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Gioco pubblico, il ruolo della filiera pubblica nel contrasto all’illegale

I numeri del black market tornano a crescere, confermando i legami tra gioco illegale e attività criminali. Per questo il ruolo del comparto pubblico e controllato diventa importante e centrale, per lo Stato e per la società.

Gioco pubblico, il ruolo della filiera pubblica nel contrasto all’illegale

“Non è possibile proibire il gioco, perché il suo volume è costante nel tempo. Attaccare il gioco legale e vietare la pubblicità ha effetti devastanti, perché induce il cittadino a ritenere che il gioco sia qualcosa di negativo, e allora lo stesso cittadino non farà attenzione a dove e come gioca. Questo porta un danno a tutti, ai giocatori, all’Erario, alla collettività, e questi soldi andranno all’illegale”, ha spiegato l’avvocato Stefano Sbordoni, esperto del settore gambling

Il giro d’affari del gioco illegale in Italia ha superato ormai i 25 miliardi di euro. È questo il dato centrale da cui si deve partire per capire il peso del black market all’interno dell’economia italiana.

Come si legge su Gazzetta.it, ben 18,5 miliardi sono relativi ai siti di scommesse non autorizzate mentre dal 2023 l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato ha bloccato quasi 10 mila portali illegali, un numero in crescita di 400 unità rispetto allo scorso anno. Prendere delle contromisure, quindi, è diventato fondamentale ed è in questo contesto che si deve inserire il convegno, organizzato dall’Osservatorio Internazionale sul Gioco Pubblico, dal titolo “Il sistema Italia per la sicurezza del gioco pubblico: dalla prevenzione al controllo, dalla tutela dell’utente a quella degli operatori”. Un appuntamento importante per fare il punto della situazione ma soprattutto per tracciare le strategie future, che partono dalla centralità del settore del gioco pubblico e legale, inteso come baluardo contro l’illegalità.

Non è possibile proibire il gioco, perché il suo volume è costante nel tempo. Attaccare il gioco legale e vietare la pubblicità ha effetti devastanti, perché induce il cittadino a ritenere che il gioco sia qualcosa di negativo, e allora lo stesso cittadino non farà attenzione a dove e come gioca. Questo porta un danno a tutti, ai giocatori, all’Erario, alla collettività, e questi soldi andranno all’illegale”, ha spiegato l’avvocato Stefano Sbordoni, esperto del settore gambling . Bloccare la filiera pubblica, insomma, ha come effetto una migrazione verso la filiera illegale, dal momento che l’utente viene lasciato solo, senza un’adeguata comunicazione e una precisa sensibilizzazione.

È fondamentale, infatti, conoscere le differenze tra slot online legali e quelle illegali, così come è molto importante guardare le peculiarità dei casinò che partecipano alla filiera pubblica e quelli che invece ne sono al di fuori. Per riconoscere un sito legale, si deve verificare che possieda le certificazioni ufficiali rilasciate da enti riconosciuti, come ad esempio eCOGRA o iTech Labs, che garantiscono equità e un ambiente di gioco sicuro (per i dati personali così come per quelli economici). Inoltre, si può controllare che la piattaforma abbia la concessione valida emessa dall'autorità di regolamentazione del gioco d'azzardo di quel paese, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in Italia. In genere si trova, indicata da un numero, alla fine della home page del sito. Elementi, questi, che confermano la legalità e l'affidabilità del casinò e che sono anche una garanzia della presenza di strumenti per il gioco sicuro e responsabile.

Il gioco esiste da sempre e il suo volume è in crescita, quindi il divieto e il proibizionismo non hanno alcun effetto”. Chiosa l’avvocato Sbordoni. Anzi, un effetto c’è: bloccare la filiera legale vuol dire dare maggiore forza a quella criminale.

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