Una foto del F35 che sarà di stanza anche all'Amendola di Foggia
I tecnici della Difesa americana, scrive il Telegraph, avrebbero scoperto che nella continua ricerca di soluzioni per alleggerire il jet i progettisti e le aziende costruttrici hanno ridotto anche lo spessore dell'involucro del serbatoio, rendendolo così più vulnerabile, rispetto ai jet di vecchia generazione, sia al fuoco nemico che ai fulmini.
Dapprima l’Italia ne aveva ordinati 120, poi il primo taglio di 30 esemplari. Ad oggi sono 90 i velivoli che a regime entreranno a far parte delle linee di volo dell’Aeronautica Militare Italiana. Ma ecco che adesso riesplode la polemica. Il caccia F-35 Lightining II, dal 2016 di stanza nell’aeroporto militare foggiano di Amendola sede del 32° Stormo dell’Aeronautica Militare, non può essere abilitato a volare a meno di 25 miglia da un temporale. È quanto trapela oggi sul Sunday Telegraph. L'avveniristico e costosissimo cacciabombardiere Usa di ultima generazione, l'F-35 Jsf prodotto dalla Lockheed Martin, potrebbe esplodere se venisse colpito non solo da fuoco nemico, ma anche da un fulmine. La causa di questa vulnerabilità sarebbe legata al serbatoio del carburante. I tecnici della Difesa, scrive il Telegraph, avrebbero scoperto che nella continua ricerca di soluzioni per alleggerire il jet i progettisti e le aziende costruttrici hanno ridotto anche lo spessore dell'involucro del serbatoio, rendendolo così più vulnerabile, rispetto ai jet di vecchia generazione, sia al fuoco nemico che ai fulmini.