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Memoria e impegno

Lagonegro legge gli oltre mille nomi delle vittime innocenti delle mafie

Nell’elenco anche le giovani vittime del naufragio di Cutro

Lagonegro legge gli oltre mille nomi delle vittime innocenti delle mafie

Giornata importante quella del 21 marzo per la legalità e per la memoria. È proprio nel primo giorno di primavera, infatti, che si celebra la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, giunta alla sua ventottesima edizione.
Un risveglio necessario, dunque, proprio come quello che accade in natura con l’arrivo della primavera: ricordare, raccontare e coinvolgere. Si appellano a questi ideali i fondatori e i tanti volontari dell’associazione Libera che, insieme a tanti altri partner e associati, ogni anno organizzano una manifestazione in cui vengono coinvolte, in molti casi, le scuole. È necessario, infatti, che le nuove generazioni si rendano conto di ciò che accade in territori che a volte sembrano lontani, ma che, in realtà, sono più vicino di quanto si possa pensare. I nomi letti durante la giornata della memoria e dell’impegno sono figli, mogli, madri, mariti, spesso addirittura bambini uccisi per “errore”, coinvolti loro malgrado in situazioni che li hanno portati alla morte. Sono ormai oltre mille i nomi delle vittime delle mafie, ma non solo. Tra di essi anche i nomi di persone scomparse, di giovani uccisi dalla mano di un colpevole e dal silenzio delle comunità omertose. Infatti, vengono ricordate in questo elenco, grazie alla partecipazione dell’associazione Penelope, anche le due giovani lucane tragicamente scomparse molti anni fa, ma sempre presenti nel ricordo dei tanti impegnati nella ricerca della verità: Elisa Claps e Ottavia De Luise alla quale sarà dedicata un’intera giornata per volontà del presidio di Libera Val d’Agri.
Quest’anno, a livello nazionale, è stata Milano a ospitare la manifestazione organizzata da Libera, mentre in Basilicata è stata la cittadina di Lagonegro, dove sono state ascoltate le testimonianze dei familiari delle vittime di mafia, la relazione delle referenti lucane per l’associazione, Anna Aversa e Marianna Tamburrino, il Prefetto di Potenza, Michele Campanaro, il vescovo dell’Arcidiocesi di Tursi e Lagonegro, Vincenzo Orofino e il sacerdote della parrocchia di Lagonegro, Don Luigi Bellusci.
Immancabile il momento della lettura dei nomi delle vittime, un momento molto intenso e fortemente voluto da Libera per un motivo ben specifico: «L’iniziativa nasce dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente pronunciare mai il suo nome. Un dolore che diventa insopportabile se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome […] Recitare i nomi e i cognomi come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per non farli morire mai. Il 21 marzo in tanti luoghi del nostro Paese per un abbraccio sincero ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, non dimenticando le vittime delle stragi, del terrorismo e del dovere».
Un modo, dunque, per onorare chi ha perso la vita in maniera brutale e innocente. È proprio per questo motivo che si è deciso di introdurre nella lista delle vittime di questo anno anche i bambini scomparsi nel naufragio di Cutro avvenuto tra il 25 e il 26 febbraio scorso.
“È possibile”, recita lo slogan utilizzato per promuovere questa giornata, per invitare tutti a riflettere e a impegnarsi nella promozione della legalità e nella partecipazione civile.

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