IL MATTINO
Focus
21.08.2024 - 09:19
La Brexit, e i limiti imposti agli immigrati, di fatto non sembrano aver scoraggiato i nostri connazionali che, seppur fra mille difficoltà, non hanno abbandonato l’idea di un trasferimento definitivo negli United Kingdom
Gli italiani che vivono in Inghilterra e Galles: scopriamo chi e quanti sono, che cosa fanno prevalentemente, scorrendo i dati statistici forniti dall’AIRE, l'Anagrafe degli italiani residenti all'estero. L’immagine offerta dall’AIRE consente di introdurre il tema degli Expat italiani negli UK per poi osservare da vicino la composizione della popolazione italiana residente, la loro provenienza, la professione, le città dove risiedono più frequentemente.
Malgrado le conseguenze che ha innescato la Brexit, l’Italia è il primo paese per l’Expat a Londra e nell’intero Regno Unito. A stabilirlo sono i numeri resi noti dall’istituto centrale di statistica inglese, che ha rilevato la presenza di oltre 280 mila italiani entro il perimetro della UK, anche se in realtà il numero è ben più elevato e a fine 2023 toccava quota 520 mila unità, con ampie prospettive di crescita.
Il flusso degli italiani in Inghilterra, così come nel Galles, ha superato di gran lunga la presenza di cittadini provenienti dalla Polonia, che per anni sono stati la comunità di immigrati più popolosa.
La Brexit, e i limiti imposti agli immigrati, di fatto non sembrano aver scoraggiato i nostri connazionali che, seppur fra mille difficoltà, non hanno abbandonato l’idea di un trasferimento definitivo negli United Kingdom.
Trovata un’occupazione professionale, facilitata da una più diffusa conoscenza di base della lingua inglese, gli italiani scelgono di trasferirsi versi altri lidi, definendo gli aspetti burocratici e trovando un alloggio. Fissata la nuova residenza il passo successivo è dedicato all’organizzazione delle fasi essenziali del trasloco, rimettendosi alla competenza di professionisti esperti nel settore dei traslochi internazionali del calibro di Bliss moving & logistics, a cui affidare tutte le operazioni.
In base ai dati pubblicati dal Consolato Generale d’Italia a Londra, si intuisce che la comunità italiana nel Regno Unito è cresciuta in maniera esponenziale. Gli iscritti all’AIRE, l'Anagrafe degli italiani residenti all'estero, in Inghilterra e Galles sono raddoppiati nell’arco di otto anni, passando da circa 200 mila a oltre 450 mila, mostrando una collettività che, in termini di emigrazione, rappresenta una proposta davvero unica nel panorama mondiale.
Secondo la classificazione per genere la composizione della popolazione italiana residente denota una prevalenza maschile con il 53% e una minoranza di donne, che si assesta sul 47%.
In fatto di età si evidenzia una composizione demografica piuttosto giovane, con un’età media di 36 anni. Circa il 76% della comunità italiana non raggiunge i 50 anni, il 22% è rappresentato da minorenni, il 16% considera residenti fra i 18 e i 30 anni, mentre il 20% conta sulla presenza di trentenni.
La comunità italiana in Inghilterra e Galles conferma un’emigrazione di persone in possesso di un titolo di studio universitario in una percentuale del 17%, e del 14% in caso di diploma di scuola superiore.
Mettendo a confronto i dati è facile scoprire che la maggioranza di chi lascia l’Italia per trasferirsi a Londra è giovane e alla ricerca di un’occupazione.
Tra le professioni specificate all’atto dell’iscrizione all’AIRE il 18% conferma di svolgere mansioni impiegatizie, il 10% sottolinea di operare nel settore alberghiero e della ristorazione, e il 10% dichiara di essere un operaio specializzato.
Preponderante la comunità di docenti e professori universitari, seguiti a ruota da addetti alla sanità, liberi professionisti e dirigenti.
All’atto dell’iscrizione sono 4.200 gli italiani residenti che dichiarano di essere pensionati, mentre 18.400 si definiscono studenti.
Dei 446.971 italiani residenti in Galles e Inghilterra la metà vanta una nascita italiana, 108.170 sono nati nel Regno Unito e 117.605 sono nati in altri paesi.
I 221.196 nati in Italia provengono in larga misura dal nord-est e dal nord-ovest del Paese, mentre il 20% proviene dall’Italia centrale e dal sud, e il 12% ha origini isolane.
Fra le Regioni di nascita la maggioranza arriva dalla Lombardia con il 17%, dalla Campania (12%), dal Veneto con una percentuale dell’11% e dal Lazio con una quota pari al 10%. Quanto alle città di provenienza in classifica svetta Roma, (4,2%), seguita da Milano (2,48%), Napoli (2,11%), Palermo (1,38%) e infine Torino (1,08%).
Considerando la nuova residenza, la stragrande maggioranza della comunità italiana presente in Galles e Inghilterra vive a Londra, che in termini numerici ospita un italiano su tre. Seguono Manchester con una presenza pari al 2,5%, Birmingham con l’1,98% e Bedford che si aggiudica l’1,19%. Nel Galles il primato tocca a Cardiff con una presenza di poco più di 2mila unità.
I dati identificativi della comunità italiana in Inghilterra e Galles non consentono di delineare un profilo unitario. Di fatto si tratta di un interessante crogiuolo culturale di diverse realtà, un mix fra antica emigrazione e nuova mobilità, presenza di cittadini discendenti e di una nuova cittadinanza, conseguenza di un flusso migratorio sfaccettato.
La presenza ultra decennale degli italiani negli UK, mostra una realtà che con il tempo ha saputo inserirsi efficacemente e in maniera profonda nel tessuto economico e sociale.
edizione digitale
Il Mattino di foggia