IL MATTINO
SSN
08.09.2021 - 18:03
La caporetto del Ssn: meno 45mila operatori del Ssn in 10 anni di cui 10mila sono medici tra ospedalieri e convenzionati. La pandemia ha ulteriormente aggravato la gestione e le risposte della medicina territoriale. Dal Pirellone, Emanuele Monti, presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali della Regione Lombardia fa sapere che: «Erano state proposte ed approvate delle mozioni per chiedere al governo di incrementare i finanziamenti delle borse di studio per gli specializzandi, di anticipare la fine del corso di formazione attraverso il tirocinio professionalizzante, di aumentare il massimale di pazienti a 1.000 per ogni medico in formazione e di sostenere i professionisti nei costi di gestione dello studio. Il ministro Speranza cos’ha fatto? Il nulla totale. Le Regioni - prosegue - sono lasciate sole a gestire una situazione senza precedenti. La Lombardia è stata la prima ad attuare le disposizioni del Pnrr e ad integrarle con fondi propri. Per questo, è importante che il ministro Speranza faccia la sua parte». In Sardegna è l'Anci a sollevare il problema: «L'Isola - spiega il presidente Deiana - conta 377 comuni di cui 316 sono piccoli o piccolissimi. Il pensionamento in massa dei medici rischia di far naufragare i bandi per la copertura delle sedi vacanti dei medici di medicina generale e dei pediatri. Abbiamo proposto un incentivo per i medici nel nuovo contratto integrativo e il progetto sperimentale per la creazione di nuclei di medici di medicina generale che possano operare insieme a infermieri e personale amministrativo». Il ricambio generazionale? Procedure farraginose, programmazione carente, investimenti insufficienti e scarsi stimoli: questi alcuni dei motivi della carenza di medici di medicina generale che interessa numerosi distretti dello stivale. Emblematico è Tiziano Scarponi, vicepresidente dell’Ordine dei medici di Perugia: «Giovani colleghi non vogliono coprire le zone disagiate dell'Umbria»
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