IL MATTINO
Condannato a scontare 27 anni di reclusione in regime di massima sicurezza al carcere viterbese di Mammagialla
15.07.2014 - 13:13
Non si tratta di un miracolo; c'è infatti una sentenza che riconosce anche ai detenuti pericolosi il diritto a diventare padri senza varcare la cella del carcere c’è da dire che è destinata a far giurisprudenza. Sia la Cassazione che il magistrato del tribunale di sorveglianza di Viterbo, infatti, avevano già sentenziato e stabilito la possibilità, per i carcerati, di ricorrere ai benefici previsti dalla legge numero 40 del 2004, ''Norme in materia di procreazione medicalmente assistita''. Ma questa possibilità era però concessa solo al detenuto che riusciva a dimostrare di aver avuto rapporti sessuali con il partner per almeno un anno e senza risultati, conclamando dunque uno stato di sterilità. E’ ovvio che per un uomo recluso in regime di massima sicurezza non esiste l’opportunità di trascorrere con la propria compagna il tempo previsto dalla legge, ma Luca Ripoli, avvocato di Libergolis, è riuscito a dimostrare alla corte lo stato d’infertilità della moglie del detenuto, Maria Riccardo, e di conseguenza l’impossibilità della coppia ad avere figli.
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