IL MATTINO
sanità lucana
02.12.2024 - 15:56
Linee intasate, comunicazioni interrotte e l’assurdità di una voce che invita a richiamare in un momento migliore, quasi fosse possibile prevederlo. E quando finalmente si riesce a parlare con un operatore, la data proposta può sembrare un’ironia crudele: luglio 2025. Ogni telefonata interrotta, ogni data impossibile, non fa che acuire il divario tra Palazzo e realtà quotidiana. La sanità dovrebbe essere un diritto, non un percorso a ostacoli. Dietro ogni telefonata c’è un uomo o una donna, una storia, un bisogno non soddisfatto. La lentezza del sistema non è solo una questione di numeri, ma di vite. E il rischio è che il sistema stesso perda di vista la sua missione fondamentale: prendersi cura delle persone. Perchè quando il primo punto di accesso – la prenotazione – diventa un ostacolo insormontabile, l’intero sistema inizia a perdere credibilità. Non è solo la visita medica che sembra irraggiungibile; è la fiducia stessa a vacillare, alimentando l’idea che la sanità lucana sia distante e inefficiente. Per molti il tempo trascorso al telefono è sottratto alla vita quotidiana, al lavoro, alla cura della famiglia. Ma per alcuni, soprattutto anziani o persone con gravi problemi di salute, questa esperienza assume una valenza emotiva più profonda. Chi soffre di patologie croniche o ha necessità urgenti si sente impotente di fronte a una macchina burocratica che sembra ignorarlo. Questo si traduce spesso in ansia e sfiducia, un mix pericoloso che può portare a scelte dannose come rinunciare alle cure o più rapide ovvero rivolgersi a strutture private
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