IL MATTINO
vaticano
31.12.2022 - 10:46
265esimo Papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, settimo sovrano dello Stato della Città del Vaticano, primate d'Italia, oltre agli altri titoli propri del romano Pontefice, dal 19 aprile 2005 al 28 febbraio 2013. Teologo, è stato anche il settimo pontefice tedesco nella storia della Chiesa cattolica. Il 24 marzo 1977 venne nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga da papa Paolo VI e il 28 maggio dello stesso anno ricevette la consacrazione episcopale per mano di Josef Stangl, vescovo di Würzburg, assistito dal vescovo di Ratisbona Rudolf Graber e dal vescovo ausiliare di Monaco e Frisinga Ernst Tewes. Come motto episcopale scelse l'espressione Cooperatores veritatis, collaboratori della verità, tratta dalla Terza lettera di Giovanni, al versetto 8. Lo stesso monsignor Ratzinger ne dette spiegazione: «Per un verso, mi sembrava che fosse questo il rapporto esistente tra il mio precedente compito di professore e la nuova missione. Anche se in modi diversi, quel che era e continuava a restare in gioco era seguire la verità, stare al suo servizio. E, d'altra parte, ho scelto questo motto perché nel mondo di oggi il tema della verità viene quasi totalmente sottaciuto; appare infatti come qualcosa di troppo grande per l'uomo, nonostante che tutto si sgretoli se manca la verità». Ratzinger fu eletto papa durante il secondo giorno del conclave del 2005, al quarto scrutinio, nel pomeriggio del 19 aprile 2005. Scelse come nome pontificale "Benedetto XVI". Alle 17:56 fu dato l'annuncio dell'elezione con la tradizionale fumata bianca del comignolo della Cappella Sistina (ci fu in effetti un'iniziale incertezza sul colore del fumo, ma i dubbi furono sciolti alle 18:07, dal suono delle campane della basilica di San Pietro in Vaticano). Dopo circa mezz'ora, il cardinale protodiacono Jorge Medina Estévez si affacciò dal balcone della loggia centrale della basilica per annunciare l'avvenuta elezione
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