IL MATTINO
15.03.2024 - 15:40
In occasione della Giornata Mondiale del Consumatore si torna a parlare di trasparenza circa la filiera produttiva di prodotti alimentari e non solo. L’anno scorso il WWF aveva promosso una campagna di sensibilizzazione verso la necessità per il consumatore di ottenere informazioni già in etichetta sull’impatto ambientale della produzione di alimenti o altri oggetti di consumo quotidiano. Lo scopo della campagna era aiutare i consumatori a scegliere prodotti sostenibili così da ridurre l’impronta del consumo sull’ambiente. Troppo spesso l’industria alimentare sovrappone operazioni di marketing alla vera sostenibilità. Il ruolo del consumatore nella trasformazione del mercato in questa direzione è centrale. Se è vero che non è il cittadino ad occuparsi di dettare le linee per la produzione, è proprio lui che attraverso la creazione di domanda di prodotti sostenibili determina un necessario adeguamento dell’offerta. Se l’azienda alimentare, piccola o grande che sia, vuole restare sul mercato, deve rispondere alle esigenze del mercato stesso. Una sempre maggiore consapevolezza del consumatore verso i temi ambientali e della sostenibilità è innegabile, tuttavia è necessario che gli vengano forniti anche gli strumenti per poter scegliere consapevolmente cosa mettere nel carrello. In Francia è nato l’Eco-Score, un logo inserito direttamente sull’etichetta del prodotto che mostra e dimostra al consumatore il livello di consapevolezza ambientale nella produzione di quell’alimento. L’Eco-Score francese, poi olandese e tedesco, prevede una classificazione espressa attraverso colori e lettere, da A- verde scuro per i cicli produttivi più virtuosi a E- rosso per i cibi a maggior impatto ambientale. Il parametro per l’assegnazione della valutazione è l’intero ciclo di vita del prodotto o Life Cycle Assessment (LCA), dalla produzione all’imballaggio, allo stoccaggio, al trasporto, fino a commercializzazione, consumo e smaltimento. Dal giugno 2022 è partito un progetto volto alla creazione di un sistema europeo sulla falsariga di quello francese. L’obiettivo è introdurre un punteggio ambientale in etichetta sugli alimenti sia prodotti sia commercializzati all’interno dell’Unione Europea, adottando standard armonizzati. L’individuazione di parametri comuni e condivisi diventa preliminare e necessaria per un’efficace sistema di calcolo. Allo stato attuale, questa sensibilità è lasciata all’iniziativa volontaria di singole aziende che per etica o per necessità dimostrano una crescente attenzione verso la sostenibilità.
“Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini attenti e impegnati possa cambiare il mondo: questa è l'unica cosa che sia mai successa”. - Margaret Mead
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