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Regione, sfide e opportunità per la Basilicata viste dal capogruppo di Fratelli d'Italia Michele Napoli oltre il pessimismo

L'inchiesta sulla Sanità lucana, Michele Napoli: «Serve una svolta culturale»

Michele Napoli

L’avvocato Michele Napoli, Consigliere Regionale della Basilicata, nel Consiglio regionale del 2 agosto 2024, ha esposto quale sarà l’approccio della politica regionale nel prossimo quinquennio. “I problemi sulla sanità, la carenza infrastrutturale, lo spopolamento, le difficoltà sul tema lavorativo, la povertà di un territorio non nascono con Bardi cinque anni fa - risponde l’avvocato alle opposizioni - ma sono dovute a 40 anni di una politica infruttuosa”. Ha citato il novelliere anglosassone Michael Hoft,: “Tempi difficili creano uomini forti, uomini forti creano tempi prosperi, tempi prosperi creano uomini deboli, uomini deboli creano tempi difficili”, e se tempi difficili nascono da politiche messe in campo qualche decennio fa, i cui effetti ancor oggi registriamo, riflessioni come quelle del novelliere ben si addicono all’attuale situazione della Lucania. Ma l’avvocato Napoli, capogruppo lucano di Fratelli d’Italia, ci tiene a superare quella visione pessimista tipica di chi non vuole oltrepassare gli ostacoli, per un arrendevole stato d’animo di sfiducia dannoso e largamente diffuso, “in quanto si stanno aprendo per noi congiunture che possono creare prosperità per la nostra gente, perché – ha affermato il consigliere - partiamo da una consapevolezza: noi non nascondiamo la povere sotto il tappeto, ma abbiamo consapevolezza di quelle che sono le criticità della comunità lucana. Il mio personalissimo pensiero è che dobbiamo individuare ciò che ‘serve’ ai lucani, non ciò che ‘manca’. Provando ad essere propositivi, non sarà facile dare vita ad un futuro migliore per la Basilicata, ma non per questo dobbiamo sottrarci dal provarlo a fare tutti quanti insieme, provando a svolgere il piano strategico da tante parti menzionato. Nella legge regionale n. 1/2022 è riportato in maniera onesta e veritiera l’elenco delle ‘patologie’ che vive la nostra Regione, secondo una scala di priorità, perché questa è la prima cosa che fa una classe dirigente politica seria. Il calo demografico non nasce cinque anni fa, la disoccupazione non sembra sia frutto di questo governo, così come le carenze infrastrutturali, o le difficoltà imprenditoriali”. Il consigliere ha poi posto una domanda: “Ma l’economia lucana era radiosa? Dov’è la differenza? Noi abbiamo una condizione di sviluppo sano rispetto al resto del Sud che è una pre-condizione straordinaria, però i risultati positivi si costruiscono un passo alla volta, avendo ben chiaro l’obiettivo che ci dovrebbe accomunare. Non servono provvedimenti improvvisati, la storia dovrebbe insegnarcelo”. Inoltre: “La Legge Zanardelli di circa un secolo fa, parlava di Legge speciale per la Basilicata, non decreti legislativi che cercano di mettere pezze a colori a problemi strutturali che nascono da lontano, se vogliamo essere onesti con noi stessi. In pillole, senza cadere in polemiche inutili che non interessano a nessuno, e ben che meno al popolo lucano, la creazione di nuovi posti di lavoro, obiettivo centrale, come lo si fa? Provando a creare condizioni di contesto favorevole, attività produttive che alzano il PIL, e allo stesso tempo aumentano il desiderio di restare su questo territorio da parte dei tanti giovani, che altrimenti vedono altrove la possibilità di affermarsi. Creare la possibilità di mettere la volontà di ritornare, con competenze, conoscenze, professionalità che possano far accrescere il benessere locale. Anche qui volgiamo cambiare il paradigma di quello che potrebbe essere l’operato di chi per quarant’anni ha governato nel segno della continuità questa nostra realtà? Allora, proviamo a camminare da soli con le nostre gambe, mettendo da parte la logica del cappello in mano in atto di chiedere a qualcuno di poterci aiutare! Proviamo a sviluppare delle progetualità tali da poter intercettare le risorse che oggi ci vengono dall’Unione Europea, dal nuovo ciclo di programmazione 2021-2027, provando ad abbattere le sacche di spesa improduttiva. E come lo si fa? Insieme, chiamando a responsabilità tutti i soggetti istituzionali, del Terzo Settore, le parti sociali, perché ne vale del futuro di questo territorio, non di questa classe politica, ma di questa comunità. Abbiamo veramente la maturità di pensare che questo sia il percorso da seguire: questo è il tema! È su questo che ci dobbiamo confrontare, poi verrà il consuntivo, e non ci sottrarremo a dire se è stato fatto bene o male”.
Poi continua sui punti del programma quinquennale: rilancio delle aree interne, per combattere lo spopolamento, superando degli schemi, dove le istituzioni locali siano messe nelle condizioni di responsabilità sulle proprie scelte, con strumenti finanziari mirati, non a pioggia dove uno fa ciò che vuole. Le risorse vanno impiegate secondo una priorità, non come per le quote del petrolio, dove le risorse sono usate per fare e rifare i marciapiedi, le illuminazioni, e quant’altro. “Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si arrende”, citando Nelson Mandela, Napoli afferma che la maggioranza votata dai lucani vuole proseguire senza arrendersi alla mentalità pessimista dilagante. “Rafforzare, irrobustire, rammodernare il sistema infrastrutturale. Le opposizioni si ricordano solo adesso – Napoli si è rivolto alle opposizioni - che Potenza e Matera non sono collegate con nessun tratto ferroviario, ma dieci o vent’anni fa questa cosa non l’avevano mai considerata, quando c’erano la possibilità di decidere le sorti dei comuni capoluoghi di regione?”
Continuando ad esporre il programma il consigliere ha esposto gli altri punti programmatici come: “Economia della cultura e innovazione, Matera capitale della cultura è stata una vetrina che ci deve spingere però a guardare all’intero territorio regionale, estendere i benefici di questo riconoscimento per tutta la regione. Va in questa direzione la ZES Culturale, ovvero Zone Economiche Speciali, il piano strategico delle aziende di durata triennale. Autosufficienza energetica, gestirla in maniera intelligente. Ci sono accordi firmati nel passato che hanno un chiaro colore politico, e anche qui bisogna cambiare passo e invertire la rotta. Efficienza della pubblica amministrazione, provare ad elevarne la qualità, in quanto incide sul PIL, con l’Agenzia regionale di alta formazione, di cui nessuno parla, che invece è una pietra miliare della politica del Centrodestra regionale. Tutela dell’Ambiente, sono passati ben vent’anni senza un piano regionale paesaggistico! Questo governo l’ha creato, per monitorare e proteggere i nostri territori, come per esempio l’erosione delle coste”. L’avvocato ha concluso citando Kennedy: “Non chiederti cosa il tuo paese può fare per te, ma chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese”, auspicando che il senso di responsabilità personale diventi collettivo.

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