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L'Unibas ricorda Carlo Levi a 120 anni dalla sua nascita

L'Unibas ricorda Carlo Levi a 120 anni dalla sua nascita

"Centoventi anni dopo. Memoria e attualità di Carlo Levi" è il titolo del convengo promosso dall'Università degli Studi della Basilicata e dal suo Dipartimento di Scienze Umane, in collaborazione con il Centro Carlo Levi di Matera e il Museo Nazionale di Matera, che rientra nelle attività organizzate per celebrare il Quarantennale dell'Università degli Studi della Basilicata. Il convegno si terrà il 10 e 11 novembre al Museo Nazionale di Matera e al campus universitario. Obiettivo delle due giornate di studi dedicate ai centoventi anni dalla nascita di Carlo Levi, che sono stati celebrati da varie manifestazioni nazionali, è tornare a riflettere sulle diverse sfaccettature della figura di un artista e intellettuale impegnato, tenendo conto di studi ed esposizioni recenti che hanno gettato nuova luce su questo protagonista del Novecento. Nella convinzione che la personalità di Levi possa essere efficacemente indagata solo considerandone le diverse componenti nel loro insieme, si è scelto un approccio scientifico fondato sul confronto e l'intreccio fra più prospettive d'analisi, coinvolgendo studiosi di vari campi disciplinari, dalla storia dell'arte alla letteratura, dall'antropologia alla filosofia, dalla storia politica all'economia, per generare una discussione a più voci che possa aprire nuove e originali vie interpretative. Si ragionerà dunque, in una prospettiva transdisciplinare e interdisciplinare, sugli aspetti artistici, storici, filosofici e socio-antropologici chiamati in gioco dall'analisi del Levi pittore, critico e teorico dell'arte, scrittore e uomo politico; sui rapporti che strinse con il mondo dell'arte e della cultura; sulla sua influenza storica e sull'eredità che la sua produzione artistica e la sua azione sociale hanno lasciato al nostro tempo.La prima giornata del convegno, Levi tra arti visive e letteratura, sarà dedicata ad approfondire tematiche di carattere sia storico-artistico (con particolare riguardo ai rapporti che Levi strinse con artisti e critici d'arte e all'attività di critico e teorico dell'arte di Levi stesso, ma anche proponendo un'analisi della poco nota produzione leviana di disegni politici) che storico-letterario, in riferimento al Cristo si è fermato a Eboli e alla sua ricezione; e inoltre alla poesia leviana, vista attraverso un inedito parallelismo con quella ovidiana, e all'evoluzione della critica letteraria su Levi. Durante la seconda giornata, Tra memoria e attualità: Levi, l'Italia, la Basilicata, si affronteranno temi di carattere antropologico — individuando i nessi tra Levi e l'antropologia italiana del secondo dopoguerra - e filosofico, interrogandosi sulla concezione leviana della storia. Si approfondiranno, inoltre, le circostanze storiche del confino di Levi, le relazioni che egli intrecciò con personaggi rilevanti dell'intellettualità lucana e i rapporti che instaurò, dal confino in poi, con la Basilicata e la città di Matera sotto il profilo sia artistico che politico-culturale, tra cui quello, fortissimo, con un figlio di quella terra: Rocco Scotellaro; un rapporto privilegiato di cui sono concrete testimonianze, nel Museo Nazionale di Matera - Palazzo Lanfranchi, importanti opere pittoriche leviane, come il celebre "telero" Lucania '61, attualmente al centro, insieme ad altri dipinti dell'artista, di un progetto in itinere di riallestimento complessivo del museo.Una tavola rotonda tra politologi ed economisti sarà dedicata al tema, ancora oggi attuale, dello "Stato delle autonomie" per Levi e oltre Levi. Si rifletterà, infine, sull'opportunità della costruzione di una "rete di luoghi e istituzioni" collegati all'intellettuale torinese, al fine di testimoniare oggi la sua straordinaria vicenda, partendo dai territori che lui ha percorso, vissuto, raccontato, dipinto.

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