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L’Mbillimbànt: ecco il progetto di valorizzazione di una tipicità corletana

Lo chef Antonello Guerrieri apre al Mattino le porte del suo ristorante, Le Gourmet. Ci troviamo a Corleto Perticara, qui è possibile gustare una cucina che mixa sapientemente innovazione e tradizione. «L’Mbillimbànt sono frutto della genialità delle nostre care nonne, che ci tenevano a ricordarci: “Nulla va perso!”. La considero una pasta altamente versatile, tanto da abbinarla a carne, pesce o verdure»

L’Mbillimbànt: ecco il progetto di valorizzazione di una tipicità corletana

A Corleto Perticara, in via Pietro Lacava, il ristorante Le Gourmet porta in tavola i suoi piatti con un unico e chiaro obiettivo, far sì che i suoi clienti vivano un’esperienza inedita. Antonello Guerrieri, titolare e chef, e Giovanna Renna, titolare e responsabile di sala, hanno saputo costruire un rapporto genuino e saldo con il territorio ricercando la migliore produzione agroalimentare lucana e, quindi, i migliori ingredienti. Oltre al merito di aver trasformato la passione per la Basilicata e le sue peculiarità in una fiorente attività vi è anche quello di aver messo in piedi un progetto di riscoperta di una tipica pasta locale, l’Mbillimbànt, la cui grafica è stata affidata a Gerardo Guerrieri. Il Mattino ha incontrato lo chef Antonello Guerrieri

Ha da non molto lanciato un progetto di rivalorizzazione molto interessante e di difficile pronuncia per i non lucani, l’Mbillmbànt, da lei anche denominato “pepite corletane”. Si tratta di un formato di pasta a cui si vuole restituire valore. Cosa può dirci circa la storia di questa pasta e come è nata l’idea di investire in questo prodotto?

«L’Mbillimbànt, o per i meno pratici del dialetto “mbillimbànti”, sono frutto della genialità delle nostre care nonne, che ci tenevano a ricordarci: “Nulla va perso!”. Pertanto, nascono dall’obiettivo di recuperare i residui dell’impasto indirizzato ad altri formati di pasta più comuni, ad esempio i ferricelli o le lagane, sfregandoli attraverso un’apposita grattugia a denti larghi, la cosiddetta mbillimbandér. Si narra che l’origine del nome sia associata ai bambini e, quindi, alla ripetizione del suono “mb”; essendo un alimento dalla forma minuta lo si riteneva perfetto per il loro palato. La sembianza che questa pasta assume ricorda tanti “riccioli d’oro”. Io spesso le chiamo “pepite corletane” non solo per il loro aspetto ma anche e soprattutto per il loro valore. L’idea di investire nell’Mbillmbànt nasce dai ricordi e dai racconti di mia nonna, custoditi indelebilmente nel mio cuore in cui è scattata una promessa: quelle storie non possono interrompersi, devono prendere vita. Abbiamo deciso che questo prodotto doveva divenire una colonna portante della cucina che presentiamo al nostro ristorante, in un mix tra tradizione e progresso. Farvene innamorare è la nostra sfida».

Come si realizzano queste “pepite”? Con quale tipo di condimento meglio legano?

«Si realizzano con farina di semola, uova, acqua, sale e tanta forza di volontà. L’impasto va, ovviamente, lavorato a mano ed è necessario che al tatto risulti compatto e duro, in modo da facilitare l’operazione fondamentale, eseguita attraverso la mbillimbandér. L’antica ricetta, tramandata dai nostri nonni, prevede un brodo di carne, tendenzialmente di gallina, in quanto ricco di sostanze nutrienti; un’alternativa era condire la pasta con del semplice sugo di pomodoro. Io fin da subito ho cercato di darle nuove vesti, in linea con la mia idea di cucina. La considero una pasta altamente versatile, tanto da abbinarla a carne, pesce o verdure, sfruttando principalmente gli ingredienti che il territorio lucano ci offre».

Lei è titolare del ristorante Le Gourmet, sorto nel Comune di Corleto Perticara, e in quanto tale ha avuto l’abilità di introdurre in questa terra un nuovo approccio alla cucina lucana. Quali sono le peculiarità della cucina che Le Gourmet propone ai suoi clienti?

«Come abbiamo detto in un nostro spot girato recentemente, gli ingredienti a capo del nostro concetto culinario sono il tempo e la cura, elementi imprescindibili affinché si possa dare personalità a ciò che facciamo. Per noi di Le Gourmet è importante imparare dalla tradizione per vivere al meglio il futuro. Vogliamo che ogni singolo piatto sia il motore dei vostri ricordi e lo facciamo lavorando costantemente sull’impatto visivo in connubio ai sapori della nostra terra. Gli ingredienti locali si uniscono alla nostra insaziabile voglia di sperimentare, anche con la cucina internazionale».

Ci parli di uno o più piatti di punta dell’offerta Le Gourmet

«Quando giunge la nuova stagione e si elabora un nuovo menu è come innamorarsi, ogni volta. Un menu in cui sicuramente non manca il baccalà cucinato in svariate forme, la pasta tipica lucana e delle zone limitrofe e la carne di agnello, di maiale, podolica; i dessert sono una vera chicca della nostra proposta e sono realizzati esclusivamente da noi. Pertanto, se devo essere sincero, faccio fatica a inquadrare uno o più specifici piatti rimasti costanti nei dieci anni di attività, ma se dovessi scegliere uno è la nostra versione di insalata di baccalà a base, appunto, di baccalà, patate, mollica di pane, olive infornate e peperoni cruschi. Il secondo, assolutamente da non perdere, è la versione dei nostri Mbillimbànt’ conditi con pezzente lucano, zucca, acqua di rape e fonduta di provolone podolico».

Chi fosse interessato ad approfondire la conoscenza di questo posto e ad assaporare una pasta che ha attraversato anni di storia può contattare Le Gourmet sul profilo Instagram, sulla pagina Facebook o scrivere un’email al seguente indirizzo: ristorante.legourmet@gmail.com.  

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