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I nodi della politica

Donne con la clava, il nuovo gioco di ruolo della politica italiana

Donne con la clava, il nuovo gioco di ruolo della politica italiana

Elly Schlein

Elly Schlein vuole candidarsi alla segreteria del PD, la deputata ed ex vicepresidente dell'Emilia-Romagna ha detto che le interessa «aderire a questo percorso costituente» del partito, una notizia che è antica, nel senso che il suo desiderio di candidarsi nasce dall'idea di potere, in futuro, scalzare la Meloni dallo scranno di Presidente del Consiglio, un corpo a corpo tra donne, con la clava, un fatto che non fa certamente piacere, semplicemente perché è una scelta politica volta a rincorrere un trend, trend maschile per altro che vuole le donne prese dalla lotta ferina, mentre altrove si briga e si prende tempo aspettando tempi migliori per lavorare per una sana ricostituzione del partito , partito che è nato sulle ceneri di quella che era la sinistra, conservatrice, italiana, e che più che dare luogo a correnti, e alla successiva formazione di partitelli, non ha fatto, al punto da consentire alla destra storica italiana di arrivare al governo del Paese, senza che nessun ostacolo dialettico e politico potesse fermarla.

L' Italia dopo la fine della Monarchia, avvenuta attraverso un referendum “pilotato” per esigenze sociali, i Savoia non dimostrarono di essere all'altezza del ruolo che gli era stato assegnato e la guerra e la fame, e anche l'influenza economica degli Stati Uniti, avevano bisogno di ben altro che di capi di Stato consegnati all'oblio dalla Storia, dopo la disfatta del mondo in cui si muovevano non solo Mussolini ma anche Hitler e Stalin. L'Italia aveva bisogno di cambiare registro e questo accadde mentre il “mondo nuovo” conosceva forme di evoluzione sociali differenti, e le esperienze politiche passate, fallimentari a sinistra come a destra, vennero rottamate, il mercato fece il resto è così siamo andati avanti, tra manfrine di tutti i tipi, fino a quando è arrivato Silvio Berlusconi che ha fatto implodere ogni cosa, determinando un altro tipo di andamento, un andamento dettato dalle leggi di mercato e dalla rispondenza di chi, all’interno dell’arena politica, riuscisse a rispondere con la propria immagine, non con il proprio operato, agli elettori.
La Tv in questo è stata uno spazio vuoto, enorme, utile , come già era accaduto in passato, per arrivare alla descrizione della realtà come un grande gioco di ruolo, gioco di ruolo in cui il punto nodale era il gioco, non chi per esigenze di gioco diventava attore politico, e in questo le donne si sono dimostrate più abili, anche perché una donna con "un restauro adeguato" riesce a sedurre con molta più abilità di un uomo, soprattutto in un paese come l'Italia in cui le donne di potere sono sempre state il braccio armato dell’uomo, per quel matriarcato diffuso nella società, matriarcato ben occultato dal maschilismo dirompente e, apparentemente, maggioritario.
In un momento storico difficilissimo come questo in cui pure una guerra è un fatto assolutamente fuori contesto, e totalmente inutile, per risollevare le crisi politiche ed economiche di qualsiasi continente, di punto in bianco si usano le donne per fare da specchietto per le allodole perché fa più "soap", e più facilmente digeribile per qualsiasi elettore a destra come a sinistra, visto che la retorica, maschilista, delle quote rosa ha sostituito la logica e il buon senso, e così si pensa, sbrigativamente, di risolvere la crisi sistemica con la guerra tra donne, una a destra e una a sinistra, come mai sarebbe venuto in mente a qualsiasi politico o politica navigati, e di ieri, di fare.
Mette un’enorme tristezza questa situazione perché Giorgia Meloni avrebbe bisogno, in questo momento, di una controparte che non “scimmiotti” il suo agire nell’arena politica, e che abbia la consapevolezza di non dovere salvare la Patria, ma che al contrario voglia collaborare con il Presidente del Consiglio per fare la rivoluzione. A oggi, ma anche in seguito, dubito che il Presidente Meloni voglia fare sprofondare l'Italia nel baratro, e dubito che Elly Schlein possa mostrarsi più capace, se lo fosse avrebbe evitato di porsi in maniera scolastica di fronte alle telecamere, senza utilizzare la PNL, e sì la PNL, la bestia nera degli ex comunisti, che ancora pensano si possa fare politica lanciando il siluro donna nudo e crudo come se si fosse al catechismo , perché così si intercetta l’anima pia degli italiani e fioccano i voti.
La Meloni ha vinto perché ha lavorato su se stessa, è rimasta quello che era smorzando i toni.
Se si vuole davvero cambiare registro, in Italia, si deve smettere con queste manfrina perché per governare a destra, come a sinistra, serve conoscere le regole del potere, e il potere per quanto possa sembrare strano, oggi è più conservativo che mai, e non si accontenta di una donna di buona volontà per farsi ammansire, soprattutto a sinistra dove di galli ce ne sono talmente tanti che dubito possa mai arrivare a concludere qualcosa una donna motivata, ma senza investitura dall'alto, come invece è accaduto alla Meloni, vedi Mario Draghi, perché sarà pure bello illudersi che non esista un potere che non preveda un’investitura sostanziale e ferma dall'alto, ma è una visione della realtà fallace.
Non c’è di che stare allegri perché più che una guerra tra donne, allo stato dei fatti, non si prospetta.
La Meloni non è capitata per caso, e in questo risiede la sua forza, la Schlein sì, ed è questa la sua debolezza.
A sinistra ci sono Renzi e pure Calenda che già si barcamenano benissimo, e senza di lei. Serve farsi tritare così, solo perché gli altri, i maschi del partito, vogliono evitare di affrontare il problema, e cioè che la sinistra è morta, e di fronte a questo "usano" una donna, la Schlein, per svoltare e sentirsi più intelligenti.
Di chi?

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