IL MATTINO
Territorio
04.03.2023 - 15:40
foto da: @museotam, pagina Instagram del TAM - Tower Art Museum
C’è voluto del tempo prima che il TAM (Tower Art Museum), museo privato di arte contemporanea diventasse realtà a Matera e, infatti, il progetto ha portato per anni il nome curioso “Volevo Solo Aprire un Museo”, progetto che oggi è la sua “costola irriverente”.
Ma finalmente, qualche mese fa, nel dicembre 2022, il TAM ha visto la luce e ora è pronto più che mai a vivere la sfida culturale dal potenziale enorme che la città dei Sassi offre.
Basta fare un giro sui loro canali social per cogliere la vivacità del TAM, il desiderio di costruire valore sul territorio materano e quello di diventare una sorta di centro culturale.
Proposte distintive, insomma, per il “museo-che-ora-esiste”.
La storia di Matera è parte integrante stessa del luogo e vive con esso, ma ha l’ambizione di andare oltre la lettura - anche leggermente retorica - che l’ha vista passare dalla vergogna d’Italia a Capitale Europea della Cultura.
Come si legge sul sito del TAM, “Il museo non nasce a partire da una collezione permanente ma lavorerà per costruirne una a partire dalle mostre prodotte e dalle relazioni con gli artisti coinvolti”.
Forse è la prima volta che la visione di arte site-specific entra a Matera in maniera così preponderante e lo fa all’interno di un progetto giovane e non convenzionale, curato dall’impresa sociale Torretta srl.
Il prossimo evento? Il 15 marzo, la presentazione e l’incontro con l’autore di “Interregno. Iconografie del XXI secolo” di Mattia Salvia, organizzata in collaborazione con Atomico Fest e Casa Netural.
Mattia Salvia è giornalista, ha fondato ed è editor di Iconografie, la rivista nata nel 2019 dedicata allo spirito del tempo presente. Ha scritto per Vice e Rolling Stone.
Nel saggio del 2022 edito da Nero Editions, Salvia propone una lettura diversa della realtà in cui viviamo e lo fa partendo da una ipotesi irriverente: quella che il mondo sia sulla “timeline sbagliata”, che poi si rivela caustica verità.
Quella timeline non è sbagliata, non è un brutto sogno, è la realtà stessa, una realtà in cui la politica si fa meme e la vita è filtrata attraverso i filtri di Instagram e TikTok.
Appuntamento al 15 marzo alle 19.30 in via Ridola, 13, ingresso gratuito.
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