IL MATTINO
Focus
26.07.2023 - 13:12
Se davvero quasi tutto può essere riparato, quello a cui dovremmo puntare è soprattutto la prevenzione di eventuali danni per non compromettere l’integrità e il valore del nostro mezzo, magari risparmiando anche un po’ di soldi.
Il portellone del bagagliaio è certamente una di quelle parti sottopos
La nostra automobile ormai è diventata una compagna irrinunciabile. Ed è per questo che come per ogni cosa importante, la nostra attenzione nel preservarne la longevità è fondamentale. Dai più semplici meccanismi alla struttura più complessa, tutto in un auto concorre a determinarne la sicurezza e la funzionalità: e se davvero quasi tutto può essere riparato, quello a cui dovremmo puntare è soprattutto la prevenzione di eventuali danni per non compromettere l’integrità e il valore del nostro mezzo, magari risparmiando anche un po’ di soldi.
Il portellone del bagagliaio è certamente una di quelle parti sottoposte a continue sollecitazioni: custode di tutte le nostre cose, degli attrezzi di base per la manutenzione ordinaria, della ruota di scorta e ultimo rifugio di tutto ciò che non trova posto all’interno dell’abitacolo. Il meccanismo cruciale che ne gestisce la funzionalità è l’ammortizzatore, che facilita e rende fluido il movimento di apertura e chiusura del portellone, così da non rovinare le cerniere.
Fonte immagine pistone: auto-doc.it
Conviene capire come funziona:
ammortizzatori monotubo o bitubo (come quelli delle auto, solo più in piccolo), uno o due per lato, che impediscono manovre troppo brusche, basati su molle a gas, caricati inizialmente e che poi devono essere controllati periodicamente per poter contare su di una perfetta funzionalità.
La questione del gas da ricaricare può non essere l’unico problema dei pistoncini: come dicevamo sono parti di dimensioni minime, soggette a difetti in fase di produzione o montaggio, soprattutto se parliamo di pezzi sostitutivi, nel caso in cui si abbia l’esigenza di minimizzare i costi.
Il pezzo è composto da:pistone, cilindro a pressione, giunti sferici ed elementi di fissaggio.
Questa è la base del meccanismo di mobilità del portellone comune a tutte le auto, che si abbia a che fare con aperture/chiusure elettriche e manuali.
Il giunto, come dice la parola, è quella parte che collega l’intero meccanismo e permette l’ampiezza di movimento del pistone, fornendo al portellone tutta l’estensione di cui ha bisogno per potersi portare dalla minima apertura alla massima misura nel momento in cui abbiamo bisogno di spalancarlo.
E’ una parte strategica e fondamentale, che deve essere di ottima qualità (assieme alle clip di montaggio) per evitare di sentire piccoli rumori fastidiosi che spesso annunciano malfunzionamenti all’orizzonte.
Il gas è contenuto all’interno del cilindro, tramite anelli o guarnizioni di tenuta che devono combaciare perfettamente, onde evitare perdite di qualsiasi entità che riducono drasticamente la vita media del pistoncino: qualsiasi infiltrazione rende difficoltoso le minime azioni di apertura/chiusura del nostro portellone, ma soprattutto si andrebbero a danneggiare i giunti, il che vorrebbe dire dover sostituire l’intero pezzo, non solo preoccuparsi di ricaricare il gas del cilindro o sostituire le guarnizioni.
Certamente anche se l’ammortizzatore viene trattato con la massima cura avrà sempre la sua data di scadenza, ma un periodico controllo ed una minima manutenzione possono rendere il pezzo più longevo possibile.
Le azioni ordinarie da effettuare sono semplici, in un vademecum di base da tenere a mente:
- smontare il pezzo (sostenendo il portellone con altro mezzo tipo manico/bastone)
- sollevare e ruotare gli elementi di fissaggio per estrarre il pezzo lateralmente
- lubrificare i giunti (un grasso spray andrà benissimo) ingrassando il supporto prima di rimontare il tutto
Invece in caso manchi il gas al pistone, si parla di manutenzione straordinaria:
- smontato il pezzo si deve collegarlo ad una bombola di gas adatto con ricarica sotto pressione, da effettuare con la massima delicatezza, che risulta fattibile se si ha a disposizione un kit apposito detto Kit di Rigenerazione.
La raccomandazione è di controllare prima dite tutto lo stato delle guarnizioni, per poi occuparsi dell’ingrassatura, così da effettuare una rigenerazione del pezzo per poter risparmiare sui costi: prevenire il danno del pezzo è sempre lo scopo ultimo per poi dover effettuare una semplice ricarica di gas mancante.
https://www.auto500.it/controlli-periodici-auto-ecco-quali-sono/
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