IL MATTINO
Focus Economia
03.09.2025 - 12:48
Le famiglie, nonostante la ritrovata fiducia, chiedono generalmente mutui che non superano i 300.000 euro. Solo il 5% delle famiglie ha chiesto mutui superiori ai 300.000 euro, mentre il 15,8% ha richiesto mutui al di sotto dei 75.000 euro.
Gli italiani che hanno bisogno di un tetto sotto il quale vivere hanno due opzioni: affittare una casa o acquistarla. A quanto pare negli ultimi tempi è aumentato il desiderio di avere una casa tutta propria, come dimostrano i dati del Barometro Crif che evidenziano una notevole crescita dei mutui immobiliari nei primi mesi del 2025.
I mesi dove si sono registrate le maggiori richieste sono gennaio (+26,8%) e aprile (+25,8%). In totale, nel primo semestre del 2025, le richieste sono salite del 20% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Sono tanti i fattori che hanno favorito questa tendenza, a partire dalle surroghe, cioè operazioni che consentono di trasferire il proprio mutuo ipotecario da una banca all'altra, mantenendo le stesse condizioni e senza costi aggiuntivi. In pratica si cambia banca mantenendo il mutuo esistente, beneficiando di condizioni più vantaggiose offerte dalla nuova banca.
Un ruolo importante lo ha giocato anche la riduzione dei tassi, favorita da una politica monetaria meno pressante della BCE, che ha spinto molte famiglie ad optare per un mutuo meno oneroso e principalmente a tasso fisso. Ci sono diverse opzioni di mutui e prestiti per i privati, che possono essere consultati su siti verticalizzati, come youFin.it, che forniscono anche una consulenza professionale in caso di necessità.
Il fenomeno è stato commentato da Simone Capecchi, Executive Director di Crif, secondo il quale questa ritrovata fiducia tra le famiglie italiane ha favorito il ricorso al credito, benché il potere d'acquisto non sia ancora particolarmente stabile. Da un lato le famiglie torneranno gradualmente a finanziare progetti di vita sul medio-lungo periodo, d'altro lato le banche privilegeranno mutui sostenibili e a basso rischio.
Le stesse famiglie, nonostante la ritrovata fiducia, chiedono generalmente mutui che non superano i 300.000 euro. Solo il 5% delle famiglie ha chiesto mutui superiori ai 300.000 euro, mentre il 15,8% ha richiesto mutui al di sotto dei 75.000 euro. Secondo Capecchi, ci si attende una stabilizzazione della qualità del credito, con tassi di insolvenza destinati a rimanere molto bassi, ben al di sotto di quelli registrati nelle passate crisi. Nonostante i costi di finanziamento restino più alti rispetto al periodo pre-Covid, elementi come l'ampia diffusione dei mutui a tasso fisso, il livello contenuto dell'indebitamento delle famiglie e la disponibilità di riserve e liquidità rappresentano fattori cruciali per contenere possibili criticità. Questa capacità di resilienza, anche in un contesto internazionale caratterizzato da forte instabilità, costituisce un segnale incoraggiante per l'andamento del mercato.
Chiudiamo con una breve analisi della durata media di un mutuo richiesto negli ultimi sei mesi del 2025, che si attesta tra i 25 e i 30 anni. Le famiglie che invece hanno richiesto un mutuo da pagare in meno di 20 anni rappresentano meno del 30%.
Per quanto riguarda le fasce di età, ai primi posti di chi chiede mutui troviamo persone dai 25 ai 34 anni (31,6%) e dai 35 ai 44 anni (31,3%). Molto bassa la percentuale dei giovani tra i 18 e i 24 anni, che rappresentano solo il 3,6%.
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