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Problemi in Zona 167

Al via la raccolta differenziata di prossimità. Ma che caos al Comparto Biccari

L'Amiu denuncia aggressioni e minacce agli operatori, bidoni già spariti o spostati arbitrariamente. "Non ci faremo intimidire", tuona l'azienda. Intanto emergono anche alcune criticità: serrature dei contenitori difettose, cittadini che non hanno ancora ricevuto il kit a casa e zone dove non ancora sono stati posizionati i raccoglitori.

Al via la raccolta differenziata di prossimità. Ma che caos al Comparto Biccari

Una

Il presidente del Comitato di quartiere Comparto Biccari, Antonello Abbattista: "atti di violenza e prevaricazione da condannare senza mezzi termini. Ma Amiu e Comune sappiano ascoltare le ragioni dei residenti. Abbiamo tutti il dovere di impegnarci affinché questa sia un'opportunità e non un fallimento".

Che Foggia debba sempre distinguersi, di sovente in negativo, quando si tratta di dimostrare di sapersi scrollare di dosso certe etichette che la condannano ad occupare gli ultimi posti delle classifiche nazionali di vivibilità, è purtroppo storia nota. Che la differenziata cosiddetta "di prossimità" potesse essere accolta con diffidenza da una parte non sparuta di cittadini, preventivabile. Ma che un'opportunità del genere, sperimentale e perfettibile, debba trasformarsi in occasione per registrare spiacevoli fatti di cronaca, è la dimostrazione evidente che, molto probabilmente, più che migliorare Foggia si dovrebbe cominciare a "cambiare" i foggiani.

Nei giorni scorsi sono state febbrili le attività di Amiu per fare in modo che questa mattina, lunedì 12 ottobre, fosse tutto pronto per il via ufficiale della raccolta differenziata di prossimità. Un progetto che affonda le proprie radici fin dall'Amministrazione Mongelli, approvato, finanziato e in rampa di lancio da tempo immemorabile. Annunciato e rinviato più volte e che solo con l'Amministrazione Landella e con l'Amiu operativa nel capoluogo dauno a pieno regime, ha visto la luce diventando esecutivo. Una "sperimentazione" che abbraccia una fascia consistente della città, da via Lucera a via Gioberti e che punta ambiziosamente a togliere di mezzo i vecchi cassonetti e a far diventare della differenziata una costante pratica quotidiana, anche per aumentare le percentuali, comatose a Foggia, di rifiuti differenziati. Altrove è una cosa normalissima, da anni. E non bisogna andare chissà dove, basta farsi un giro in alcuni centri della Capitanata.

Ma a Foggia, prima ancora di iniziare, si sono già registrate le prime antipatiche controversie. L'epicentro è il Comparto Biccari, Zona 167 alla periferia Nord della città. Quartiere nato 15 anni fa e che tutt'ora, purtroppo, sconta carenze e problematiche che la politica e le amministrazioni comunali succedutesi negli anni, non hanno mai risolto fino in fondo, fornendo risposte, se non dopo svariate e vibranti sollecitazioni dei residenti. Vale a dire: quando i problemi si lasciano incancrenire, aumenta la ritrosia verso qualsivoglia novità.

Qui l'Amiu denuncia tre fatti gravi, accaduti nelle scorse ore: nei primi due lotti di case popolari di viale Giuseppe La Torre, una delle due arterie principali della zona, è stato letteralmente impedito agli operatoti Amiu di sistemare i bidoni della differenziata. Ovviamente non con le buone, ma con le cattive, con i lavoratori minacciati e quasi aggrediti da qualche testa calda; il furto di svariati bidoni avvenuto a poche ore dalla sistemazione degli stessi in zona; lo spostamento arbitrario, perpetrato da qualche residente in zona via Federico Spera (la seconda strada principale del quartiere), che ha pensato bene di togliersi l'impiccio della visione dei contenitori davanti al proprio portone, in alcune traverse, e di metterli ben in fila lungo la stessa via Spera trasformandola, a tratti, in un vero e proprio "rosario" colorato di bidoni.

Fatti che Amiu non ha esitato a rendere noti e a condannare evidenziando che "ostacolare in questo modo la raccolta differenziata, significa arrecare un danno enorme a tutta la città, significa dover pagare di più, significa danneggiare l’ambiente e fornire un’immagine della comunità che Foggia non merita affatto. Amiu Puglia non si farà intimidire, ma proseguirà nell’attuazione del progetto stilato, nell’interesse di tutti, in sinergia con l’Amministrazione comunale".

Non è tardata a giungere la risposta del Comitato di quartiere Comparto Biccari, presieduto da Antonello Abbattista. Un presidio civico che dal 2010 ha fatto parecchio per migliorare la qualità della vita nella zona, vincendo numerose battaglie e, spesso e volentierei, andando praticamente a svolgere quelle che dovrebbero essere le funzioni di consiglieri comunali o circoscrizionali (quando c'erano le Circoscrizioni), facendosi carico delle istanze dei residenti e portandole all'attenzione delle Amministrazioni comunali. Con risultati decisamente lusinghieri in più di una circostanza.

“Esprimere le proprie rimostranze in modo civile è legittimo. Aggredire, minacciare o rendersi protagonisti di azioni arbitrarie in danno di altri cittadini è inaccettabile e, come tale, condannabile e deprecabile senza mezzi termini. Mi preme, dunque, l’obbligo di esprimere solidarietà ai lavoratori Amiu come cittadino, come residente e a nome delle tante persone perbene che abitano al Comparto Biccari e che, sono certo, profonderanno il massimo impegno affinché la raccolta differenziata di prossimità, che ha preso ufficialmente il via oggi, possa decollare e non trasformarsi in un fallimento ascrivibile ad atteggiamenti vergognosi come quelli che si sono verificati nelle ultime ore in zona”.

