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Indotto Stellantis di Melfi, Somma (Confindustria): "Rischio di tagli fino al 50 per cento"

Stellantis, monito della Fim Cisl lucana: "Mantenere a Melfi la produzione a marchio Jeep"

immagine di archivio Stellantis di Melfi

Le aziende dell'indotto della Stellantis di Melfi (Potenza) "vanno avanti con il ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga, ma di fronte a una crisi sempre più acuta, la prospettiva di tagli occupazionali è sempre più concreta": è questo uno dei passaggi più significativi delle dichiarazioni che il presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma, ha rilasciato oggi a 'Il Sole 24 ore'. Facendo riferimento a "una eccedenza di personale tra il 40 e il 50 per cento", relativa alle prime stime definite in base ai volumi attesi per i nuovi modelli, Somma ha aggiunto alla giornalista Filomena Greco: "La prospettiva di un quinto modello a Melfi resta sospesa e questo rende la situazione ancora più critica. Temiamo l'impatto sul tessuto industriale e temiamo si vada verso un ridimensionamento occupazionale". Il presidente di Confindustria Basilicata ha infine ricordato della richiesta al Governo, fatta con la Regione Basilicata, "dell'esonero del contributo addizionale per gli ammortizzatori sociali delle aziende dell'indotto Stellantis ricadenti nell'area di crisi complessa", che consentirebbe un risparmio di 4,8 milioni al mese essendoci una platea di tremila lavoratori: "Al momento non abbiamo avuto risposte. Sarebbe una boccata d'ossigeno anche se si tratta di uno strumento difensivo. Dall'area di crisi - ha concluso Somma - si esce con volumi e modelli, serve un'idea di sviluppo".

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