IL MATTINO
operazione dda di potenza
30.10.2022 - 16:38
Maria Di Lascio (archivio)
«Affermo la mia innocenza come la maggior parte di coloro che sono oggetto di "indagini politiche" ho la consapevolezza che nella mia personale vicenda è stata coinvolta l’intera comunità lagonegrese. Ho deciso, perciò, ora che sono venuta a conoscenza della maggior parte degli atti del procedimento, di condividere con tutti voi le accuse che mi sono state mosse, le conversazioni intercettate e le informative su cui si sono basate. Il Pm dottor Montemurro, mi accusa del reato previsto e punito dall’art. 319 quater del Codice penale, ossia del reato di cui si macchia “il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità ….” (cosiddetta “induzione indebita”) e poiché i reati che ritiene di aver accertato a mio carico risalgono al periodo precedente l’elezione, tempo in cui non posso essere qualificata “pubblico ufficiale”, mi contesta di averli commessi “in concorso” con Spera, Piro, Cupparo e Leone (art. 110 Codice penale)», lo scrive su Facebook Maria Di Lascio iniziando lentamente ad analizzare la situazione giudiziaria.
«Il Gip dottor Amodeo - prosegue Di Lascio nel lungo post - nell’Ordinanza con la quale ha consentito di effettuare l’arresto del 7 ottobre 2022, già riqualifica il reato che mi è contestato in quello, meno grave, previsto e punito dall’art. 319 Codice penale - Corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio – (cosiddetta “corruzione propria”) che si configura quando “Il pubblico ufficiale che, per omettere o ritardare o per aver omesso o ritardato un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio, riceve, per sé o per un terzo, denaro od ALTRA UTILITA', o ne accetta la PROMESSA, è punito … Ho scritto in maiuscolo le parole “PROMESSA” e “ALTRA UTILITÀ” perché dalle indagini finora espletate non risulta alcun “movimento di denaro”, non risultano essersi concretizzate “altre utilità”, ma soltanto l’eventuale “SCAMBIO DI PROMESSE”».
E ancora Di Lascio: «Il Tribunale del Riesame di Potenza, presieduto dal dottor Gubitosi e composto dai Giudici dott.ssa Stante e dottor Vecchio, ha accolto il riesame, annullato l’ordinanza del Gip e disposto la mia immediata liberazione in data 26 ottobre 2022. Il Tribunale del Riesame ha anche rigettato l’appello del Pubblico Ministero che contestava i domiciliari, chiedendo che io fossi detenuta in carcere. Attendiamo il deposito delle motivazioni dell’ordinanza di remissione in libertà. Il giorno dopo la scarcerazione, il Pubblico Ministero, dottor Montemurro, pervicacemente, ha notificato di aver disposto la prosecuzione dell’indagine per altri sei mesi… Questa indagine dura da TRE ANNI, gli atti formati sono complessi e io non voglio abusare della pazienza di nessuno. Penso, perciò, di raccontarvi tutto un poco al giorno così che possiamo discutere di ciascuno dei fatti che vi narrerò e documenterò allo scopo che VOI, IL MIO GIUDICE MORALE, possiate formarvi una libera convinzione di quanto è accaduto e continua ad accadere. Volete affrontare questo viaggio con me?». Così nella giornata di ieri sabato 29 ottobre Maria Di Lascio ha dato il via a questa preziosa "rubrica social".
AGGIORNAMENTO DI DOMENICA 30 OTTOBRE
«L’indagine ha preso avvio dalla denuncia del Direttore Generale del San Carlo, Massimo Barresi, del 21 novembre 2019, denuncia reiterata e approfondita il 28 luglio 2020, nei confronti dell’Assessore alla sanità Rocco Leone. La Procura di Potenza, a dicembre 2019, installa le telecamere nell’ufficio di Leone al Dipartimento regionale e comincia a intercettarlo. Leone, di Forza Italia, parla e si incontra con i suoi colleghi di partito Cupparo e Piro. E la Procura ottiene che siano autorizzate le intercettazioni anche nei confronti di Cupparo, prima, e di Piro, poi», lo scrive su Facebook Maria Di Lascio. «Le indagini - dice - in corso in quei mesi hanno nomi suggestivi: l’indagine “RE DI DENARI”, il cui principale indagato è Mario Araneo, confluisce nella nuova indagine “RE MIDA” in cui Mario Araneo diventa il supertestimone della Procura di Potenza (fonte: Leo Amato dal Quotidiano del Sud). Vi lascio riflettere - conclude Di Lascio - in attesa dell’intervista che rilascerò domani al Direttore Paride Leporace nel corso del programma “Oltre il giardino”. Serena domenica a tutti».
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