamo tutti la sensazione di giustizia. E' una occasione per rendere omaggio al suo senso del dovere, la sua rettitudine opposto alle logiche mafiose. E' un modo per tenere alta la guardia di fronte al radicamento sempre più esteso della criminalità organizzata nella nostra città ma oggi è l'occasione giusta per chiedere giustizia per mio padre».

Il Primo Cittadino Landella: «Questa lapide rappresenta un fallimento dello Stato. Dobbiamo abbattere il muri dell'omertà, del silenzio e dell'indifferenza. Francesco Marcone decise che non si poteva girare la desta e distogliere lo sguardo - ha ricordato il primo cittadino durante la cerimonia di commemorazione -. Che qualcuno doveva dare il buon esempio. E quel qualcuno è stato lui, che ha sacrificato la vita nell’affermazione di quel principio irrinunciabile di civile convivenza. Bisogna seguire gli esempi. Schierarsi accanto a chi si batte per l’affermazione del principio di legalità. Impedire alla criminalità organizzata di poter combattere contro singoli eroi e mettere i malviventi di fronte ad un numero insormontabile di difensori dell’onestà e della rettitudine. Questo dobbiamo fare per rendere omaggio alla memoria di Francesco Marcone e di tutti coloro che sono stati uccisi dalle mafie perché non hanno voluto cedere al loro metodo di vita deviato».

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