“Che la modalità di raccolta differenziata proposta in questo quartiere (che poi è identica in tutta la fascia urbana compresa tra via Lucera e via Gioberti), quella cosiddetta di “prossimità” in luogo del “porta a porta” (che però ha costi di gestione decisamente più elevati), non sia la più adatta è fuor di dubbio. La tipologia urbanistica del Comparto Biccari, e più in generale delle Zone 167 di Foggia, infatti, poco si presta a questa tipo di raccolta differenziata. Pochi i condomini costituitisi negli anni una volta scioltesi le cooperative, ancor meno riscontrabili pertinenze condominiali, effettiva carenza di luoghi e spazi dove sistemare i bidoni senza che questi arrechino “disturbo” ai residenti i quali abitano, in larga parte, in villette a schiera con ingresso a piano terra – spiega Abbattista che prosegue evidenziando anche – l’errore di leggerezza commesso sia da Amiu che dal Comune nel non coinvolgere, nella fase preliminare ed organizzativa, e c’era tutto il tempo per farlo, i residenti del quartiere attraverso incontri e confronti per arrivare alla distribuzione dei bidoni di questi giorni, senza che questa si trasformasse in un trauma collettivo.

Al netto di ciò e delle più generali criticità che già sono emerse in questi giorni (residenti che non hanno ancora ricevuto a domicilio il “kit” composto da bidoncino per organico, chiave e opuscoli informativi, chiavi che non sono “personalizzate” ma che possono potenzialmente aprire tutti i bidoni del quartiere in qualsiasi strada, serrature dei bidoni stessi che risultano essere difettose in parecchi casi), bisogna evidenziare che il percorso intrapreso è irreversibile prima ancora che sperimentale. Spariranno i cassonetti e dovremo dimostrare di essere in grado, a prescindere, di saper fare la raccolta differenziata come accade in tantissime altre realtà provinciali e nazionali. Senza che questo sia percepito come dramma invece che un’opportunità. Tuttavia – aggiunge Abbattista – se da un lato i residenti della zona sono chiamati a dare una tangibile dimostrazione di maturità e civiltà, dall’altro lato è auspicabile, nell’immediato, che l’Amiu e i settori dell’Amministrazione comunale preposti, si sforzino di affrontare la situazione di potenziale emergenza ascoltando quelle che possono essere le oggettive perplessità, sapendole distinguere dalle velleità egoistiche, dei residenti circa il posizionamento dei bidoni cercando, di volta in volta, di promuovere soluzioni efficaci. E’ un atto fondamentale, da praticare in un quartiere che soffre di problematiche storiche e non solo legate alla qualità del servizio di raccolta rifiuti e pulizia, ma anche a gestione del verde, pubblica illuminazione, manutenzione delle strade, urbanistica e servizi.

“La raccolta differenziata è innanzitutto un passo in avanti nell’ottica del miglioramento della qualità della vita delle persone. E’ un atto di civiltà cui nessuno può e deve sottrarsi in una città come Foggia che, di senso civico, ne ha spasmodicamente bisogno. Ma soprattutto, mai come in questo caso, sarà la dimostrazione più tangibile, di quanto saremo in grado di praticare comportamenti civili, invece di continuare a predicarli salvo poi arroccarci nell’ottusità quando si tratta di dimostrarlo appena fuori l’uscio di casa nostra”, conclude Abbattista.

Quel che è certo, al di là delle ragioni degli uni e degli altri, è che mai come in questa fase, unire le forze sane, siano esse istituzionali o civiche, è quanto mai necessario affinché questa occasione di crescita sia la leva attraverso cui far compiere un salto di qualità a Foggia. Farlo informando e sensibilizzando di più, affrontando e risolvendo le questioni caso per caso e andando finanche a sanzionare duramente quelli che possono essere comportamenti scorretti, sono gli strumenti imprescindibili attraverso cui inculcare ai foggiani quel che altrove è l'ovvietà. Ma che qui, ancora e purtroppo, è percepito come straordinarietà negativa.

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Commenti all'articolo

  • chicca

    16 Ottobre 2015 - 10:29

    Cara amministrazione di foggia, come pretendete che io foggiana sia sufficientemente organizzata per differenziare l'immondizia se voi per primi non siete in grado nemmeno di procurarmi il bidone? L'immondizia della settimana è già finita tutta nel solito cassonetto, un intero complesso con circa 90 persone disposte a fare la raccolta differenziata l'ha fatta ed è finito buttato tutto nel cassonetto a caso. Bel modo di iniziare questo esperimento!

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  • chicca

    16 Ottobre 2015 - 10:28

    Il progetto della raccolta differenziata doveva partire lunedì 12 ottobre. Faccio presente, che nell'articolo che sto commentando è scritto a chiare lettere che si è fatto di tutto perchè tutto fosse pronto per lunedì. Nel complesso residenziale dove vivo, ovviamente lunedì non si sono visti i bidoncini appositi. Martedì ho telefonato all'Amiu chiedendo a nome mio e dei miei vicini come comportarci con le immondizie. La risposta è stata di iniziare regolarmente la raccolta differenziata perchè entro un paio di giorni al massimo avrebbero consegnato i bidoni, ma che sarebbe partita una segnalazione. Siamo arrivati a venerdì e di questi bidoni tutt'ora nemmeno l'ombra, chiamato l'ennesimo operatore dell'Amiu ha detto che farà partire un'altra segnalazione.

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