IL MATTINO
La questione
03.07.2018 - 11:50
La gravità di ciò che sta accadendo per i migranti del web è chiaramente riassunta nell’iniziativa clamorosa della più grande enciclopedia on line del mondo: Wikipedia.
L’Europa non è più quella libera ed inclusiva nata dalla nobile lungimiranza dei suoi fondatori: da Adenauer a Churchill, da De Gasperi a Spinelli. Lo dimostra lo smarrimento delle quattro libertà cardinali di “circolazione di beni, servizi, persone e capitali” che nel 1993 ne indicarono la rotta senza frontiere, l’inevitabile naufragio di questi giorni delle politiche riguardanti i migranti: quelli trasbordati sui barconi e quelli, incalcolabili, che viaggiano su internet, entrambi seppelliti in fondo al mare della libertà. La gravità di ciò che sta accadendo per i migranti del web è chiaramente riassunta nell’iniziativa clamorosa della più grande enciclopedia on line del mondo: Wikipedia. Se provate ad accedervi, vi compare questo comunicato:
«Cara lettrice, caro lettore, il 5 luglio 2018 il Parlamento europeo in seduta plenaria deciderà se accelerare l'approvazione della direttiva sul copyright. Tale direttiva, se promulgata, limiterà significativamente la libertà di Internet. Anziché aggiornare le leggi sul diritto d'autore in Europa per promuovere la partecipazione di tutti alla società dell'informazione, essa minaccia la libertà online e crea ostacoli all'accesso alla Rete imponendo nuove barriere, filtri e restrizioni. Se la proposta fosse approvata, potrebbe essere impossibile condividere un articolo di giornale sui social network o trovarlo su un motore di ricerca. Wikipedia stessa rischierebbe di chiudere. La proposta ha già incontrato la ferma disapprovazione di oltre 70 studiosi informatici, tra i quali il creatore del web Tim Berners-Lee (qui), 169 accademici (qui), 145 organizzazioni operanti nei campi dei diritti umani, libertà di stampa, ricerca scientifica e industria informatica (qui) e di Wikimedia Foundation (qui). Per questi motivi, la comunità italiana di Wikipedia ha deciso di oscurare tutte le pagine dell'enciclopedia. Vogliamo poter continuare a offrire un'enciclopedia libera, aperta, collaborativa e con contenuti verificabili. Chiediamo perciò a tutti i deputati del Parlamento europeo di respingere l'attuale testo della direttiva e di riaprire la discussione vagliando le tante proposte delle associazioni Wikimedia, a partire dall'abolizione degli artt. 11 e 13, nonché l'estensione della libertà di panorama a tutta l'UE e la protezione del pubblico dominio».
Non c’è da aggiungere altro: il liberticidio che si sta tentando di compiere in Parlamento europeo, sotto gli occhi del mondo, si commenta da sé; non ci resta che guardare in faccia gli europarlamentari che caleranno sul viso il cappuccio del boia.
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