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Petrocelli, il web sta col senatore anti Draghi che non vuole armare Kiev e il Battaglione Azov

«La Z nel tweet sul 25 aprile? Una provocazione contro la retorica Nato e gli slogan neonazisti». Sulle dimissioni nessun ripensamento, il senatore lucano di adozione tira dritto. Questa la posizione del presidente della Commissione Esteri del Senato, Vito Petrocelli, che nonostante le dimissioni rassegnate da 20 senatori della stessa Commissione in segno di protesta contro le sue posizioni sulla guerra in Ucraina, considerate filo russe, non ha intenzione di rinunciare al ruolo

Petrocelli, il web sta col senatore anti Draghi che non vuole armare Kiev e il Battaglione Azov

Vito Petrocelli

Secondo Petrocelli, contrario all’invio di armi in Ucraina, da condannare sarebbe piuttosto la riabilitazione del Battaglione Azov da parte di Kiev. «Poroshenko ha riabilitato come eroe nazionale Stepan Bandera, il leader che combatté accanto ai nazisti durante la Seconda guerra. Zelensky poteva annullare l’onorificenza, invece non l’ha fatto. Anzi ha inserito il Battaglione Azov nella guardia nazionale. L’Ucraina era un Paese fallito ed è stato tenuto in piedi dagli americani con questo espediente. Questo lo dicevano anche i miei colleghi M5S Manlio Di Stefano e Marta Grande nella scorsa legislatura», rimarca senza paura di smentita l'ex pentastellato che incassa il sostegno di Vox Italia: «Con un attacco di una gravità inaudita alla credibilità del governo, domani 10 maggio verrà sciolta in modo forzato e per la prima volta nella storia repubblicana, una Commissione permanente del Parlamento italiano. Il tutto per destituire il Presidente della Commissione affari esteri del Senato, Vito Petrocelli, "reo" di aver votato NO all'escalation bellica dell'Italia in Ucraina. Il 31 marzo scorso, il Senato rendeva definitivamente legge, dopo l’approvazione alla Camera, il famigerato decreto per l’invio delle armi in Ucraina, una delega in bianco data al governo fino al 31 dicembre 2022. Delega che ha reso nei fatti l'Italia co-belligerante nel conflitto. Con il suo voto contrario, il Presidente Petrocelli ha scelto la via della pace e delle trattative, rappresentando il volere della stragrande maggioranza del Popolo italiano - come dimostrato da tutti i più recenti sondaggi - e attenendosi ai chiari dettami al riguardo della nostra Costituzione. Petrocelli sarà vergognosamente punito politicamente per il suo voto contrario. E’ un atto vergognoso che non solo mina

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