IL MATTINO
La storia
12.10.2018 - 13:41
«Di cosa sto parlando? Di un ragazzo, nato a Biccari il 19 dicembre 1882, emigrato negli Stati Uniti all’età di 10 anni con addosso una fregola, un brio sportivo e velocistico strepitoso. Ciclismo, motociclismo, automobilismo. Pilota. Con il coraggio stampato in faccia, con il talento nelle mani, nella testa, nel piede destro», scrive Giorgio Terruzzi nell'articolo che vi proponiamo.
Un personaggio trascurato e dimenticato, eppure straordinario e prezioso: Ralf De Palma
Giorgio Terruzzi (da "Redbull.com)
Di lui avevo sentito parlare un paio di volte. Il suo nome ha attraversato il mio lavoro di sfuggita, nonostante la citazione fatta a suo tempo da Enzo Ferrari. Fino a quando, pochi giorni fa, Gianfilippo Mignogna mi ha mandato un filmato. È il trailer di un film scritto e diretto da Antonio Silvestre, ambientato per buona parte a Biccari, piccolo centro in provincia di Foggia. Titolo: ”Ralf De Palma. L’uomo più veloce del mondo”. Ho guardato, sono andato a leggere qua e là e mi sono infilato in un attimo dentro questa straordinaria storia trascurata e dimenticata, preziosa comunque, soprattutto ora, un po’ mogi come siamo data l’attualità rosso cupo. Di cosa sto parlando? Di un ragazzo, nato a Biccari il 19 dicembre 1882, emigrato negli Stati Uniti all’età di 10 anni con addosso una fregola, un brio sportivo e velocistico strepitoso. Ciclismo, motociclismo, automobilismo. Pilota. Con il coraggio stampato in faccia, con il talento nelle mani, nella testa, nel piede destro. Il suo curriculum è sorprendente perché offre notizie tanto clamorose quanto perdute: 2.557 vittorie su 2.889 gare disputate. Record mondiale di velocità conquistato nel 2019 filando a 241 Km orari sulla sabbia compatta di Daytona Beach con una Packard 905 a dodici cilindri. Non solo: De Palma trionfò nella 500 Miglia di Indianapolis del 1915 con una Mercedes. E a tutt’oggi resta l’unico italiano ad aver compiuto un'impresa del genere sull’ovale più celebre in assoluto. Riuscì a conquistare anche due titoli USA, nel 1912 e 1914, quando non aveva ancora ottenuto la cittadinanza americana. Dunque, un italiano campione pure lì, caso unico, di nuovo. Beh, non lo sapevo. Non lo sapevamo in tanti, direi. Nonostante de Palma sia stato considerato un vero eroe, per intere generazioni. Enzo Ferrari infatti pensò a lui, in piena gioventù, con l’idea e l’intenzione di imitare proprio quell’italiano capace di scalare il mondo interpretando a suo modo una realtà difficile. E, come vuole ogni grande storia carica di slanci, umanità, determinazione, fu soprattutto una grande sconfitta a fare grande la sua storia. La 500 Miglia di Indy, 1912: in testa per 196 giri su 198, un guasto, lui che scende e spinge la Mercedes, disperatamente fino al traguardo: undicesimo. Raffaele, ormai “Ralf” per tutti gli appassionati è morto il 31 marzo 1956 a Pasadena, California, dove è sepolto. A Biccari hanno fondato nel 2013 un apposito Comitato per celebrare il loro campione, allestendo tra l’altro un sito web e una mostra permanente dedicata a De Palma, le cui gesta hanno anche spinto il giornalista Maurizio De Tullio a realizzare una prima vera monografia. Beh, abbastanza per muovere la passione e la memoria, anche se tardivamente. Qui c’è una avventura meravigliosa da scoprire, ciò che contiene il sale della passione non solo motoristica. Un sogno costruito a mani nude e realizzato in un’epoca che concedeva occasioni particolari ai pionieri. Dunque questo articolo è un invito che mi faccio e vi faccio. Per curiosare, cercare, entrare dentro un'avventura che vale la pena di conoscere. Dentro la quale, come in ogni storia utile, c’è qualcosa che riguarda ciascuno di noi.
edizione digitale
Il Mattino di foggia