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Gaming e identità culturale: come i videogiochi raccontano popoli e tradizioni

Il mondo del gaming non racchiude più infatti solo i tradizionali videogame per console o pc: nel comparto rientrano numerosi contesti

Gaming e identità culturale: come i videogiochi raccontano popoli e tradizioni

Il videogioco è dunque passato da semplice passatempo un linguaggio universale che permette di vivere esperienze immersive e questa evoluzione ha aperto un mondo nuovo, relativo alla possibilità dei videogiochi di farsi portavoce di storie, culture e identità, diventando uno strumento narrativo che può educare, emozionare e far riflettere.

Il gaming si è trasformato ormai da qualche anno in un vero e proprio fenomeno globale, capace di unire milioni di persone, ed è arrivato a ridefinire il concetto stesso di intrattenimento. Il settore si muove adesso ad ampio raggio e parlare soltanto di gioco è limitativo, dal momento che l’esperienza è passata a livelli più alti e include anche la cultura e l’educazione. Il mondo del gaming non racchiude più infatti solo i tradizionali videogame per console o pc: nel comparto rientrano numerosi contesti: si pensi solo alle app per smartphone o alle piattaforme di giochi di carte con il vasto mondo del poker in rete, si pensi ai browser game o alle nuove frontiere della realtà virtuale. Il videogioco è dunque passato da semplice passatempo un linguaggio universale che permette di vivere esperienze immersive e questa evoluzione ha aperto un mondo nuovo, relativo alla possibilità dei videogiochi di farsi portavoce di storie, culture e identità, diventando uno strumento narrativo che può educare, emozionare e far riflettere.

Videogiochi che raccontano culture

A testimonianza di ciò specifichiamo che molti game designer hanno scelto e scelgono tuttora di ispirarsi a epoche storiche, miti, religioni o tradizioni popolari per realizzare i propri lavori. Come non citare ad esempio Assassin’s Creed dove il giocatore esplora città ricche di dettagli culturali e periodi storici ricostruiti con grande attenzione e interagisce con personaggi realmente esistiti. Altri giochi, come Okami o Ghost of Tsushima, attingono a elementi della cultura e della religione giapponese, dalle leggende shintoiste alla storia dei samurai, offrendo un approfondimento su tradizioni lontane agli utenti che si divertono a giocare. E non è finita qui. In Call of Duty è possibile vivere da protagonisti guerre e battaglie leggendarie, dalla presa di Stalingrado allo sbarco in Normandia

In alcuni casi la rappresentazione è fatta di stereotipi e omaggini semplificate che descrivono in  maniera sbagliata le culture, ma non è sempre così. Nel lavoro di realizzazione dei giochi c’è spesso un’accurata ricerca di autenticità supportata da studi importanti e in questi casi ciò non può non valorizzare il patrimonio del popolo che viene rappresentato. Serve dunque equilibrio nel bilanciare le esigenze di intrattenimento e responsabilità culturale, evitando di ridurre simboli e tradizioni a meri espedienti scenografici.

Prospettive: gaming con funzione educativa

Ecco quindi che i videogiochi cominciano ad avere successo anche come strumenti narrativi e il loro potere immersivo è sicuramente un grande vantaggio. Con i videogame il giocatore è protagonista attivo e compie decisioni che influenzano la storia, creando un legame diretto con il mondo rappresentato. Questa interazione rende più forte l’impatto delle culture raccontate, perché l’utente non le osserva passivamente ma le vive: il tutto diventa una potente fonte di apprendimento. Tuttavia, proprio questa caratteristica solleva questioni etiche: quando un gioco sfrutta simboli religiosi, linguaggi o riti tradizionali senza comprenderne il significato profondo, si rischia di banalizzare l’identità di una comunità.

Giocando con simboli e riti il rischio può essere quello di banalizzare l’identità culturale di una comunità, motivo per cui molti sviluppatori stanno cercando di superare questo limite collaborando con storici, antropologi o consulenti culturali per offrire rappresentazioni più autentiche.

Questa è una delle prospettive più interessanti del gaming, che passa da puro divertimento a veicolo di conoscenza e scambio interculturale. Se affrontato con sensibilità, questo mezzo può diventare sviluppare una importante funzione educativa, avvicinando i giocatori a realtà lontane e spiegandone leggende, simboli o tradizioni.

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