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09.09.2025 - 12:47
Carmine Cicala (archivio)
Con l’avvio dei lavori per l’aggiornamento della Carta Forestale regionale, la Basilicata compie un passo decisivo verso una gestione sostenibile, intelligente e multifunzionale del proprio patrimonio boschivo. Un traguardo frutto di una visione chiara e coerente, portata avanti con determinazione dall’assessore alle Politiche agricole, alimentari e forestali Carmine Cicala, che conferma il suo ruolo di guida attenta e lungimirante in una delle sfide più complesse e strategiche per il futuro della regione: la valorizzazione delle risorse naturali in chiave ecologica, economica e sociale. Dopo la creazione del Sistema Informativo Forestale (SIF), il nuovo progetto di aggiornamento della Carta Forestale rappresenta un tassello fondamentale per dotare la Regione Basilicata di uno strumento moderno, digitale e scientificamente avanzato. Un'infrastruttura di conoscenza che non sarà solo mappa, ma bussola per le politiche pubbliche. “La realizzazione di una nuova Carta Forestale – ha dichiarato Cicala – rappresenta un passo fondamentale per dotare la Basilicata di uno strumento aggiornato e moderno, capace di leggere le trasformazioni del nostro patrimonio boschivo e di guidare politiche pubbliche efficaci e sostenibili.” Parole che segnano una direzione precisa: non più interventi isolati o misure spot, ma una strategia integrata e duratura, fondata sulla conoscenza scientifica del territorio e sulla partecipazione delle comunità locali.
Con oltre 400 mila ettari di superficie forestale, la Basilicata custodisce uno dei patrimoni naturali più ricchi e diversificati del Mezzogiorno. Ma è un patrimonio vivo, in continua trasformazione, che richiede monitoraggio, aggiornamento e gestione attiva. L’attuale Carta Forestale, risalente al 2006, non rispecchia più l’evoluzione del paesaggio e non è allineata con le nuove definizioni introdotte dal Testo Unico in materia di Foreste e Filiere forestali (TUFF). La nuova Carta non sarà solo una fotografia aggiornata delle foreste lucane, ma un sistema dinamico in grado di restituire informazioni affidabili e aggiornate, utili per pianificare azioni mirate: dalla tutela ambientale allo sviluppo delle filiere forestali, dalla prevenzione degli incendi alla promozione del turismo sostenibile.
Il progetto, coordinato dall’Ufficio Foreste e Tutela del Territorio, si articola in più fasi: aggiornamento delle aree boscate, classificazione delle tipologie forestali, valutazione della biomassa, rilievi sul campo e integrazione con dati satellitari. Al termine, previsto per il 2027, tutte le informazioni saranno accessibili attraverso il portale regionale RSDI, a disposizione di cittadini, enti e professionisti. Una rivoluzione silenziosa, ma di grande impatto. Perché dietro ai dati ci sono le decisioni, e dietro alle decisioni una visione: quella di un’amministrazione che investe nel futuro, partendo da ciò che di più autentico e strategico possiede – il suo ambiente. “Non parliamo solo di conservazione ambientale – sottolinea Cicala – ma anche di opportunità economiche e occupazionali. Le foreste lucane possono diventare un volano per la bioeconomia e per l’attrazione di nuovi investimenti, se accompagnate da politiche di valorizzazione innovative.”
La nuova Carta Forestale non è un semplice aggiornamento tecnico: è la traduzione concreta di una visione politica. Quella di Carmine Cicala, che ha saputo tenere insieme la cura del territorio con le prospettive di crescita per le aree interne, l’attenzione alla biodiversità con la creazione di nuove filiere economiche, la difesa dell’ambiente con la costruzione di una governance basata su dati certi e condivisi. “Abbiamo la responsabilità – conclude l’assessore – di guardare alle foreste non solo come un patrimonio naturale da preservare, ma come un bene comune che può contribuire in modo decisivo alla qualità della vita delle comunità lucane e alla lotta contro la crisi climatica.” L’approccio di Cicala si distingue per concretezza, competenza e coerenza. È questa la politica che serve oggi alla Basilicata: una politica che non rincorre il consenso, ma costruisce il futuro.
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