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I nodi della politica

Pessolano (Azione): «A noi spetta il dovere di salvare la Basilicata e non la giunta Bardi»

Pessolano (Azione): «A noi spetta il dovere di salvare la Basilicata e non la giunta Bardi»

Donato Pessolano

«Siamo già al lavoro per dare alla Regione una leadership credibile ed un programma ambizioso e riformista». Sulla questione della surroga: «Ho chiesto un incontro al coordinatore regionale di IV prima del consiglio regionale del prossimo 4 novembre ma non ho ancora ricevuto una risposta».

Segretario il Terzo Polo in Basilicata si è già sciolto?
Assolutamente no, anzi. Dalla campagna elettorale fino ad ora si sono avvicinati al nostro progetto politico davvero in tanti. Liberi cittadini, donne e uomini delle istituzioni regionali a vario livello, personalità di spicco della cultura riformista e liberale che ci invitano ad andare avanti e a lavorare affinché si costituisca davvero quel soggetto politico alternativo sia alla destra senza più centro e inconcludente di Bardi, che a tutti i populisti. Per dirla con uno tweet: a noi spetta il dovere di salvare la Basilicata e non questa giunta regionale.

Eppure le divisioni con Polese e Braia sono sotto gli occhi di tutti, non può negarle.
Con Italia Viva Basilicata viviamo una fisiologica fase dialettica necessaria per chiarire pose e posizioni da assumere. La vicenda della surroga dei consiglieri regionali è certamente uno dei terreni di confronto, ma non di scontro, con i nostri partner della futura federazione riformista. Basilicata in Azione dopo una lunga assemblea regionale ha assunto una posizione chiara e netta rispetto alla vicenda che interessa principalmente la maggioranza di governo in Consiglio regionale: per noi il punto non è il garantismo, perno fondante della nostra cultura politica, ma la politica che impone coerenza e nessun tentennamento o ambiguità tipica di chi ha ormai molta praticità con i giochi di palazzo. Ci siamo presentati come alternativi a questa destra, i lucani ci hanno votati in tantissimi anche per questo. Sono sicuro che ai dirigenti di Italia Viva non sfugga il peso di questa responsabilità che gli elettori ci hanno affidato. Certamente non sfugge ai loro iscritti con i quali ho spesso il piacere di ragionare e discutere.
Quindi come intende procedere?
Come anticipato nella nostra ultima assemblea regionale, per noi luogo di confronto democratico irrinunciabile, ho inviato una lettera ufficiale al coordinatore regionale di Italia Viva, l’amico Nicola Scocuzza, con la quale gli chiedo un incontro tra i gruppi dirigenti dei nostri partiti da tenersi prossimo consiglio regionale del 4 novembre. Al momento non ho ricevuto alcuna risposta. Come dicevo prima, l'entusiasmo dei tanti che si stanno avvicinando al nostro progetto politico si può alimentare solo con la chiarezza delle posizioni, una postura compiutamente riformista ed un'agenda politica condivisa. Ce lo chiedono in tanti, soprattutto coloro i quali, nei territori, hanno scelto sia noi che loro come spazio per tornare a fare politica dopo anni e anni di delusioni e disaffezioni.


E sul gruppo unico in Consiglio regionale?
Anche su questo punto dobbiamo fare chiarezza. Dopo un primo no da parte di IV alla precisa richiesta del nostro consigliere regionale Pittella, mi aspetto che si possa procedere celermente alla composizione del gruppo unico così come fatto in Parlamento. I fatti non sono come sono stati raccontati in un recente comunicato stampa: capisco l’ansia di comunicazione di qualcuno, sono stati giorni un po’ complessi, ma che almeno si dica la verità.
Parlava dei territori, è reduce da un tour post elettorale in alcune aree della Basilicata.

Lo avevamo promesso durante la campagna elettorale che saremmo poi tornati per continuare questo lavoro di ascolto e condivisione con gli elettori, lo stiamo facendo. Abbiamo voluto chiamare questo tour “Basilicata Domani”, per dare una prospettiva di immediato cambiamento alla nostra terra. Il rammendo delle periferie della Basilicata con il centro richiede molto impegno e dedizione, ma è fondamentale per co-progettare la piattaforma politica e programmatica per con la quale candidarci per guidare la Regione Basilicata alle prossime elezioni regionali e per gli anni a venire. Ma non solo: servirà anche una leadership credibile, competente, autorevole e in grado di aggregare le migliori culture riformiste, democratiche e liberali della Basilicata. Su questo tema siamo pronti a incontrare chi deciderà di stare dalla parte della Basilicata e del suo futuro.


Il prossimo 19 novembre si terrà l’assemblea nazionale di Azione a Napoli, cosa si aspetta?
Innanzitutto voglio ringraziare Carlo Calenda per aver scelto una importante città del Sud per dare l’avvio, come Azione, della federazione del Terzo Polo. Il risultato elettorale di Azione e IV divide il paese in due blocchi, con il nord molto più sensibile alle nostre istanze politiche. Ma nel sud c’è il dato della Basilicata, tra i primi partiti nonostante la brevissima campagna elettorale, che fa la differenza in positivo e che racconta una storia riformista chiara che vede nella nostra regione, tradizionalmente laboratorio di riformismo un tempo di casa nel Pd, un modello politico a cui ispirarsi per dare a questo pezzo di Italia la possibilità di non appassire sotto il sole spento dell'avvenire bipopulista. Sono sicuro che i nostri dirigenti nazionale, a partire da Marcello Pittella, faranno emergere questo dato di fatto con forza e chiarezza.

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